Rec
È un anime impostato in maniera abbastanza inusuale, con meno episodi e di durata più breve rispetto ai canoni della norma, fattore che a mio avviso incide in modo piuttosto netto su tutta la storia. Infatti ho percepito spesso un ritmo davvero molto frettoloso e innaturale, e inoltre nel corso degli episodi ho trovato anche molte forzature, sia nei dialoghi che negli avvenimenti stessi.
Devo dire che, in generale, l'anime non brilla di certo per i suoi contenuti, di fatto si alternano momenti buoni ad altri piuttosto noiosi e senza senso, in aggiunta a una storia che, a conti fatti, risulta piuttosto debole. È inevitabile che un'opera di questo tipo non lasci particolarmente il segno.
A mio parere, anime che non arriva alla sufficienza. Voto finale: 5,5
Devo dire che, in generale, l'anime non brilla di certo per i suoi contenuti, di fatto si alternano momenti buoni ad altri piuttosto noiosi e senza senso, in aggiunta a una storia che, a conti fatti, risulta piuttosto debole. È inevitabile che un'opera di questo tipo non lasci particolarmente il segno.
A mio parere, anime che non arriva alla sufficienza. Voto finale: 5,5
"Rec" è stata una vera e propria rivelazione!
Gli episodi sono soltanto nove e durano circa dieci-dodici minuti. I disegni sono abbastanza carini.
La storia, che si può comodamente leggere dalla trama già postata, parla dell'incontro di questi due ragazzi: Matsumaro Fumihiko, un impiegato aziendale, e Honda Aka, una giovane doppiatrice. L'inizio non è dei migliori, visto che, non appena si conoscono i due, la casa di Aka brucia in un incendio e Fumihiko la ospita a casa sua. I due inoltre si trovano a lavorare insieme per un progetto che contribuirà a rafforzare il loro legame. Nonostante il fatto che ne siano stati introdotti molti, gli altri personaggi secondari sono super-inutili, e alcuni di quelli che avevano senso lo perdono col susseguirsi delle varie puntate.
Devo ammettere che Fumihiko è il più stupido dei personaggi a cui viene dato peso! E' illogico, orgoglioso e si fa problemi inutili! Aka invece è molto dolce e carina, mi è piaciuta molto!
La serie non è eccellente, ma si lascia seguire con facilità. Ammetto di essere stata scettica all'inizio (anche perché la prima puntata non prometteva molto bene), ma mi sono ricreduta.
Lo consiglio se volete seguire una serie leggera e senza impegno: voto 6.5!
Gli episodi sono soltanto nove e durano circa dieci-dodici minuti. I disegni sono abbastanza carini.
La storia, che si può comodamente leggere dalla trama già postata, parla dell'incontro di questi due ragazzi: Matsumaro Fumihiko, un impiegato aziendale, e Honda Aka, una giovane doppiatrice. L'inizio non è dei migliori, visto che, non appena si conoscono i due, la casa di Aka brucia in un incendio e Fumihiko la ospita a casa sua. I due inoltre si trovano a lavorare insieme per un progetto che contribuirà a rafforzare il loro legame. Nonostante il fatto che ne siano stati introdotti molti, gli altri personaggi secondari sono super-inutili, e alcuni di quelli che avevano senso lo perdono col susseguirsi delle varie puntate.
Devo ammettere che Fumihiko è il più stupido dei personaggi a cui viene dato peso! E' illogico, orgoglioso e si fa problemi inutili! Aka invece è molto dolce e carina, mi è piaciuta molto!
La serie non è eccellente, ma si lascia seguire con facilità. Ammetto di essere stata scettica all'inizio (anche perché la prima puntata non prometteva molto bene), ma mi sono ricreduta.
Lo consiglio se volete seguire una serie leggera e senza impegno: voto 6.5!
E' proprio vero: non c'è soddisfazione più grande, per noi appassionati di serie animate giapponesi, dello scoprire che un titolo scelto a caso tra i tanti, senza aver letto neanche un parere a riguardo, ma guardato solo perché breve e poco impegnativo, si riveli essere quello che proprio non ti aspettavi: una piccola chicca!
Intendiamoci bene, non sto dicendo che "Rec", breve serie della Shaft di nove episodi della durata di soli dodici minuti ciascuno, sia un mini capolavoro, la scoperta delle scoperte da quando guardo gli anime subbati; sto solamente facendo notare come a volte per puro caso ci si imbatta in opere che fanno il loro dovere, intrattenendoci e divertendoci magari molto di più di altre più reclamizzate, che oltre a deluderci riescono pure nella poco mirabile impresa di annoiarci a morte.
La storia della giovane Aka è molto semplice - d'altronde la brevità della serie non consente incredibili voli narrativi -, ma ben definita sui due binari della storia d'amore con il più grande Matsumaru, creator pubblicitario, e della realizzazione dei propri sogni, quelli di diventare una doppiatrice professionista. Aka infatti ha imparato ad amare il cinema sui grandi classici, nutrendo una vera e propria ossessione per Hudrey Hepburn, e sarà proprio grazie a uno dei film più famosi di quest'attrice, "Vacanze romane", che conoscerà il ventiseienne creator in piena crisi per un rifiuto amoroso. Attraverso una serie di coincidenze - un po' forzate a dire il vero - la giovane aspirante doppiatrice finirà non solo per andare a vivere con il ragazzo, ma anche a lavorare con lui, dato che il suo primo incarico importante sarà quello di prestare la voce a Nekoki, la mascotte (piuttosto bruttina a mio parere) creata proprio da Matsumaru per la pubblicità di uno snake. Tra alti e bassi, la storia d'amore si svolgerà secondo i cliché del genere, mentre a colpire veramente l'attenzione dello spettatore sarà la descrizione di un mondo ai più davvero sconosciuto: quello dei seiyu, i doppiatori giapponesi.
Attraverso le vicissitudini di Aka si constaterà quanto questo sia duro e quanta concorrenza bisogna affrontare per ottenere una parte anche piccola, e di quanta fortuna bisogna avere dato che il proprio successo a volte è intrecciato alle fortune del prodotto a cui si è legata la propria voce, anche se quel prodotto non è proprio il massimo che si cercava. La protagonista imparerà sulla sua pelle che "un lavoro è un lavoro, e quindi non va rifiutato", riuscendo così, in parte grazie al successo di un videogioco ecchi su cui aveva lavorato, in parte con tutto il suo impegno, ad arrivare alle porte dell'olimpo delle serie animate, diventando famosa al pari di quegli attori su cui tanto fantasticava.
Dal punto di vista tecnico siamo nella media, trattandosi di un titolo a non elevato budget, con comunque buone animazioni e un chara che fa più di un occhiolino al moe. Molto carine sono le due canzoni originali, la frizzante "Cheer!" e la romantica sigla di chiusura "Devotion", quasi a rimarcare le due nature dell'anime, quella amorosa e quella più da "commedia".
Non posso che consigliare quindi questo titolo a tutti coloro in cerca di una visione fresca e poco impegnativa, sottolineando ancora una volta il fatto che vi porterà a conoscere anche un mondo di cui tanto noi appassionati sentiamo e leggiamo, ma di cui in realtà conosciamo ben poco.
Intendiamoci bene, non sto dicendo che "Rec", breve serie della Shaft di nove episodi della durata di soli dodici minuti ciascuno, sia un mini capolavoro, la scoperta delle scoperte da quando guardo gli anime subbati; sto solamente facendo notare come a volte per puro caso ci si imbatta in opere che fanno il loro dovere, intrattenendoci e divertendoci magari molto di più di altre più reclamizzate, che oltre a deluderci riescono pure nella poco mirabile impresa di annoiarci a morte.
La storia della giovane Aka è molto semplice - d'altronde la brevità della serie non consente incredibili voli narrativi -, ma ben definita sui due binari della storia d'amore con il più grande Matsumaru, creator pubblicitario, e della realizzazione dei propri sogni, quelli di diventare una doppiatrice professionista. Aka infatti ha imparato ad amare il cinema sui grandi classici, nutrendo una vera e propria ossessione per Hudrey Hepburn, e sarà proprio grazie a uno dei film più famosi di quest'attrice, "Vacanze romane", che conoscerà il ventiseienne creator in piena crisi per un rifiuto amoroso. Attraverso una serie di coincidenze - un po' forzate a dire il vero - la giovane aspirante doppiatrice finirà non solo per andare a vivere con il ragazzo, ma anche a lavorare con lui, dato che il suo primo incarico importante sarà quello di prestare la voce a Nekoki, la mascotte (piuttosto bruttina a mio parere) creata proprio da Matsumaru per la pubblicità di uno snake. Tra alti e bassi, la storia d'amore si svolgerà secondo i cliché del genere, mentre a colpire veramente l'attenzione dello spettatore sarà la descrizione di un mondo ai più davvero sconosciuto: quello dei seiyu, i doppiatori giapponesi.
Attraverso le vicissitudini di Aka si constaterà quanto questo sia duro e quanta concorrenza bisogna affrontare per ottenere una parte anche piccola, e di quanta fortuna bisogna avere dato che il proprio successo a volte è intrecciato alle fortune del prodotto a cui si è legata la propria voce, anche se quel prodotto non è proprio il massimo che si cercava. La protagonista imparerà sulla sua pelle che "un lavoro è un lavoro, e quindi non va rifiutato", riuscendo così, in parte grazie al successo di un videogioco ecchi su cui aveva lavorato, in parte con tutto il suo impegno, ad arrivare alle porte dell'olimpo delle serie animate, diventando famosa al pari di quegli attori su cui tanto fantasticava.
Dal punto di vista tecnico siamo nella media, trattandosi di un titolo a non elevato budget, con comunque buone animazioni e un chara che fa più di un occhiolino al moe. Molto carine sono le due canzoni originali, la frizzante "Cheer!" e la romantica sigla di chiusura "Devotion", quasi a rimarcare le due nature dell'anime, quella amorosa e quella più da "commedia".
Non posso che consigliare quindi questo titolo a tutti coloro in cerca di una visione fresca e poco impegnativa, sottolineando ancora una volta il fatto che vi porterà a conoscere anche un mondo di cui tanto noi appassionati sentiamo e leggiamo, ma di cui in realtà conosciamo ben poco.
"Rec" è una serie piuttosto insolita in quanto composta da solo nove episodi della durata - ognuno - di undici minuti circa. Un proverbio nostrano dice: "Nella botte piccola c'è il vino buono"; c'è certamente della saggezza in queste parole, ma in certi casi non posso fare a meno di chiedermi perché mai non si usi una botte più grande per contenere un liquido così speciale. Ed è proprio questo il caso di quest'anime, che io ho trovato tanto breve quanto incredibilmente coinvolgente.
Il nome deriva, con tutta probabilità, dalla passione di Aka, la protagonista, per l'arte del doppiaggio; Matsumaru, il protagonista maschile, è invece un impiegato in un'azienda alimentare. I due si incontrano per la prima volta all'ingresso di un cinema dove lui stava attendendo inutilmente una sua collega con la quale aveva un appuntamento. Il cambio di partner si rivelerà fortunato in quanto fra i due sboccerà presto l'amore.
"Rec" è uno di quegli anime che si guardano tutti d'un fiato e non solo perché così breve. Le passioni, i successi, le delusioni, le paure (piccole e grandi) dell'uomo comune vengono raccontate in modo delicato, ma allo stesso tempo profondo e spesso commovente. La relazione tra i due protagonisti può essere definita come di una "complessa semplicità" che risulta, a mio avviso, molto realistica: il "ti amo, ma non te lo dico" classico degli shoujo è presente anche qui, ma non è né ostinato né molesto.
I personaggi, coerentemente con la trama, hanno una psicologia molto comune e semplice da interpretare: lui, ad esempio, spesso assume il classico atteggiamento da principe delle favole, ma lo spettatore sa benissimo sin dall'inizio che, pur non appartenendo alla categoria "pervertito a caccia di mutandine", Matsumaru non ha alcuna intenzione di rinunciare ai suoi istinti sessuali. In molto harem il protagonista maschile, invece, è spesso una specie di asessuato tutto pudore e buone maniere: davvero irritante.
Accanto a produzioni che dopo un paio di episodi sembrano avere già esaurito qualsiasi velleità o motivo d'interesse ma che, nonostante questo, continuano imperterrite ad andare avanti anche molto a lungo, è veramente molto triste vedere che titoli, come questo "Rec", che riescono davvero a interessare ed emozionare lo spettatore, debbano avere una vita così breve. Non so dire se un numero maggiore di episodi avrebbe avuto effetti dannosi sul tutto e se, tenendo conto di questo, forse è stato meglio così; di certo la cosa lascia un po' di amaro in bocca.
La mia valutazione è ottima e mi sento di consigliarlo a tutti gli amanti degli shoujo anime e, più in generale, a chiunque non guardi solo storie di lotta e sangue. Per questa categoria la delicatezza e la dolcezza contenuti in quest'anime potrebbero risultare molto indigesti.
Il nome deriva, con tutta probabilità, dalla passione di Aka, la protagonista, per l'arte del doppiaggio; Matsumaru, il protagonista maschile, è invece un impiegato in un'azienda alimentare. I due si incontrano per la prima volta all'ingresso di un cinema dove lui stava attendendo inutilmente una sua collega con la quale aveva un appuntamento. Il cambio di partner si rivelerà fortunato in quanto fra i due sboccerà presto l'amore.
"Rec" è uno di quegli anime che si guardano tutti d'un fiato e non solo perché così breve. Le passioni, i successi, le delusioni, le paure (piccole e grandi) dell'uomo comune vengono raccontate in modo delicato, ma allo stesso tempo profondo e spesso commovente. La relazione tra i due protagonisti può essere definita come di una "complessa semplicità" che risulta, a mio avviso, molto realistica: il "ti amo, ma non te lo dico" classico degli shoujo è presente anche qui, ma non è né ostinato né molesto.
I personaggi, coerentemente con la trama, hanno una psicologia molto comune e semplice da interpretare: lui, ad esempio, spesso assume il classico atteggiamento da principe delle favole, ma lo spettatore sa benissimo sin dall'inizio che, pur non appartenendo alla categoria "pervertito a caccia di mutandine", Matsumaru non ha alcuna intenzione di rinunciare ai suoi istinti sessuali. In molto harem il protagonista maschile, invece, è spesso una specie di asessuato tutto pudore e buone maniere: davvero irritante.
Accanto a produzioni che dopo un paio di episodi sembrano avere già esaurito qualsiasi velleità o motivo d'interesse ma che, nonostante questo, continuano imperterrite ad andare avanti anche molto a lungo, è veramente molto triste vedere che titoli, come questo "Rec", che riescono davvero a interessare ed emozionare lo spettatore, debbano avere una vita così breve. Non so dire se un numero maggiore di episodi avrebbe avuto effetti dannosi sul tutto e se, tenendo conto di questo, forse è stato meglio così; di certo la cosa lascia un po' di amaro in bocca.
La mia valutazione è ottima e mi sento di consigliarlo a tutti gli amanti degli shoujo anime e, più in generale, a chiunque non guardi solo storie di lotta e sangue. Per questa categoria la delicatezza e la dolcezza contenuti in quest'anime potrebbero risultare molto indigesti.
Questo anime è particolarmente originale, non fosse altro per la lunghezza degli episodi, di soli 12 minuti. La breve durata però non è un problema: la serie si segue benissimo ed è possibile vedersi tutte e 9 le puntate in due ore, la durata di un film. In queste due ore si porta avanti una bella storia d'amore tra una doppiatrice di vent'anni, Aka, e un pubblicitario di ventisei anni, Matsumaru, ma non si arriva purtroppo a concluderla. Spero vivamente in altre serie, perché il manga è molto più lungo e ci sarebbe molto altro materiale da portare in animazione.
La serie mi ha sorpreso piacevolmente, perché si è rivelata molto più interessante e originale di quanto mi aspettassi. Il filo conduttore della storia sono i film di Audrey Hepburn: ognuno di essi dà il titolo ad un episodio. I fan della Hepburn si troveranno a loro agio con REC, visto che il sogno della protagonista è appunto quello di doppiare i film di Audrey Hepburn. Come sottoprodotto di REC sono a vedermi un film della Hepburn che non conoscevo e che si è rivelato stupendo (Children's Hour). La serie comunque piacerà anche a chi non conosce la Hepburn, per la simpatia dei protagonisti e le varie gag umoristiche: per esempio Aka comincia la sua gavetta come doppiatrice di videogiochi erotici e sono divertentissime le scene in cui si allena. Si mette poi a lavorare come doppiatrice di anime (cosa che interesserà tutti gli otaku), oltre ad essere la doppiatrice della mascotte di una marca di patatine fritte.
La serie è delicata, romantica, umoristica e sentimentale. Per una volta non si parla di amori scolastici, ma di un rapporto tra adulti, per cui ci vengono risparmiati i soliti batticuori della prima volta. Ottime le animazioni ed i disegni, Aka poi è carinissima. Consigliato a tutti. Questa serie è un autentico gioiellino e meriterebbe di essere conosciuta di più.
La serie mi ha sorpreso piacevolmente, perché si è rivelata molto più interessante e originale di quanto mi aspettassi. Il filo conduttore della storia sono i film di Audrey Hepburn: ognuno di essi dà il titolo ad un episodio. I fan della Hepburn si troveranno a loro agio con REC, visto che il sogno della protagonista è appunto quello di doppiare i film di Audrey Hepburn. Come sottoprodotto di REC sono a vedermi un film della Hepburn che non conoscevo e che si è rivelato stupendo (Children's Hour). La serie comunque piacerà anche a chi non conosce la Hepburn, per la simpatia dei protagonisti e le varie gag umoristiche: per esempio Aka comincia la sua gavetta come doppiatrice di videogiochi erotici e sono divertentissime le scene in cui si allena. Si mette poi a lavorare come doppiatrice di anime (cosa che interesserà tutti gli otaku), oltre ad essere la doppiatrice della mascotte di una marca di patatine fritte.
La serie è delicata, romantica, umoristica e sentimentale. Per una volta non si parla di amori scolastici, ma di un rapporto tra adulti, per cui ci vengono risparmiati i soliti batticuori della prima volta. Ottime le animazioni ed i disegni, Aka poi è carinissima. Consigliato a tutti. Questa serie è un autentico gioiellino e meriterebbe di essere conosciuta di più.
Un' anime molto molto carino. Inizialmente volevo attribuire un 6 come votazione, perché sarebbe stato il voto più giusto come disegni, animazione e musiche, però ripensando alle emozioni e a quanto è carina la protagonista ho voluto essere un po' più largo di manica.
Questa serie è breve, difatti gli episodi durano 12 minuti invece che i 24 canonici, e il loro numero ridotto fanno sì che la storia d'amore sia un po' sacrificata, ma l'"affetto" per Aka perdura anche dopo il termine della storia. Da notare le citazioni, una per puntata, tratte da altrettanti film con protagonista Audrey Hepburn, e i titoli degli episodi che ricalcano questo filo conduttore. Riassumendo, ci sono storie d'amore più complesse, produzioni meglio realizzate, ma perché no, vale comunque la pena di vedere questo anime-ki!
Questa serie è breve, difatti gli episodi durano 12 minuti invece che i 24 canonici, e il loro numero ridotto fanno sì che la storia d'amore sia un po' sacrificata, ma l'"affetto" per Aka perdura anche dopo il termine della storia. Da notare le citazioni, una per puntata, tratte da altrettanti film con protagonista Audrey Hepburn, e i titoli degli episodi che ricalcano questo filo conduttore. Riassumendo, ci sono storie d'amore più complesse, produzioni meglio realizzate, ma perché no, vale comunque la pena di vedere questo anime-ki!
Girovagando nell’immenso marasma delle produzioni di animazione nipponiche, a volte incappo in serie brevi da vedere a cui non daresti un euro, ma che ti stupiscono riuscendo a strapparti un sorriso o un’emozione. Meno spesso mi imbatto in un piccolo capolavoro. Ed quello che è capitato con questo anime, per cui non potevo esimermi dal farvi una bella recensione.
REC è un manga del 2002 di Q-Tarou Hanamizawa che è stato in parte adattato nel 2006 in un brevissimo anime - 9 episodi da 12 minuti ciascuno - prodotto da Shaft.
Racconta la romantica storia tra Fumihiko Matsumaru, 26enne impiegato commerciale di un’azienda alimentare, e Aka Onda, 20enne aspirante doppiatrice, amante dei grandi classici cinematografici ed in particolare di Audrey Hepburn. Proprio in onore della famosa attrice, ad ognuno degli episodi è stato dato il titolo di uno dei suoi tanti film.
L’anime si apre con il nostro protagonista in attesa dell’arrivo di una sua collega con la quale ha un appuntamento al cinema per la visione, appunto, del film "Vacanze Romane". Attesa che col passare dei minuti sembra rivelarsi vana. Proprio mentre il povero Matsumaru-san si sta convincendo a voltare i tacchi e rinunciare alla serata "di conquista" che si aspettava, il biglietto sembra prendere vita e lo prega di non essere gettato via. Ovviamente il giovane si rende immediatamente conto che non è il biglietto a parlare, ma una ragazzina dai rossi capelli che gli appare davanti e con vocina stridula si impegna a cercare di dar vita al muto pezzo di carta. Alla fine la ragazza riesce a convincere il nostro eroe ad accompagnarla al cinema per non sprecare i preziosi biglietti acquistati. Al termine della proiezione, proprio davanti all’uscita del cinema, il giovane riconosce la figura della famosa collega che stava aspettando ed ha un moto di esultanza, subito bloccato dall’apparizione di un buzzurro che si rivela essere in realtà la persona attesa dalla donna tanto desiderata. La ragazza dai capelli rossi dunque, per consolare il giovane, propone quindi di andare a bere qualcosa in un locale.
Ritornando a casa i due si rendono conto di abitare nello stesso quartiere, a pochi metri di distanza. Durante la notte Matsumaru-san viene svegliato di soprassalto da incubi e dalle sirene di numerosi mezzi di soccorso; decide quindi di uscire per verificare cosa sia successo. L’incidente si rivela essere un incendio e, neanche a farlo apposta, l’appartamento che sta bruciando è proprio quello della ragazza dai rossi capelli, la quale, sconsolata e stravolta, ammutolisce seduta su un’altalena nel parchetto di fronte all’abitazione. Il giovane, preso in tenerezza dalla poveretta, si propone quindi di ospitarla per la notte a casa sua…
REC a mio parere è una di quelle rare perle che ti gonfiano il cuoricino quando le vedi, che ti restano nella memoria impresse come un caro ricordo tra le opere che più ti hanno emozionato. Dopo averlo visto, ho tentato di iniziare altri anime, ma è stata davvero ardua, nessuno reggeva il paragone. Forse la pecca maggiore è che dura veramente troppo poco, lo puoi gustare in meno di due ore e poi… poi ti lascia quella sensazione di vuoto in bocca che ti rimane dopo che hai mangiato qualcosa di delizioso, ma che non sai quando potrai assaggiare nuovamente; ma allo stesso tempo questo è anche il suo pregio, ovvero quello di non perdersi in giri inutili o in episodi di puro fan service che spesso guastano lo scorrere dell’opera e di darti appunto tutto quello che puoi aspettarti in un battito di ciglia.
La trama poi in un certo senso ribalta totalmente il flusso della classica storia sentimentale da anime: non posso dirvi come, ma avrete modo di scoprirlo subito terminata la prima puntata. Il resto è un rincorrersi di sentimenti contrastanti e una ricerca di quel qualcosa che è nato forse troppo improvvisamente e che quindi in parte è stato perso.
La protagonista poi è a dir poco deliziosa negli atteggiamenti e nelle espressioni. La classica ragazza (forse utopistica, commento acidello XD) che, trovandosela di fronte, ti fa venire voglia di abbracciarla e stringerla forte, senza lasciarla più.
L’animazione e il disegno sono delicati, come delicata è la natura dell’opera stessa. Formano un tutt’uno con lo scorrere degli eventi e non risultano mai fastidiosi o sgradevoli alla vista, con le giuste sfumature nei momenti giusti. La colonna sonora è minima, ma azzeccata e non invadente. La sigla di apertura, Makka na Kimochi cantata da Kanako Sakai, doppiatrice della stessa protagonista, la trovo adorabile e molto in tono con lo stile dell’anime.
Insomma, penso si sia capito chiaramente quanto abbia apprezzato quest’opera, per cui non voglio tormentarvi con ulteriori commenti melliflui che potrebbero risultare abbastanza fuori luogo per chi non ha ancora visto l’anime - ma che sono pressoché certo comprenderete post-visione - o per chi non è riuscito ad apprezzarlo.
Che altro dire? Io ve lo consiglio assolutamente poiché credo che sia imperdibile per l’appassionato di animazione nipponica; alla fine si tratta davvero di un piccolo sforzo data la sua brevità, sforzo che, ritengo, sarà ampiamente ripagato da quello che ne riceverete in cambio.
REC è un manga del 2002 di Q-Tarou Hanamizawa che è stato in parte adattato nel 2006 in un brevissimo anime - 9 episodi da 12 minuti ciascuno - prodotto da Shaft.
Racconta la romantica storia tra Fumihiko Matsumaru, 26enne impiegato commerciale di un’azienda alimentare, e Aka Onda, 20enne aspirante doppiatrice, amante dei grandi classici cinematografici ed in particolare di Audrey Hepburn. Proprio in onore della famosa attrice, ad ognuno degli episodi è stato dato il titolo di uno dei suoi tanti film.
L’anime si apre con il nostro protagonista in attesa dell’arrivo di una sua collega con la quale ha un appuntamento al cinema per la visione, appunto, del film "Vacanze Romane". Attesa che col passare dei minuti sembra rivelarsi vana. Proprio mentre il povero Matsumaru-san si sta convincendo a voltare i tacchi e rinunciare alla serata "di conquista" che si aspettava, il biglietto sembra prendere vita e lo prega di non essere gettato via. Ovviamente il giovane si rende immediatamente conto che non è il biglietto a parlare, ma una ragazzina dai rossi capelli che gli appare davanti e con vocina stridula si impegna a cercare di dar vita al muto pezzo di carta. Alla fine la ragazza riesce a convincere il nostro eroe ad accompagnarla al cinema per non sprecare i preziosi biglietti acquistati. Al termine della proiezione, proprio davanti all’uscita del cinema, il giovane riconosce la figura della famosa collega che stava aspettando ed ha un moto di esultanza, subito bloccato dall’apparizione di un buzzurro che si rivela essere in realtà la persona attesa dalla donna tanto desiderata. La ragazza dai capelli rossi dunque, per consolare il giovane, propone quindi di andare a bere qualcosa in un locale.
Ritornando a casa i due si rendono conto di abitare nello stesso quartiere, a pochi metri di distanza. Durante la notte Matsumaru-san viene svegliato di soprassalto da incubi e dalle sirene di numerosi mezzi di soccorso; decide quindi di uscire per verificare cosa sia successo. L’incidente si rivela essere un incendio e, neanche a farlo apposta, l’appartamento che sta bruciando è proprio quello della ragazza dai rossi capelli, la quale, sconsolata e stravolta, ammutolisce seduta su un’altalena nel parchetto di fronte all’abitazione. Il giovane, preso in tenerezza dalla poveretta, si propone quindi di ospitarla per la notte a casa sua…
REC a mio parere è una di quelle rare perle che ti gonfiano il cuoricino quando le vedi, che ti restano nella memoria impresse come un caro ricordo tra le opere che più ti hanno emozionato. Dopo averlo visto, ho tentato di iniziare altri anime, ma è stata davvero ardua, nessuno reggeva il paragone. Forse la pecca maggiore è che dura veramente troppo poco, lo puoi gustare in meno di due ore e poi… poi ti lascia quella sensazione di vuoto in bocca che ti rimane dopo che hai mangiato qualcosa di delizioso, ma che non sai quando potrai assaggiare nuovamente; ma allo stesso tempo questo è anche il suo pregio, ovvero quello di non perdersi in giri inutili o in episodi di puro fan service che spesso guastano lo scorrere dell’opera e di darti appunto tutto quello che puoi aspettarti in un battito di ciglia.
La trama poi in un certo senso ribalta totalmente il flusso della classica storia sentimentale da anime: non posso dirvi come, ma avrete modo di scoprirlo subito terminata la prima puntata. Il resto è un rincorrersi di sentimenti contrastanti e una ricerca di quel qualcosa che è nato forse troppo improvvisamente e che quindi in parte è stato perso.
La protagonista poi è a dir poco deliziosa negli atteggiamenti e nelle espressioni. La classica ragazza (forse utopistica, commento acidello XD) che, trovandosela di fronte, ti fa venire voglia di abbracciarla e stringerla forte, senza lasciarla più.
L’animazione e il disegno sono delicati, come delicata è la natura dell’opera stessa. Formano un tutt’uno con lo scorrere degli eventi e non risultano mai fastidiosi o sgradevoli alla vista, con le giuste sfumature nei momenti giusti. La colonna sonora è minima, ma azzeccata e non invadente. La sigla di apertura, Makka na Kimochi cantata da Kanako Sakai, doppiatrice della stessa protagonista, la trovo adorabile e molto in tono con lo stile dell’anime.
Insomma, penso si sia capito chiaramente quanto abbia apprezzato quest’opera, per cui non voglio tormentarvi con ulteriori commenti melliflui che potrebbero risultare abbastanza fuori luogo per chi non ha ancora visto l’anime - ma che sono pressoché certo comprenderete post-visione - o per chi non è riuscito ad apprezzarlo.
Che altro dire? Io ve lo consiglio assolutamente poiché credo che sia imperdibile per l’appassionato di animazione nipponica; alla fine si tratta davvero di un piccolo sforzo data la sua brevità, sforzo che, ritengo, sarà ampiamente ripagato da quello che ne riceverete in cambio.
Sicuramente Rec è una serie molto carina, dolce, soffice e che non annoia mai. I disegni sono gradevoli e morbidi e le colonne sonore sono nella norma, la trama è abbastanza ordinaria, ma simpatica e gradevole, molto compatibile col genere slice of life. Anche le gag, molto simpatiche, risultano azzeccate. L'unico difetto è che la serie è troppo corta, infatti nove episodi da dodici minuti contengono solo l'essenziale, riuscendo ad approfondire appena qualche aspetto dei personaggi.
Concludendo, direi che è una serie molto scorrevole, dunque non troppo lenta e che si lascia guardare con piacere, senza troppi impegni.
Concludendo, direi che è una serie molto scorrevole, dunque non troppo lenta e che si lascia guardare con piacere, senza troppi impegni.
A me questo anime è piaciuto molto, è una storia d'amore come tante, semplice e complicata allo stesso tempo... senza particolari intrighi o avversari, ma proprio per questo risulta toccante.
Aka è davvero molto dolce ma è anche una ragazza moderna con un sogno, Matsumaru è un ragazzo giapponese come tanti, però con i suoi problemi derivanti dal lavoro e dalla vita dei salary man. Io me lo sono divorato in una serata (del resto si può). Ci sono delle scene che mi sono particolarmente piaciuti perchè decisamente commoventi.
E poi anch'io sono un ammiratore di Audrey Hepburn.
Aka è davvero molto dolce ma è anche una ragazza moderna con un sogno, Matsumaru è un ragazzo giapponese come tanti, però con i suoi problemi derivanti dal lavoro e dalla vita dei salary man. Io me lo sono divorato in una serata (del resto si può). Ci sono delle scene che mi sono particolarmente piaciuti perchè decisamente commoventi.
E poi anch'io sono un ammiratore di Audrey Hepburn.
Non so come si possa dare un voto a questo anime senza vederne il finale commovente.
Anche se il fatto di durare solo 12 minuti a episodio lo rende unico, mi è davvero dispiaciuto che finisse così in fretta, e magari con un po' più di tempo e una trama un po più articolata questa splendida storia d'amore avrebbe di sicuro riscosso più successo.
Invece ho trovato davvero divertente il fatto che ogni episodio si chiamasse come un film della Hepburn, e nell'episodio Aka recitasse una frase famosa del film, infatti appena finita questa serie mi è venuta voglia di rivedere i film di Audrey Hepburn citati.
Comunque in generale è un anime divertente e piacevole da consigliare soprattutto a chi ama il genere.
Anche se il fatto di durare solo 12 minuti a episodio lo rende unico, mi è davvero dispiaciuto che finisse così in fretta, e magari con un po' più di tempo e una trama un po più articolata questa splendida storia d'amore avrebbe di sicuro riscosso più successo.
Invece ho trovato davvero divertente il fatto che ogni episodio si chiamasse come un film della Hepburn, e nell'episodio Aka recitasse una frase famosa del film, infatti appena finita questa serie mi è venuta voglia di rivedere i film di Audrey Hepburn citati.
Comunque in generale è un anime divertente e piacevole da consigliare soprattutto a chi ama il genere.
Mah... Premettendo che 9 episodi da 12 min l'uno ancora non si era mai visto, e probabilmente l'originalità dell'anime sta proprio in questo, mi chiedo, ma qual'è lo scopo di quest'anime? Voglio dire, molto carina l'idea della doppiatrice il cui sogno è diventare come Audrey Hepburn, ma in fondo i 9 episodi raccontano le giornate assolutamente normali di Aka che aspira a diventare grande doppiatrice e Matsumaru che cerca di fare carriera lanciando sul mercato un nuovo tipo di patatine... un po' troppo banale? I disegni mi sono piaciuti molto e anche l'idea di fondo la trovo molto carina, ma sinceramente manca di quella energia e di quella forza nella trama che lo avrebbe reso un gran bell anime...^^
In ogni caso, se capita è piacevole da vedere, anche perche' al massimo vi ruberà mezza giornata ^^"
In ogni caso, se capita è piacevole da vedere, anche perche' al massimo vi ruberà mezza giornata ^^"
L'anime è composto da una serie piuttosto breve di episodi (12 min ciascuno), frizzanti e divertenti. I protagonisti sono una ragazza di 20 anni, Aka, ed il 26enne Mastumaru. Quest'ultimo si trova una sera, davanti al cinema, ad aspettare un'affascinante collega per un appuntamento. Ma la ragazza non si presenta, ed a tenergli compagnia ci penserà invece una sconosciuta, Aka appunto, che per tutto il film (Vacanze romane) recita sottovoce i sottotitoli. Difatti il suo sogno è quello di diventare doppiatrice, come rivelerà a Matsumaru. I due scoprono di abitare nello stesso quartiere, ed a fine serata si dividono. Ma proprio in quella notte divampa un disastroso incendio che distrugge completamente la casa e tutto ciò che apparteneva ad Aka, rimasta completamente sola e senza un luogo in cui poter andare. Matsumaru, sopraggiunto laddove era scoppiato l'incendio,decide di invitarla a stare nel suo appuntamento. Sebbene quella sera i due facciano l'amore e successivamente si trovino impegnati in uno stesso progetto lavorativo, Aka chiarisce di non considerarsi affatto la ragazza di Matsumaru. La relazione dei due procede quindi fuori dalle regole dell'etica borghese, con una narrazione briosa e godibile. Per il momento il mio voto è un 6 e mezzo :)