Recensione
Girls Band Cry
7.0/10
Recensione di Johnny Ryuko
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Attenzione: la recensione contiene spoiler
Dai, Girls Band Cry un buon voto se lo merita.
Allora, se qualcuno si fosse mai chiesto cosa sarebbe possa venire fuori incrociando "Beck - Mongolian Chop Squad" e "Bocchi the Rock", la risposta è, ovviamente, "Girls Band Cry".
Mi è piaciuto? Sì, il voto dice tutto. Si poteva fare di meglio? Assolutamente sì. La storia non sto qui a riassumerla. Se però ho citato "Beck" e "Bocchi" (a proposito recuperatevi "Beck" anime e poi anche il manga perché l'anime copre circa il 40% della storia complessiva) non è un caso. I temi in comune sono davvero tanti.
Nina che, per esempio, si ritrova per caso in una band e impara (sorvoliamo sul fatto che sembri una professionista dal nulla) a cantare e a suonare la chitarra, così come fa Yukio in "Beck". Una band tutta al femminile che inizia a suonare in palchi di periferia o piccoli club come in "Bocchi the Rock!". Ma ci sono anche altri temi in comune e stretti paralleli con i personaggi di "Beck": ad esempio Nina, come Yukio, molla la scuola, seppur per motivi diversi; e, come Bocchi anche se non al suo livello, è un tantino sociopatica. Così come Momoka è un po' Ryusuke, talentuosa ma disillusa, e Rupa è simile a Taira, compassata e riflessiva. Ritrovarsi a suonare in un festival con tanta gente e ottenere un riscontro inaspettato è un altro evento decisamente similare. Non andiamo oltre.
GBC prende qualcosa di già visto e lo ripropone. Lo ripropone abbastanza bene. Con una discreta (dopo mi soffermerò approfonditamente su cosa non va in questo anime, secondo me) coerenza e un buon ritmo. Le ragazze della band sono tutte ben caratterizzate, sebbene non manchino le classiche iperboli giapponesi. Ma lì dipende anche da un fattore culturale.
Componente musicale. Qua tocchiamo un tasto un po' dolente. Che in parte dipende anche dai gusti. Ritorniamo sui nostri amati Beck, un incrocio tra Rage Against the Machine, Oasis, RHCP: anni '90 puri. Quella musica con la quale sono cresciuto. Ovviamente il paragone non c'è proprio. Pezzi come By Her, Like a Foojin o Slip Out sono strepitosi. Vero rock'n'roll. Ci siamo? Perfetto. Mettiamoli da parte perché non vogliamo fare gli stronzi a tutti i costi.
Viriamo su "Bocchi the Rock!" e andiamo a risentirci un paio di pezzi. E no, mi dispiace, ma anche qui troviamo canzoni ben al di sopra di quelle di "Girls Band Cry". Catcy, ben distinguibili, i temi dei testi sono più o meno gli stessi ma quelli di Bocchi li ho trovati più... come dire... poetici?
Onestamente l'unico brano che di GBC mi è veramente piaciuto è quello che Momoka aveva scritto con le Diamond Dust. Con un ritornello che si stampa in testa. Gli altri risultano, purtroppo, davvero dimenticabili e tutti troppo simili tra di loro. E questo non fa buon gioco a un anime con al centro la musica.
E adesso veniamo a noi, all'elefante nella stanza. Cosa davvero non va in "Girls Band Cry".
Su Nina, per tutti i 13 episodi, aleggia lo spettro del bullismo subito a scuola, cosa che l'ha spinta a lasciare la scuola. Così come il contrasto con la famiglia. Il primo viene "sciolto" solo nel finale, quando la nostra protagonista racconta alle altre ragazze da cosa era scaturito. E - posso dirlo? - sono rimasto un po' deluso. Perché secondo me per dare una ragion d'essere alla motivazione di Nina bisognava spingere un tantino di più nel drama. Inoltre il contrasto con la famiglia si risolve all'acqua di rose. Anzi, quanta verità nelle parole del padre della ragazza quando le fa notare che loro le hanno permesso di fare quello che voleva: lasciare la scuola, trasferirsi a Tokyo, trovare un appartamento grazie alle conoscenze e alla garanzia della madre. Insommina eh, deboluccio questo strato di costruzione del personaggio. Ok che parliamo di una liceale, ma la ragazza ha meno spessore di quel che pensavo.
Ma la componente narrativa che a me è stata decisamente sulle scatole sin dal primo momento è questa artificiosa rivalità che Nina si crea con le Diamond Dust. Ora, sorvoliamo sul fatto che si scopra che la nuova frontgirl che ha rimpiazzato Momoko sia un'ex compagna di classe di Nina e che lei faccia tutto quello che fa per dimostrare che, quando aveva agito per difendere la ragazza bullizzata e finire a sua volta vittima di soprusi, non era nel torto. Motivazione un po' così. Ma la musica la fai perché la ami, perché vuoi farla e perché vuoi che gli altri la sentano. Non è una gara del cazzo. In Beck a un certo punto c'è effettivamente una sorta di gara che ritroviamo - strano, eh? sceneggiato di GBC, abbiamo capito che avete fatto i compiti - in occasione del festival: il gruppo deve riuscire a fare un tot di spettatori sotto il palco per una motivazione X. Ma è una causa che riguarda loro stessi. Come non mancano le rivalità con altri gruppi, ma sono contrasti che nascono in maniera naturale. Voler fare più like, più visualizzazioni, più spettatori, per dimostrare di essere migliori di... è una mentalità e un messaggio sbagliati, probabilmente frutto dell'industria musicale nipponica odierna, schiava del fenomeno idol, dove contano i numeri più che la qualità del prodotto.
Chi sta davvero leggendo questa recensione a questo punto si chiederà: "ma della componente tecnica non parla?". C'è poco da dire: è buona. La CGI a me non dà fastidio, l'ho trovata funzionale e ben realizzata. Il chara design è ben più che sufficiente sebbene non faccia gridare al miracolo (sicuramente si è divertito chi ha disegnato i vestiti per le ragazze, sempre diversi), e la regia è onesta, con qualche bel guizzo.
GBC è un anime che si fa guardare con piacere. Purtroppo non risulta indimenticabile dal punto di vista musicale, né totalmente a fuoco narrativamente parlando.
UPDATE: avevo dato 7,5 ma, dopo aver rivisto "Bocchi the Rock!" ho ritrovato con quell'anime talmente tanti punti in comune, in GBC gestiti decisamente peggio, che non posso che abbassare il voto. Sotto il 7 mi sembrerebbe troppo severo, ma devo dire che a posteriori sono rimasto abbastanza deluso da certi aspetti della sceneggiatura, troppo derivativi di Bocchi. E credo che, se rivedessi Beck, abbasserei ulteriormente il voto.
E comunque il nome Shin Kawasaki per la band era decisamente meglio.
Dai, Girls Band Cry un buon voto se lo merita.
Allora, se qualcuno si fosse mai chiesto cosa sarebbe possa venire fuori incrociando "Beck - Mongolian Chop Squad" e "Bocchi the Rock", la risposta è, ovviamente, "Girls Band Cry".
Mi è piaciuto? Sì, il voto dice tutto. Si poteva fare di meglio? Assolutamente sì. La storia non sto qui a riassumerla. Se però ho citato "Beck" e "Bocchi" (a proposito recuperatevi "Beck" anime e poi anche il manga perché l'anime copre circa il 40% della storia complessiva) non è un caso. I temi in comune sono davvero tanti.
Nina che, per esempio, si ritrova per caso in una band e impara (sorvoliamo sul fatto che sembri una professionista dal nulla) a cantare e a suonare la chitarra, così come fa Yukio in "Beck". Una band tutta al femminile che inizia a suonare in palchi di periferia o piccoli club come in "Bocchi the Rock!". Ma ci sono anche altri temi in comune e stretti paralleli con i personaggi di "Beck": ad esempio Nina, come Yukio, molla la scuola, seppur per motivi diversi; e, come Bocchi anche se non al suo livello, è un tantino sociopatica. Così come Momoka è un po' Ryusuke, talentuosa ma disillusa, e Rupa è simile a Taira, compassata e riflessiva. Ritrovarsi a suonare in un festival con tanta gente e ottenere un riscontro inaspettato è un altro evento decisamente similare. Non andiamo oltre.
GBC prende qualcosa di già visto e lo ripropone. Lo ripropone abbastanza bene. Con una discreta (dopo mi soffermerò approfonditamente su cosa non va in questo anime, secondo me) coerenza e un buon ritmo. Le ragazze della band sono tutte ben caratterizzate, sebbene non manchino le classiche iperboli giapponesi. Ma lì dipende anche da un fattore culturale.
Componente musicale. Qua tocchiamo un tasto un po' dolente. Che in parte dipende anche dai gusti. Ritorniamo sui nostri amati Beck, un incrocio tra Rage Against the Machine, Oasis, RHCP: anni '90 puri. Quella musica con la quale sono cresciuto. Ovviamente il paragone non c'è proprio. Pezzi come By Her, Like a Foojin o Slip Out sono strepitosi. Vero rock'n'roll. Ci siamo? Perfetto. Mettiamoli da parte perché non vogliamo fare gli stronzi a tutti i costi.
Viriamo su "Bocchi the Rock!" e andiamo a risentirci un paio di pezzi. E no, mi dispiace, ma anche qui troviamo canzoni ben al di sopra di quelle di "Girls Band Cry". Catcy, ben distinguibili, i temi dei testi sono più o meno gli stessi ma quelli di Bocchi li ho trovati più... come dire... poetici?
Onestamente l'unico brano che di GBC mi è veramente piaciuto è quello che Momoka aveva scritto con le Diamond Dust. Con un ritornello che si stampa in testa. Gli altri risultano, purtroppo, davvero dimenticabili e tutti troppo simili tra di loro. E questo non fa buon gioco a un anime con al centro la musica.
E adesso veniamo a noi, all'elefante nella stanza. Cosa davvero non va in "Girls Band Cry".
Su Nina, per tutti i 13 episodi, aleggia lo spettro del bullismo subito a scuola, cosa che l'ha spinta a lasciare la scuola. Così come il contrasto con la famiglia. Il primo viene "sciolto" solo nel finale, quando la nostra protagonista racconta alle altre ragazze da cosa era scaturito. E - posso dirlo? - sono rimasto un po' deluso. Perché secondo me per dare una ragion d'essere alla motivazione di Nina bisognava spingere un tantino di più nel drama. Inoltre il contrasto con la famiglia si risolve all'acqua di rose. Anzi, quanta verità nelle parole del padre della ragazza quando le fa notare che loro le hanno permesso di fare quello che voleva: lasciare la scuola, trasferirsi a Tokyo, trovare un appartamento grazie alle conoscenze e alla garanzia della madre. Insommina eh, deboluccio questo strato di costruzione del personaggio. Ok che parliamo di una liceale, ma la ragazza ha meno spessore di quel che pensavo.
Ma la componente narrativa che a me è stata decisamente sulle scatole sin dal primo momento è questa artificiosa rivalità che Nina si crea con le Diamond Dust. Ora, sorvoliamo sul fatto che si scopra che la nuova frontgirl che ha rimpiazzato Momoko sia un'ex compagna di classe di Nina e che lei faccia tutto quello che fa per dimostrare che, quando aveva agito per difendere la ragazza bullizzata e finire a sua volta vittima di soprusi, non era nel torto. Motivazione un po' così. Ma la musica la fai perché la ami, perché vuoi farla e perché vuoi che gli altri la sentano. Non è una gara del cazzo. In Beck a un certo punto c'è effettivamente una sorta di gara che ritroviamo - strano, eh? sceneggiato di GBC, abbiamo capito che avete fatto i compiti - in occasione del festival: il gruppo deve riuscire a fare un tot di spettatori sotto il palco per una motivazione X. Ma è una causa che riguarda loro stessi. Come non mancano le rivalità con altri gruppi, ma sono contrasti che nascono in maniera naturale. Voler fare più like, più visualizzazioni, più spettatori, per dimostrare di essere migliori di... è una mentalità e un messaggio sbagliati, probabilmente frutto dell'industria musicale nipponica odierna, schiava del fenomeno idol, dove contano i numeri più che la qualità del prodotto.
Chi sta davvero leggendo questa recensione a questo punto si chiederà: "ma della componente tecnica non parla?". C'è poco da dire: è buona. La CGI a me non dà fastidio, l'ho trovata funzionale e ben realizzata. Il chara design è ben più che sufficiente sebbene non faccia gridare al miracolo (sicuramente si è divertito chi ha disegnato i vestiti per le ragazze, sempre diversi), e la regia è onesta, con qualche bel guizzo.
GBC è un anime che si fa guardare con piacere. Purtroppo non risulta indimenticabile dal punto di vista musicale, né totalmente a fuoco narrativamente parlando.
UPDATE: avevo dato 7,5 ma, dopo aver rivisto "Bocchi the Rock!" ho ritrovato con quell'anime talmente tanti punti in comune, in GBC gestiti decisamente peggio, che non posso che abbassare il voto. Sotto il 7 mi sembrerebbe troppo severo, ma devo dire che a posteriori sono rimasto abbastanza deluso da certi aspetti della sceneggiatura, troppo derivativi di Bocchi. E credo che, se rivedessi Beck, abbasserei ulteriormente il voto.
E comunque il nome Shin Kawasaki per la band era decisamente meglio.