Recensione
Shingetsutan Tsukihime
4.0/10
Difficile fare una recensione di "Shingetsutan Tsukihime". Come ogni anime trasposto da un'altra opera, si può iniziare ad analizzarlo come opera a sé stante slegata dal suo capostipite o come riproposizione in un altro media del prodotto originario. In entrambi i casi però il voto sotto la sufficienza è garantito.
L'anime di dodici episodi è tratto da una visual novel, "Tsukihime", della lunghezza di poco meno di cinquanta ore. La visual novel è composta da cinque route e in ognuna di esse il nostro protagonista si avvicinerà sentimentalmente a una delle ragazze presenti nel gioco. A complicare il problema di adattamento, queste cinque route possono essere raggruppate in due grossi archi narrativi differenti. Il primo è composto dalle storie di Arcuild e Ciel che costituiscono il "Near side of the Moon", che essenzialmente si tratta di un'introduzione all'universo dove è ambientata l'opera e della caccia a un particolare vampiro. Il secondo arco narrativo, il "Far side of the Moon", si basa sulle restanti tre route e la trama si concentra sulla risoluzione dei problemi all'interno della tenuta Tohno. Gli adattatori hanno deciso di concentrarsi sulla primissima route dedicata ad Arcuild, ma anche con questa scelta sorge un problema: la route dedicata alla vampira e quella dedicata a Ciel-senpai sono due facce della stessa medaglia e si concatenano a vicenda. Per fare un esempio chiarificatore, immaginatevi la struttura a doppia elica del DNA: ognuna delle due eroine racconta la propria versione dei fatti passati, e l'avanzare degli eventi nel presente al seguito di una o dell'altra permette di fare luce sugli aspetti che rimanevano in sospeso nell'altra storia, completando quasi del tutto l'opera nel Near Side. Gli ultimi quesiti rimasti troveranno risposta nel Far Side.
Il lavoro di adattamento all'apparenza impossibile purtroppo si è rilevato tale. Quattro ore scarse sono troppo poche anche solo per affrontare la route di Arcuild da sola, ma per rendere più accessibile l'opera anche ai neofiti si è cercato goffamente di integrare elementi della route dedicata a Ciel-senpai e qualche accenno della route di Akiha, rendendo il lavoro ancora più confusionario e affrettato. Alla sceneggiatura non all'altezza segue una regia incapace di risolvere i problemi di partenza e che dedica tutti i suoi sforzi a ricostruire il più fedelmente possibile almeno l'atmosfera dell'opera, commettendo però un grande errore nel trascurare gli attori in campo, che risultano tutti anonimi come delle bambole con un'unica espressione a propria disposizione, personaggi stereotipati imparagonabili con il delicato e rifinito lavoro dedicato a loro nella controparte originale. Il character design è buono, ma accompagnato a delle animazioni scarse di numero e imbarazzanti di qualità. La colonna sonora di livello è quasi sprecata nella sua bellezza.
Per concludere, non ogni cosa scritta su internet è necessariamente vera, ma il celebre meme "There's no Tsukihime anime" è quanto mai veritiero. L'unico motivo per consigliare questa opera consiste nel voler cercare di capire nel modo più pigro possibile alcuni dei riferimenti e delle battute presenti in "Carnival Phantasm", eccelso anime OVA parodia dell'universo creato da Kinoko Nasu. Per qualsiasi altro motivo, esiste la visual novel. Se non siete interessati nemmeno a questo, lasciate stare e rivolgetevi a un altro prodotto.
L'anime di dodici episodi è tratto da una visual novel, "Tsukihime", della lunghezza di poco meno di cinquanta ore. La visual novel è composta da cinque route e in ognuna di esse il nostro protagonista si avvicinerà sentimentalmente a una delle ragazze presenti nel gioco. A complicare il problema di adattamento, queste cinque route possono essere raggruppate in due grossi archi narrativi differenti. Il primo è composto dalle storie di Arcuild e Ciel che costituiscono il "Near side of the Moon", che essenzialmente si tratta di un'introduzione all'universo dove è ambientata l'opera e della caccia a un particolare vampiro. Il secondo arco narrativo, il "Far side of the Moon", si basa sulle restanti tre route e la trama si concentra sulla risoluzione dei problemi all'interno della tenuta Tohno. Gli adattatori hanno deciso di concentrarsi sulla primissima route dedicata ad Arcuild, ma anche con questa scelta sorge un problema: la route dedicata alla vampira e quella dedicata a Ciel-senpai sono due facce della stessa medaglia e si concatenano a vicenda. Per fare un esempio chiarificatore, immaginatevi la struttura a doppia elica del DNA: ognuna delle due eroine racconta la propria versione dei fatti passati, e l'avanzare degli eventi nel presente al seguito di una o dell'altra permette di fare luce sugli aspetti che rimanevano in sospeso nell'altra storia, completando quasi del tutto l'opera nel Near Side. Gli ultimi quesiti rimasti troveranno risposta nel Far Side.
Il lavoro di adattamento all'apparenza impossibile purtroppo si è rilevato tale. Quattro ore scarse sono troppo poche anche solo per affrontare la route di Arcuild da sola, ma per rendere più accessibile l'opera anche ai neofiti si è cercato goffamente di integrare elementi della route dedicata a Ciel-senpai e qualche accenno della route di Akiha, rendendo il lavoro ancora più confusionario e affrettato. Alla sceneggiatura non all'altezza segue una regia incapace di risolvere i problemi di partenza e che dedica tutti i suoi sforzi a ricostruire il più fedelmente possibile almeno l'atmosfera dell'opera, commettendo però un grande errore nel trascurare gli attori in campo, che risultano tutti anonimi come delle bambole con un'unica espressione a propria disposizione, personaggi stereotipati imparagonabili con il delicato e rifinito lavoro dedicato a loro nella controparte originale. Il character design è buono, ma accompagnato a delle animazioni scarse di numero e imbarazzanti di qualità. La colonna sonora di livello è quasi sprecata nella sua bellezza.
Per concludere, non ogni cosa scritta su internet è necessariamente vera, ma il celebre meme "There's no Tsukihime anime" è quanto mai veritiero. L'unico motivo per consigliare questa opera consiste nel voler cercare di capire nel modo più pigro possibile alcuni dei riferimenti e delle battute presenti in "Carnival Phantasm", eccelso anime OVA parodia dell'universo creato da Kinoko Nasu. Per qualsiasi altro motivo, esiste la visual novel. Se non siete interessati nemmeno a questo, lasciate stare e rivolgetevi a un altro prodotto.