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    "In ogni era e in ogni luogo, le azioni dell'uomo restano le stesse."

    I. Una doverosa introduzione
    Trovo piuttosto arduo scrivere una recensione di quella che, con ogni probabilità, è la più ambiziosa e maestosa serie animata "non originale" mai pubblicata per l'home video. Ci proverò ugualmente, anche se avrò bisogno di suddividere il testo in paragrafi titolati: chi legge i miei scritti sa che non uso mai questo escamotage, ma riconosco che,1 [ continua a leggere]
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    Talvolta, la fama di alcuni mangaka e cineasti è tale che un'irrefrenabile curiosità ci spinge a conoscerli meglio: per quanto mi riguarda, uno di questi è senz'altro il compianto Satoshi Kon, scomparso prematuramente nel 2010 a causa di un grave male. Tra gli anni Novanta e gli anni Duemila, Kon si è fatto un nome dapprima come autore di manga brevi (La stirpe della sirena, fra gli altri), sceneggiatore di pellicole prodotte da terzi (lo splend1 [ continua a leggere]

    7.0/10
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    Il roboante e costosissimo Steamboy, scritto e diretto dal grande Katsuhiro Ōtomo e distribuito al cinema nel 2004 dopo parecchi anni di lavorazione, occupa un posticino speciale nel mio cuore: è stato uno dei primi lungometraggi animati giapponesi che abbia mai visto in età adolescenziale. Sebbene, col tempo, il film non abbia più sortito il medesimo effetto positivo delle prime visioni, in generale trovo questa sorta di "Akira per adolescenti"1 [ continua a leggere]

    8.0/10
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    "Come fa un'ombra a uccidere?"

    Pochi cineasti iniziano la propria carriera registica con film atipici e coraggiosi in grado di lasciare un ricordo indelebile nella mente di chi li guarda: è il caso di Satoshi Kon e del suo primo lungometraggio animato dal titolo Perfect Blue, nato dalle ceneri di una produzione in live action finita male a causa dello spaventoso terremoto di Kobe del 1995. Due anni dopo, e con la collaborazione del sempre prese1 [ continua a leggere]
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    "È la pace che stiamo cercando di proteggere? Che cosa significa la parola 'pace' per il nostro paese, per la nostra città? E per noi? L'impegno e la passione con cui il Giappone ha combattuto la guerra ci hanno portato alla sconfitta di Hiroshima, poi sono arrivati gli americani con le armi nucleari, la Guerra Fredda, la guerra di Hollywood a colpi di chewing-gum, mentre in molte parti del mondo si combatte ancora con i proiettili. Guerre civil1 [ continua a leggere]
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    Se dovessi far conoscere il grande mangaka di fantascienza Yukinobu Hoshino, soprattutto a chi è un po' a digiuno di letteratura disegnata, un buon punto di partenza per farsi un'idea dello stile dell'autore sarebbe l'OAV del 1987 intitolato Space Fantasia - 2001 Nights. Le storie semi-autoconclusive dell'anime in questione sono infatti tratte da alcuni dei capitoli più pregnanti di 2001 Nights, manga "manifesto" di Hoshino nonché uno dei miei f1 [ continua a leggere]
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    Non nego che, alla prima visione, le ultime due puntate della serie animata di Neon Genesis Evangelion mi abbiano molto deluso: è vero che l'aspetto psicologico della storia mi aveva colpito molto positivamente, eppure mi aspettavo risposte più concrete, oltre che una vera e propria "battaglia finale". Perché la serie finiva quasi alla stregua di una pièce teatrale pirandelliana? A causa di problemi economici di Anno e della sua cricca di collab1 [ continua a leggere]

    7.0/10
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    Tra gli anni Ottanta e Novanta, l'animazione giapponese ha esplorato nuovi orizzonti narrativi racchiudendo storie non necessariamente legate tra loro nei cosiddetti "film omnibus". Dopo il primo esempio meno riuscito di Manie-Manie - I racconti del labirinto nel 1983, il suddetto formato raggiunge la sua massima espressione con il lungometraggio in tre parti intitolato Memories, distribuito nel 1995 e frutto del lavoro congiunto di alcuni dei p1 [ continua a leggere]

    5.0/10
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    Il romanzo di fine Ottocento intitolato "Kaitei Gunkan", frutto della fantasia di uno Shunrō Oshikawa chiaramente influenzato dalla letteratura fantascientifica di Jules Verne, ha ispirato nel 1963 un film in live action diretto dal maestro del tokusatsu Ishirō Honda e, poco più di trent'anni dopo, due OAV animati rilasciati per il mercato dell'home-video sotto il titolo di Super Atragon.

    La premessa alla storia è il ritrovamento, agli inizi d1 [ continua a leggere]
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    Insieme al colossale Metropolis diretto da Rintarō nel 2001, uno dei miei primi contatti con i lungometraggi animati prodotti in Giappone è un'altra pellicola distribuita proprio nello stesso periodo, e cioè Cowboy Bebop - Il film, conosciuto anche con il sottotitolo internazionale Knockin' on Heaven's Door. Diretto dal poliedrico papà della serie animata originale Shinichirō Watanabe, il film regge sulle spalle la pesante eredità lasciata dai m1 [ continua a leggere]
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    Talvolta, e pure con una certa frequenza, mi capita di concedere una seconda possibilità a un film/serie che alla prima visione mi ha lasciato interdetto o perplesso: mi dico che magari mi è sfuggito qualcosa o che forse la prima volta non ero dell'umore giusto, e a quel punto procedo con l'eventuale rivalutazione dell'opera di turno. Con la seconda visione di Le ali di Honneamise, lungo filmone di due ore datato 1987, nonché primo lungometraggi1 [ continua a leggere]

    8.0/10
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    L'acclamato regista de La ragazza che saltava nel tempo e Summer Wars, tale Mamoru Hosoda, è riuscito finalmente a fare breccia nella mia mente e nel mio cuore con la sua ultima fatica cinematografica: mi riferisco a Wolf Children, conosciuto in Italia anche come "Ame e Yuki - i bambini lupo" e distribuito nelle sale nipponiche nel 2012. Se con gli altri due film Hosoda aveva dimostrato di essere abbastanza abile nel narrare storie sentimentali1 [ continua a leggere]