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10.0/10
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È un anime semplice, per la storia, perché è semplice ed è chiara la vita stessa, barcamenandosi tra gioie intime, tragedie personali o al massimo familiari, come avvengono ogni giorno nel mondo. Al contrario di onirismi da giorno del giudizio od ossessioni catastrofiste che affliggono l'umanità intera, spesso eventi astrusi e fortunatamente irrealisticamente deliranti, per quanto appaiano grotteschi e chiaramente dettati da certi pensieri (si pensi a "Shuumatsu no Harem", un'opera che al massimo narra dei desideri dell'autore... o la cupa rappresentazione più o meno diretta della lotta tra Israeliani e Palestinesi ne "L'attacco dei giganti").

"Slow Loop", invece, vuole solo raccontare le vicende umane cui incappano gli esseri umani, in quanto, appunto, umani. E come dalla tragedia che colpisce una persona nasce sempre un'occasione e una possibilità di proseguire questa rotta, chiamata vita, e anche di mutarla, di cambiare la rotta della propria esistenza, incontrando altre esistenze, in luoghi creati dalle occasioni della vita quotidiana, che questi luoghi risiedano in una tragedia, in una gioia, o in una passione condivisa o da condividere, qualsiasi essa sia, come la cucina o la pesca, usate come collanti narrativi in questa serie.
"Slow Loop" è tutto questo, per quanto possano dirne 'esperti', o presunti tali, spesso improvvisati e dediti solo a proporre a sproposito, sui social media, il proprio vanesio e vacuo narcisismo appassito.