Recensione
Osama Game The Animation
6.5/10
Attenzione: la recensione contiene spoiler
"Osama Game The Animation", anime del 2017 tratto da una serie di romanzi per cellulare, è considerato da molti uno dei peggiori prodotti che l'animazione nipponica ci ha offerto negli ultimi anni.
Moltissimi giustamente lo criticano per le più giustificate motivazioni: storia assurda, svolgimento illogico, buchi di trama abbastanza evidenti, una quantità assurdamente elevata di personaggi, dei quali forse solo tre ottengono una caratterizzazione (due dei quali pessima), tempi di narrazione sbagliati, animazioni orrende, plot twist imbarazzanti e tanto altro ancora.
Ma merita veramente tutto questo accanimento? Io non credo. Questo prodotto è nato sapendo di essere un anime di serie C, tratto da materiale di serie C con un budget di serie C. Forse la presenza di Miyano Mamoru (Okarin di "Steins;Gate" o Light Yagami di "Death Note") e Horie Yui (Tsubasa Hanekawa di "Monogatari Series") più una buona opening potevano aumentare le aspettative su un anime che non ha mai avuto la presunzione di considerarsi di una categoria superiore. L'anime riesce a fare quello per cui è stato realizzato: intrattenere la propria audience. Io, come moltissimi altri, siamo arrivati al dodicesimo episodio soprassedendo al caotico procedere della storia, incuriositi dal mistero legato al Re e in attesa della meritata morte della folle Natsuko.
"Osama Game The Animation" è un prodotto che sa catturare il proprio pubblico: chiamatela sindrome di Stoccolma, masochismo o altri nomi ancora, ma ha quella scintilla, quella caratteristica indefinibile che manca alla maggior parte dei media, e per questo è meritevole di lode. Molti anime con budget e ambizioni molto superiori sono finiti nell'oblio, mentre un piccolo posto nei ricordi (belli o brutti che siano) sarà sempre riservato a "Osama Game The Animation": come non citare gli ultimi cinque minuti dell'episodio 6 con l'autocombustione dell'hacker albina? Una scena così sbagliata, assurda e incoerente con il resto dell'episodio ma comunque in sintonia con il carattere dell'anime.
"Osama Game The Animation", anime del 2017 tratto da una serie di romanzi per cellulare, è considerato da molti uno dei peggiori prodotti che l'animazione nipponica ci ha offerto negli ultimi anni.
Moltissimi giustamente lo criticano per le più giustificate motivazioni: storia assurda, svolgimento illogico, buchi di trama abbastanza evidenti, una quantità assurdamente elevata di personaggi, dei quali forse solo tre ottengono una caratterizzazione (due dei quali pessima), tempi di narrazione sbagliati, animazioni orrende, plot twist imbarazzanti e tanto altro ancora.
Ma merita veramente tutto questo accanimento? Io non credo. Questo prodotto è nato sapendo di essere un anime di serie C, tratto da materiale di serie C con un budget di serie C. Forse la presenza di Miyano Mamoru (Okarin di "Steins;Gate" o Light Yagami di "Death Note") e Horie Yui (Tsubasa Hanekawa di "Monogatari Series") più una buona opening potevano aumentare le aspettative su un anime che non ha mai avuto la presunzione di considerarsi di una categoria superiore. L'anime riesce a fare quello per cui è stato realizzato: intrattenere la propria audience. Io, come moltissimi altri, siamo arrivati al dodicesimo episodio soprassedendo al caotico procedere della storia, incuriositi dal mistero legato al Re e in attesa della meritata morte della folle Natsuko.
"Osama Game The Animation" è un prodotto che sa catturare il proprio pubblico: chiamatela sindrome di Stoccolma, masochismo o altri nomi ancora, ma ha quella scintilla, quella caratteristica indefinibile che manca alla maggior parte dei media, e per questo è meritevole di lode. Molti anime con budget e ambizioni molto superiori sono finiti nell'oblio, mentre un piccolo posto nei ricordi (belli o brutti che siano) sarà sempre riservato a "Osama Game The Animation": come non citare gli ultimi cinque minuti dell'episodio 6 con l'autocombustione dell'hacker albina? Una scena così sbagliata, assurda e incoerente con il resto dell'episodio ma comunque in sintonia con il carattere dell'anime.