Dragon Quest: L'odissea del Re maledetto è, probabilmente, il più importante titolo della saga targata Square Enix. Uscito su PlayStation 2 nel lontano 2004, decretò il passaggio definitivo dalla bidimensionalità alla tridimensionalità, conversione che avvenne in maniera molto marginale nel precedente Dragon Quest VII. Anche per noi Europei è, senz'ombra di dubbio, il gioco di Dragon Quest a cui siamo più legati: uscito nei nostri territori nel 2006, fu il primo titolo in assoluto della saga a sbarcare nel vecchio continente! Ad ogni modo, in un'epoca come la sesta generazione videoludica, costellata da JRPG, L'odissea del Re maledetto ha saputo imporsi come punto di riferimento e must per tutti gli appassionati, o interessati, al genere. Vuoi per la trama interessante, vuoi per i personaggi caratterizzati dannatamente bene, vuoi per il mondo di gioco o le novità introdotte, l'ottavo capitolo di Dragon Quest ha saputo stregarci tutti. Nel 2015 Square Enix ha deciso di portare questa fantastica avventura anche sulla portatile di Nintendo (un porting era stato fatto in precedenza anche per iOS e Android), ed eccoci finalmente giunti al momento in cui anche noi occidentali possiamo mettere le mani su Dragon Quest VIII: L'odissea del Re maledetto per Nintendo 3DS, in uscita domani, 20 gennaio 2017.
Quando ci si approccia a questa nuova edizione di DQ VIII è veramente difficile definirla. Si tratta di un porting? Di un remake? Di una semplice versione ampliata? Beh, in realtà nessuna delle tre in particolare, ma tutte e tre assieme, ed è seguendo questa chiave di lettura che si svilupperà la seguente recensione.
La storia è esattamente quella che ci ricordavamo: il giullare Dhoulmagus ha maledetto il Regno di Trodain e tutti i suoi abitanti, in particolare Re Trode è stato trasformato in un mostriciattolo verde e sua figlia Medea in un cavallo. Il muto protagonista, soldato misteriosamente scampato al sortilegio, dovrà accompagnare ciò che resta della famiglia reale nella ricerca di informazioni sul giullare, per trovarlo, sconfiggerlo e far annullare il maleficio. Nel corso delle loro avventure, il trio farà la conoscenza di altri desiderosi di unirsi a loro per l'obiettivo comune di eliminare Dhoulmagus, ed è qui che entrano in scena il ladro Yangus, la bella Jessica e il templare Angelo.
La trama è esattamente quella di più di 10 anni fa, ma con le gradite aggiunte, nelle fasi più avanzate del gioco, di cutscene extra che svelano dettagli rimasti fino ad ora inediti sul passato di certi personaggi e su elementi secondari della storia. Ma non è tutto. Perché, ancora più gradito, è l'inserimento di due nuovi possibili compagni di viaggio da reclutare! I personaggi secondari Morrie, proprietario dell'arena dei mostri, e Red, ladra a capo di un importante gruppo di banditi, sono ora reclutabili e pronti ad essere schierati in battaglia. Questo permette una nuova varietà di strategie, poiché dotati di un repertorio di tecniche uniche, che garantisce anche più varietà agli scontri stessi, dato che in campo non avremo necessariamente sempre l'eroe, Yangus, Angelo e Jessica come avveniva nel titolo originale.
Anche dal lato gameplay DQ VIII ha subito un lifting per sembrare più giovane. La ruga più evidente che è stata stirata sono gli scontri casuali, ora sostituiti da mostri ben visibili sulla mappa che solo se sfiorati fanno partire il combattimento a turni. Nella versione originale, gli scontri erano veramente estenuanti, poiché in qualunque punto dell'overworld si era in pericolo, al contrario di come magari può avvenire nella serie Pokémon in cui le creature spuntano solamente dalle zone di erba alta. Inoltre, quando si rivisitava una location delle prime ore di gioco era davvero una perdita di tempo fronteggiare i nemici che puntualmente comparivano, indipendentemente dal nostro alto livello. Ora sta al giocatore decidere se affrontare o meno una battaglia, e soprattutto si possono scegliere gli avversari che interessano maggiormente. Grazie a questo stratagemma è stata ora incentivata l'esplorazione della mappa, meno noiosa e pesante, che regala qualche ricompensa extra dovuta all'introduzione degli scrigni del tesoro blu che, col passare del tempo, vengono riempiti nuovamente con un loot randomico, anche se spesso di scarsa rarità. Per ovviare, invece, al problema degli Affamigerati Mostri (le creature reclutabili per l'arena) che erano visibili anche nell'originale, ora hanno un segno particolare sopra la testa in modo da renderli immediatamente riconoscibili in mezzo alla fauna locale. Le battaglie possono ora anche essere velocizzate per perdere meno tempo possibile con le animazioni, ad esempio durante il farming, così da rendere queste inevitabili pratiche meno lunghe e noiose. Se poi ci aggiungiamo che ad ogni level up ai personaggi vengono ripristinati PV e PM, i viaggi verso le locande per riprendersi si faranno più radi: tutto tempo guadagnato! In realtà è un po' tutta la struttura del gioco ad essere stata velocizzata, ad esempio è ora possibile effettuare un salvataggio rapido in qualunque punto della mappa e il pentolone alchemico sfornerà immediatamente le nostre creazioni senza dover attendere ulteriore tempo.
Nel corso delle esplorazioni potrete anche utilizzare la nuova fotocamera, richiamabile con START/SELECT, per immortalare i momenti più divertenti o emozionanti e poi modificare le foto con sticker e cornici varie. Questa feature, sbloccabile una volta raggiunto Porto Prospero nelle prime ore di gioco, include anche una vera e propria sub-quest line con richieste fotografiche che, una volta soddisfatte, vi offriranno timbri da scambiare con utili premi. Oltre a ciò, è anche possibile conservare le foto nella scheda SD della console e condividerle via street pass con gli altri giocatori, così da ricevere ulteriori premi in caso la vostra foto sia stata valutata positivamente!
Per chi non fosse familiare con la serie, ricordiamo che nelle battaglie, durante il proprio turno, ogni personaggio può compiere un'azione tra le seguenti: attaccare con l'arma equipaggiata, difendersi con l'eventuale scudo impugnato, utilizzare una tecnica o un incantesimo spendendo PM, sfruttare un oggetto tenuto con sé (e non quelli nella borsa) oppure caricare la propria tensione fino ad un massimo di 100 per sferrare colpi più potenti (novità che all'epoca era stata introdotta per la prima volta in questo ottavo capitolo). Ovviamente, è anche possibile tentare la fuga, o, in alternativa, cercare di spaventare i mostri per far sì che siano loro a svignarsela. Se si preferisce lasciare lo scontro in mano alla CPU è possibile assegnare delle tattiche da utilizzare automaticamente, ma è sempre meglio andarci cauti.
L'equipaggiamento è suddiviso in arma, armatura, elmo, scudo e accessorio, ma ogni personaggio non può impugnare qualunque tipo di arma, bensì solo tre tipi tra quelli presenti (spade, falci, mazze, asce, lance, fruste, boomerang, artigli, ventagli, coltelli, bastoni magici e archi). Salendo di livello, i personaggi ottengono PA da spendere in uno dei cinque parametri che è possibile perfezionare: i tre tipi di arma impugnabile, la lotta con mani nude e un'abilità innata unica per ogni membro del party. Consigliabile è la programmazione in partenza del ruolo che si vuole assegnare ad ogni personaggio, poiché non sarà possibile in alcun modo cambiare la distribuzione dei punti abilità! I rari Semi dell'abilità garantiranno, comunque, eventuali PA aggiuntivi.
Tecnicamente parlando, DQ VIII è un piccolo gioiellino. Nonostante le texture siano meno dettagliate rispetto alla versione PS2, la resa su 3DS è davvero ottima, con tanti dettagli che contribuiscono ad abbellire il magnifico mondo uscito dalle matite di Akira Toriyama e dalla mente di Yuji Horii. L'unico neo sono gli evidenti pop-up presenti nell'overworld, brutti a vedersi, ma che non inficiano minimamente sulla godibilità del titolo. A fare da contraltare ai pop-up vi è l'ottima fluidità che caratterizza l'intera produzione, perlomeno sulle versioni New della portatile Nintendo. Peccato per il mancato supporto al 3D stereoscopico della console, feature tagliata probabilmente per questioni tecniche. Da condannare assolutamente, invece, le inutili censure apportate all'abbigliamento di Jessica, che mostra ora meno pelle scoperta, nonostante non vi fosse nulla di scandaloso da oscurare. Da premiare è la telecamera, gestibile sia con i dorsali, sia con la croce direzionale, sia con lo stick del New 3DS.
Purtroppo il gioco non presenta le musiche orchestrali della versione PS2, ma le MIDI utilizzate riescono a svolgere in modo eccellente il loro compito, garantendo una delle migliori soundtrack mai sentite sulla portatile Nintendo. Non sono solo le composizioni di Koichi Sugiyama a fare ritorno, ma anche il doppiaggio in inglese. Anche questa volta siamo senza la traccia originale giapponese (probabilmente per questioni di spazio), ma, nonostante il doppiaggio americano non sia tra i migliori, ci si fa l'abitudine molto in fretta, come in passato. I testi del gioco sono comunque tutti tradotti in un ottimo italiano.
Poter giocare su 3DS a DQ VIII riempirà di emozioni nostalgiche chi già lo provò su PS2, mentre i neofiti verranno sicuramente attratti da questo meraviglioso e variegato mondo. La voglia di esplorare pianure verdeggianti, montagne innevate, deserti e dungeon pericolosi per sconfiggere Affamigerati Mostri, raccogliere Minimedaglie da scambiare e soldi da puntare al casinò, o semplicemente per scattarsi delle belle foto, sarà con voi per tutto il corso dell'avventura, che si attesta su un minimo di 50 ore per la sola trama principale, ma più del doppio per completare il post game e gli incarichi secondari. Di cose da fare ce n'erano già molte in passato e ora ce ne sono ancora di più, ma non in un quantitativo esagerato come nel precedente DQ VII (trovate qui la nostra recensione), in cui solo finire la trama era una sfida contro la pazienza del giocatore! Nuovi dungeon, nuovi mostri, nuovi outfit e un nuovo rango dell'Arena di Morrie sono solo alcune delle novità che stuzzicheranno i veterani. Inoltre, in seguito al lancio sul mercato, verranno resi disponibili per il download gratuito nuovi oggetti ogni settimana per diversi mesi, così da invogliare i giocatori che già hanno concluso l'avventura a rispolverare la propria partita e per aiutare chi è ancora in viaggio.
Non si può dire che il gioco sia facile, ma sicuramente è stato reso più accessibile rispetto al passato, senza però snaturarlo. Imparare le basi è semplicissimo, apprendere appieno il sistema di combattimento richiede invece impegno da parte dei neofiti, ma senza esagerazioni. Ad ogni modo, se vi ritroverete in difficoltà contro i mostri, è probabilmente perché il vostro party ha bisogno di qualche level up.
Quando ci si approccia a questa nuova edizione di DQ VIII è veramente difficile definirla. Si tratta di un porting? Di un remake? Di una semplice versione ampliata? Beh, in realtà nessuna delle tre in particolare, ma tutte e tre assieme, ed è seguendo questa chiave di lettura che si svilupperà la seguente recensione.
La storia è esattamente quella che ci ricordavamo: il giullare Dhoulmagus ha maledetto il Regno di Trodain e tutti i suoi abitanti, in particolare Re Trode è stato trasformato in un mostriciattolo verde e sua figlia Medea in un cavallo. Il muto protagonista, soldato misteriosamente scampato al sortilegio, dovrà accompagnare ciò che resta della famiglia reale nella ricerca di informazioni sul giullare, per trovarlo, sconfiggerlo e far annullare il maleficio. Nel corso delle loro avventure, il trio farà la conoscenza di altri desiderosi di unirsi a loro per l'obiettivo comune di eliminare Dhoulmagus, ed è qui che entrano in scena il ladro Yangus, la bella Jessica e il templare Angelo.
La trama è esattamente quella di più di 10 anni fa, ma con le gradite aggiunte, nelle fasi più avanzate del gioco, di cutscene extra che svelano dettagli rimasti fino ad ora inediti sul passato di certi personaggi e su elementi secondari della storia. Ma non è tutto. Perché, ancora più gradito, è l'inserimento di due nuovi possibili compagni di viaggio da reclutare! I personaggi secondari Morrie, proprietario dell'arena dei mostri, e Red, ladra a capo di un importante gruppo di banditi, sono ora reclutabili e pronti ad essere schierati in battaglia. Questo permette una nuova varietà di strategie, poiché dotati di un repertorio di tecniche uniche, che garantisce anche più varietà agli scontri stessi, dato che in campo non avremo necessariamente sempre l'eroe, Yangus, Angelo e Jessica come avveniva nel titolo originale.
Anche dal lato gameplay DQ VIII ha subito un lifting per sembrare più giovane. La ruga più evidente che è stata stirata sono gli scontri casuali, ora sostituiti da mostri ben visibili sulla mappa che solo se sfiorati fanno partire il combattimento a turni. Nella versione originale, gli scontri erano veramente estenuanti, poiché in qualunque punto dell'overworld si era in pericolo, al contrario di come magari può avvenire nella serie Pokémon in cui le creature spuntano solamente dalle zone di erba alta. Inoltre, quando si rivisitava una location delle prime ore di gioco era davvero una perdita di tempo fronteggiare i nemici che puntualmente comparivano, indipendentemente dal nostro alto livello. Ora sta al giocatore decidere se affrontare o meno una battaglia, e soprattutto si possono scegliere gli avversari che interessano maggiormente. Grazie a questo stratagemma è stata ora incentivata l'esplorazione della mappa, meno noiosa e pesante, che regala qualche ricompensa extra dovuta all'introduzione degli scrigni del tesoro blu che, col passare del tempo, vengono riempiti nuovamente con un loot randomico, anche se spesso di scarsa rarità. Per ovviare, invece, al problema degli Affamigerati Mostri (le creature reclutabili per l'arena) che erano visibili anche nell'originale, ora hanno un segno particolare sopra la testa in modo da renderli immediatamente riconoscibili in mezzo alla fauna locale. Le battaglie possono ora anche essere velocizzate per perdere meno tempo possibile con le animazioni, ad esempio durante il farming, così da rendere queste inevitabili pratiche meno lunghe e noiose. Se poi ci aggiungiamo che ad ogni level up ai personaggi vengono ripristinati PV e PM, i viaggi verso le locande per riprendersi si faranno più radi: tutto tempo guadagnato! In realtà è un po' tutta la struttura del gioco ad essere stata velocizzata, ad esempio è ora possibile effettuare un salvataggio rapido in qualunque punto della mappa e il pentolone alchemico sfornerà immediatamente le nostre creazioni senza dover attendere ulteriore tempo.
Nel corso delle esplorazioni potrete anche utilizzare la nuova fotocamera, richiamabile con START/SELECT, per immortalare i momenti più divertenti o emozionanti e poi modificare le foto con sticker e cornici varie. Questa feature, sbloccabile una volta raggiunto Porto Prospero nelle prime ore di gioco, include anche una vera e propria sub-quest line con richieste fotografiche che, una volta soddisfatte, vi offriranno timbri da scambiare con utili premi. Oltre a ciò, è anche possibile conservare le foto nella scheda SD della console e condividerle via street pass con gli altri giocatori, così da ricevere ulteriori premi in caso la vostra foto sia stata valutata positivamente!
Per chi non fosse familiare con la serie, ricordiamo che nelle battaglie, durante il proprio turno, ogni personaggio può compiere un'azione tra le seguenti: attaccare con l'arma equipaggiata, difendersi con l'eventuale scudo impugnato, utilizzare una tecnica o un incantesimo spendendo PM, sfruttare un oggetto tenuto con sé (e non quelli nella borsa) oppure caricare la propria tensione fino ad un massimo di 100 per sferrare colpi più potenti (novità che all'epoca era stata introdotta per la prima volta in questo ottavo capitolo). Ovviamente, è anche possibile tentare la fuga, o, in alternativa, cercare di spaventare i mostri per far sì che siano loro a svignarsela. Se si preferisce lasciare lo scontro in mano alla CPU è possibile assegnare delle tattiche da utilizzare automaticamente, ma è sempre meglio andarci cauti.
L'equipaggiamento è suddiviso in arma, armatura, elmo, scudo e accessorio, ma ogni personaggio non può impugnare qualunque tipo di arma, bensì solo tre tipi tra quelli presenti (spade, falci, mazze, asce, lance, fruste, boomerang, artigli, ventagli, coltelli, bastoni magici e archi). Salendo di livello, i personaggi ottengono PA da spendere in uno dei cinque parametri che è possibile perfezionare: i tre tipi di arma impugnabile, la lotta con mani nude e un'abilità innata unica per ogni membro del party. Consigliabile è la programmazione in partenza del ruolo che si vuole assegnare ad ogni personaggio, poiché non sarà possibile in alcun modo cambiare la distribuzione dei punti abilità! I rari Semi dell'abilità garantiranno, comunque, eventuali PA aggiuntivi.
Tecnicamente parlando, DQ VIII è un piccolo gioiellino. Nonostante le texture siano meno dettagliate rispetto alla versione PS2, la resa su 3DS è davvero ottima, con tanti dettagli che contribuiscono ad abbellire il magnifico mondo uscito dalle matite di Akira Toriyama e dalla mente di Yuji Horii. L'unico neo sono gli evidenti pop-up presenti nell'overworld, brutti a vedersi, ma che non inficiano minimamente sulla godibilità del titolo. A fare da contraltare ai pop-up vi è l'ottima fluidità che caratterizza l'intera produzione, perlomeno sulle versioni New della portatile Nintendo. Peccato per il mancato supporto al 3D stereoscopico della console, feature tagliata probabilmente per questioni tecniche. Da condannare assolutamente, invece, le inutili censure apportate all'abbigliamento di Jessica, che mostra ora meno pelle scoperta, nonostante non vi fosse nulla di scandaloso da oscurare. Da premiare è la telecamera, gestibile sia con i dorsali, sia con la croce direzionale, sia con lo stick del New 3DS.
Purtroppo il gioco non presenta le musiche orchestrali della versione PS2, ma le MIDI utilizzate riescono a svolgere in modo eccellente il loro compito, garantendo una delle migliori soundtrack mai sentite sulla portatile Nintendo. Non sono solo le composizioni di Koichi Sugiyama a fare ritorno, ma anche il doppiaggio in inglese. Anche questa volta siamo senza la traccia originale giapponese (probabilmente per questioni di spazio), ma, nonostante il doppiaggio americano non sia tra i migliori, ci si fa l'abitudine molto in fretta, come in passato. I testi del gioco sono comunque tutti tradotti in un ottimo italiano.
Poter giocare su 3DS a DQ VIII riempirà di emozioni nostalgiche chi già lo provò su PS2, mentre i neofiti verranno sicuramente attratti da questo meraviglioso e variegato mondo. La voglia di esplorare pianure verdeggianti, montagne innevate, deserti e dungeon pericolosi per sconfiggere Affamigerati Mostri, raccogliere Minimedaglie da scambiare e soldi da puntare al casinò, o semplicemente per scattarsi delle belle foto, sarà con voi per tutto il corso dell'avventura, che si attesta su un minimo di 50 ore per la sola trama principale, ma più del doppio per completare il post game e gli incarichi secondari. Di cose da fare ce n'erano già molte in passato e ora ce ne sono ancora di più, ma non in un quantitativo esagerato come nel precedente DQ VII (trovate qui la nostra recensione), in cui solo finire la trama era una sfida contro la pazienza del giocatore! Nuovi dungeon, nuovi mostri, nuovi outfit e un nuovo rango dell'Arena di Morrie sono solo alcune delle novità che stuzzicheranno i veterani. Inoltre, in seguito al lancio sul mercato, verranno resi disponibili per il download gratuito nuovi oggetti ogni settimana per diversi mesi, così da invogliare i giocatori che già hanno concluso l'avventura a rispolverare la propria partita e per aiutare chi è ancora in viaggio.
Non si può dire che il gioco sia facile, ma sicuramente è stato reso più accessibile rispetto al passato, senza però snaturarlo. Imparare le basi è semplicissimo, apprendere appieno il sistema di combattimento richiede invece impegno da parte dei neofiti, ma senza esagerazioni. Ad ogni modo, se vi ritroverete in difficoltà contro i mostri, è probabilmente perché il vostro party ha bisogno di qualche level up.
Dragon Quest VIII: L'odissea del Re maledetto è una gioia per occhi e orecchie, oltre che una buona dose di feels per chi già lo completò su PS2. La nuova incarnazione del titolo di Square Enix su Nintendo 3DS mantiene praticamente tutti i pregi dell'originale, ampliandone l'esperienza con nuovi contenuti ben integrati. La longevità di questo JRPG a turni è elevata, la trama è interessante e i personaggi sono ben caratterizzati. Non c'è alcun motivo per i fan della saga e del genere per lasciarselo scappare!
Pro
- Emozionante, tanto oggi come allora
- Visivamente è un gioiellino
- Nuovi contenuti ben integrati
- Ammodernamento ben riuscito
- Una delle migliori soundtrack su 3DS
Contro
- Peccato per qualche pop-up e per l'assenza del 3D stereoscopico
- Censure nell'abbigliamento di Jessica ingiustificate
Avrei però una domanda: le scene aggiuntive create per questo remake sono state doppiate oppure, essendo inedite, le hanno lasciate mute?
@Matte88: Sì, sono doppiate.
@rosemary: Fortunatamente sì.
@Syaoran93: No, anche in quella giapponese.
@Darktommy: A mio avviso, le novità come nuovi mostri, la fotocamera, i nuovi personaggi giocabili, ecc. valgono davvero la pena di rigiocarlo su 3DS.
Colgo l'occasione per segnalare anche altre minuzie in fatto di censure, talmente minime da non meritare una menzione nel corpo della recensione: Red non indossa più degli slip, ma dei pantaloncini (all'inizio non ci avevo neanche fatto caso); senza fare spoiler per chi non ci giocò all'epoca, in un momento avanzato della trama un personaggio è costretto ad eseguire un'azione umiliante nei confronti di un "cane", ma nella versione 3DS la scena è stata ammorbidita.
Non avendo mai avuto una PS2 (dopo la psx sono passata direttamente alla 3 per poi buttarmi sulle console portatili) sono proprio contenta di giocarmelo! Domani mi arriverà e non vedo l'ora di cominciare.
La grafica, le musiche, i costumi come erano in origine...
Basta guardare i confronti tra le due versioni su Youtube.
E comunque non sto dicendo che quella del 3DS è da buttare, ma è inferiore a quella PS2.
pare che le musiche su 3ds siano in midi... ma solo per la versione occidentale boh...
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