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In genere preferisco recensire ciò che mi piace o che in qualche misura mi colpisce favorevolmente. Questa volta, però, non riesco a fare a meno di esprimere le mie perplessità su quest’anime che sulla carta presentava degli elementi di novità, ma che invece si è rivelato molto deludente.

Ho iniziato la visione convinta che uno “slice of life” romantico, con protagonisti degli adulti, non mi propinasse la sfilza degli stilemi e dei "clichè" tipici del genere scolastico.
Immaginavo che l’anime, pur mettendo in primo piano una storia romantica, affrontasse, almeno sullo sfondo, temi più vicini alla generazione alla quale i personaggi appartengono; dunque temi legati alla crescita personale, all’affermazione professionale o alle dinamiche relazionali di un ambiente di lavoro.
Auspicavo che i personaggi, oltre ad essere tanto “carucci”, avessero un minimo di approfondimento psicologico e che la storia si reggesse su un intreccio narrativo strutturato.
E invece gli stilemi e i "clichè" ci sono tutti. Questi giovani adulti si comportano esattamente come adolescenti o pre-adolescenti: imbranati, insicuri, impacciati, imbarazzati, completamente privi di esperienze sentimentali e di capacità relazionali. I rossori per un nonnulla si sprecano, fino a rasentare il patologico con l’aggravante delle tormente e dei pupazzetti di neve prodotti ad ogni piccola emozione!
Questi giovani protagonisti (pur essendo indipendenti e vivendo per conto loro) hanno gli stessi interessi dei ragazzini delle scuole medie: vanno al cinema a vedere un film su “George il gattino”, fanno raccolta punti per avere tazze e bicchieri coordinati di “George il gattino”, vanno al parco divertimenti a tema (indovinate su cosa? Ovviamente sui gatti!).

Attenzione: la parte seguente contiene spoiler

Dopo dodici episodi (che raccontano un anno di vita) non accade praticamente nulla: nessuna sostanziale evoluzione nella relazione interpersonale (i due si piacciono dal primo giorno, ma la loro relazione rimane pressoché formale), nessuna tangibile crescita personale (affermano di essere maturati, ma i loro comportamenti restano immutati).
Inoltre, non viene affrontata nessuna problematica tipica della loro generazione e non è presente alcun approfondimento delle relazioni esterne all’ambiente di lavoro (famiglia, precedenti rapporti amicali o sentimentali). Le dinamiche dei comportamenti e le situazioni proposte sono ripetitive allo sfinimento, poco importa che cambi l’ambientazione: la convention aziendale al mare, la gita in montagna, la visita al tempio del Capodanno, la giornata al parco divertimenti, la trasferta di lavoro.
Avete presente il film “Ricomincio da capo”? Questa è la sensazione che ho avuto all’inizio di ogni episodio.

Fine parte contenente spoiler

In conclusione: banale, stucchevole, noioso, surreale edirritante sono i primi aggettivi che mi vengono in mente. Nulla di memorabile anche dal punto di vista tecnico.