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I film di Godzilla hanno spesso questa caratteristica: ti portano a tifare per lui nonostante, dal punto di vista umano, lui sia uno dei cattivi e quindi ti spingono a detestare l'arma creata dagli umani per difendersi, che in teoria sarebbe il buono. Questo quinto capitolo dell'era Heisei ne è un buon esempio. Suddiviso in due parti piuttosto distinte (quella con i mostri e quella con gli umani) il film dà ovviamente il meglio nella parte incentrata sui combattimenti tra mostri: avvincente e spettacolare, con un epica 'resurrezione' finale e un MechaGodzilla ottimo e temibile avversario per il nostro, anche se spesso finisce per infierire troppo su Big G e quindi, come detto, lo spettatore può dire 'ehi, ora basta!" nonostante il Mecha sia, sulla carta, il buono. Mentre Rodan, anche se non proprio inutile, non è che sia preso molto in considerazione.
Questo vale anche per la seconda parte, che è meno entusiasmante: non è inutile, ma solo perché serve a variare la narrazione e a preparare la scena per l'arrivo dei mostri. Gli stessi autori ne sembrano consapevoli, quindi tutte le scene di presentazione e interazione dei personaggi umani trasmettono una sensazione di superficiale, sono girati con una regia e una recitazione di routine, come se non importasse veramente. Qui direi che si salva giusto il simpatico rapporto tra la dottoressa Azusa e il dolce Baby Godzilla. Comunque la velocità con cui viene trattata questa parte con gli umani le impedisce di essere noiosa.
Molto buoni gli effetti speciali, a patto ovviamente di accettare il metodo del mimo con indosso una tutona che viene usato per animare i mostri, tipico della saga.
Insomma, un buon prodotto che offre bene solo quello che tutti in fondo si aspettano da un film di Godzilla, ossia vederlo distruggere tutto ciò che incontra e scambiare mazzate con altri giganti.