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    “Vorrei che Itsuomi mi portasse nel suo mondo. Vorrei conoscerlo e farmi conoscere. Tuttavia, vorrei che ancora non si accorgesse di quanto scomoda sia la mano che stringe...”

    Nel fare questa recensione vorrei partire da una premessa: se ci si approccia alla visione di "A Sign of Affection" con l'aspettativa di vedere uno shoujo dinamico, con una trama articolata e personaggi con una caratterizzazione complessa, si rimarrà certamente delusi.
    L1 [ continua a leggere]
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    “Ho questa sensazione: se non la tenessi per mano, Magari si scioglierebbe in questa bianca estate, e l’estate stessa finirebbe in quell’istante...”

    Questo è il pensiero di Nakami Ganta in un giorno di una calda, assolata e indimenticabile estate della sua adolescenza. Parole suggestive e dal sapore lievemente malinconico che rispecchiano lo stile di “Insomniacs After School”, adattamento anime in tredici episodi del manga scritto e disegnato d1 [ continua a leggere]
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    Grazie alle positive recensioni lette, ho recuperato la visione di quest’anime tratto dal romanzo scritto da Tatsuhiko Takimoto (trasposto successivamente in manga e poi in anime nel 2006), che affronta una tematica conosciuta prevalentemente in Giappone all’epoca della realizzazione dell’opera, ma che con il passare degli anni è diventato un fenomeno diffuso anche in tutto il mondo occidentale.
    Stiamo parlando degli “hikikomori”, che significa1 [ continua a leggere]

    8.5/10
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    Ogni tanto mi capita di vedere un anime che, oltre a offrire qualche ora di pura evasione ed intrattenimento, abbia anche qualcosa da dire o qualche piacevole emozione da regalare: "Buddy Daddies" è senz’altro uno di questi.
    Dentro c’è un po' di tutto : scene d’azione, momenti comici, slice of life, sentimento e momenti ad alta tensione emotiva, ma l’insieme viene sapientemente dosato con intelligenza ed equilibrio in un intreccio narrativo sem1 [ continua a leggere]
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    In genere preferisco recensire ciò che mi piace o che in qualche misura mi colpisce favorevolmente. Questa volta, però, non riesco a fare a meno di esprimere le mie perplessità su quest’anime che sulla carta presentava degli elementi di novità, ma che invece si è rivelato molto deludente.

    Ho iniziato la visione convinta che uno “slice of life” romantico, con protagonisti degli adulti, non mi propinasse la sfilza degli stilemi e dei "clichè" ti1 [ continua a leggere]

    8.5/10
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    Non avendo letto il manga scritto e disegnato da Tatsuki Fujimoto, dal quale l’anime è stato tratto, la mia recensione è basata esclusivamente sui 12 episodi della prima serie dell’anime.

    Ho iniziato la visione per pura curiosità, con l’aspettativa che probabilmente mi sarei fermata al primo o al secondo episodio, eppure, mi sono dovuta ricredere...
    Vedere "Chainsaw man" è un po' come salire sulle montagne russe, tra discese a picco che sprofo1 [ continua a leggere]

    7.0/10
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    Premetto che non amo il genere scolastico, spesso banale, ripetitivo e stereotipato.
    L’anime in questione, pur presentando degli evidenti limiti, nel complesso non mi ha lasciata indifferente.

    I due protagonisti, Hanabi e Mugi, innamorati rispettivamente di due giovani insegnanti, ma non ricambiati, condividono la stessa frustrazione e lo stesso bisogno di colmare il proprio vuoto affettivo. Intraprendono, dunque, una relazione intima, fisica1 [ continua a leggere]

    7.5/10
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    Non è facile fare una recensione di “Banana Fish” (tratto dall’omonimo manga di Akimi Yoshida), perché le sensazioni suscitate dalla visione dell’anime sono state diverse e contrastanti.
    È certamente un anime che incuriosisce, che ti “prende” e ti spinge a voler vedere l’episodio successivo, fino ad arrivare alla fine. È un thriller dinamico, originale (per trama ed ambientazione), ma, allo stesso tempo, introspettivo ed emotivamente coinvolge1 [ continua a leggere]