Monster Hunter è una serie nata su PlayStation 2 nel lontano 2004, ma che da ormai troppo tempo è rimasta prerogativa delle console Nintendo, in particolare di Nintendo 3DS. Il successo di questo brand in Giappone è strepitoso ed ogni nuovo capitolo ne è sempre di più la conferma. Anche in Occidente esiste uno zoccolo d'uro di appassionati che ha contribuito a diffondere il verbo dei cacciatori di mostri, nonostante l'iniziale difficoltà con cui si entra a farne parte. Ed è sicuramente questa complessità di base, questo muro iniziale da sfondare per poter entrare appieno nel gioco che ha lasciato molti giocatori dei nostri lidi lontani dalle zone di caccia, complice la poca praticità della portatile Nintendo. Per poter quindi rendere la serie più accessibile e appetibile per un pubblico più vasto, Capcom ha deciso di sviluppare per home console e PC l'ultimo capitolo della saga: Monster Hunter: World. Annunciato allo scorso E3 di Los Angeles, Monster Hunter: World è stato pubblicato su PlayStation 4 (versione testata per questa recensione) e Xbox One il 26 gennaio, mentre la versione per PC dovrà attendere l'autunno per vedere la luce. Sarà riuscita la compagnia nipponica a rendere più accessibile la serie svecchiandola, senza però andare ad intaccare quei punti cardine che l'hanno resa celebre in tutto il mondo?
World è una parola che calza a pennello come sottotitolo per questo gioco. Innanzitutto per quanto riguarda l'ambientazione in cui si svolge la storia: il Nuovo Mondo è un continente recentemente scoperto verso cui i Draghi Anziani stanno migrando; per scoprire di più a riguardo, i cacciatori hanno creato una base in questo Nuovo Mondo, verso cui progressivamente nuove flotte arrivano per esplorare il territorio e conoscere flora e fauna locale. Noi impersoneremo un membro della Quinta Flotta appena giunto, di cui potremo personalizzare l'aspetto del viso tramite un complesso ed esaustivo editor (niente da fare invece per la corporatura).
La parola World si applica benissimo anche alle mappe del Nuovo Mondo che andremo ad esplorare. La vetusta suddivisione in zone, con caricamento al passaggio tra l'una e l'altra, è stata abolita a favore di un'unica grande mappa esplorabile - grazie alle potenzialità delle nuove piattaforme - che corrisponde ad un'intera regione del continente. La suddivisione in zone numerate rimane solo a livello teorico, come fonte di orientamento sulla cartina. Queste regioni/mappe (esplorabili anche liberamente al di fuori delle missioni), non sono interconnesse tra di loro, non siamo di fronte ad un open world, ma poco importa. I paesaggi sono infatti enormi e bellissimi, offrono splendidi colpi d'occhio che fanno perdonare qualche texture non eccellente. Sembra di passeggiare in un mondo rimasto fermo ad un giurassico fantastico, con mostri erbivori che ti sfrecciano di fianco e temibili carnivori all'agguato. Per dare una parvenza di realismo, Capcom ha infarcito le mappe di elementi con cui interagire che rendono le cacce più dinamiche, così come un equilibrio di potere tra le bestie, con sempre una specie dominante su tutte le altre. Gli stessi mostri sono davvero ben caratterizzati e non vi sembrerà mai di star affrontando il doppione di un altro.
Il gameplay di Monster Hunter: World è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al passato, ma presenta degli alleggerimenti davvero graditi. Quando si parte per una missione di caccia avremo ora sempre a disposizione i nostri fidati Insetti Guida: si tratta di lucciole verdi che ci indicano i vari elementi con cui poter interagire nell'ambiente a noi immediatamente circostante. Tra questi elementi ci sono le importantissime orme e traccie lasciate dal mostro obiettivo che, dopo averne individuato un buon numero, consentiranno agli Insetti Guida di localizzarlo, facendoci strada fino ad esso.
Il combattimento è, come da tradizione, in tempo reale con una sola tipologia di arma alla volta, tra le 14 disponibili. Ogni arma ha un moveset completamente diverso che, per essere padroneggiato al meglio, richiederà molta pratica. Oltre alle armi potremo fare uso anche di gadget che sbloccheremo mano a mano col procedere della storia principale, tra cui una fionda, il mantello mimetico e il bengala guaritore. Ma nelle nostre cacce non saremo mai da soli: infatti avremo sempre almeno un compagno, ovvero il nostro Palico, un gattino personale - anch'esso personalizzabile - che ci aiuterà a combattere e a curarci dalle ferite tramite specifiche abilità che apprenderà e migliorerà salendo di livello. In caso di partite in multiplayer online, i Palico saranno presenti solamente fino a 2 giocatori, mentre con 3 o 4 ci saranno solo questi ultimi in campo. Proprio in termini di multigiocatore, quasi tutto il gioco può essere completato in cooperativa, ma, per preservare un certo equilibrio, più giocatori saranno presenti durante la caccia più il mostro da sconfiggere sarà resistente, con conseguente maggior numero di ricompense. Unico inconveniente è che, indipendentemente dal numero di giocatori presenti, le vite a disposizione rimangono sempre 3, cosa che potrebbe dare problemi in situazioni in cui il mostro colpisce contemporaneamente due giocatori vicini con un attacco capace di "oneshottare", sprecando così in un colpo solo ben due preziosi tentativi. Inoltre troppi cacciatori vicini che colpiscono lo stesso mostro rischiano di intralciarsi tra di loro bloccando le combo alleate. Non sempre, quindi, la strategia "più si è meglio è" funziona in questo gioco.
Che la serie piaccia o meno, è inutile negare che i Monster Hunter sono giochi un po' fini a loro stessi: si uccide un mostro per ottenere i suoi drop da sfruttare per forgiare armi o armature, o per migliorare quelle già a nostra disposizione, per poi affrontare nemici ancora più forti che lasciano drop più rari che servono a creare equipaggiamento ancora migliore, e così via in un ciclo quasi infinito (ricordiamo che il personaggio non sale di livello come nei normali RPG). Che questo procedimento diverta o meno, non importa, ma bisogna avere l'onestà di ammettere che è una meccanica che non può piacere a tutti, anche perché occorre ripetere numerose volte le stesse cacce per ottenere tutti i drop necessari a creare un set di equipaggiamento completo. Ad addolcire questo processo di farming sfiancante (le missioni non sono poi così brevi) vi è in questo capitolo la già citata dinamicità offerta dagli ambienti realizzati da Capcom. Una caccia non sarà mai uguale ad un'altra, complici le dispute territoriali tra mostri che offrono, oltre ad un piacevole spettacolo, alcuni secondi di tregua per i cacciatori, o l'utilizzo degli elementi interattivi come rospi che spargono spore paralizzanti ed elementi distruttibili. Da un certo punto in poi dell'avventura sarà anche possibile mandare i Cacciaprede, gruppi dei Palico dei giocatori incontrati, a raccogliere materiali autonomamente, così da risparmiaci qualche ripetizione di quest.
Nonostante tutti gli accorgimenti di Capcom, il gioco continuerà a piacere o meno, c'è poco da fare. Le migliorie introdotte con questo capitolo sono notevoli, senza però snaturare la base del gioco che negli anni si è rivelata, tutto sommato, vincente. I detrattori di Monster Hunter non saranno però convinti nemmeno questa volta, mentre qualche indeciso sarà sicuramente spinto a dargli una chance in questa sua nuova veste più accessibile, più grande e più bella da vedere (anche piuttosto fluida). Da sottolineare anche che il gioco è doppiato in italiano e che molte musiche di sottofondo vi rimarranno certamente in testa!
Nel complesso Monster Hunter World si è dimostrato un gioco orientato principalmente a divertire in multiplayer online, ma che ha bisogno di molto impegno da parte dei giocatori per essere compreso appieno, così da sfondare quel muro iniziale che potrebbe scoraggiare molte persone. È un gioco dolce e amaro allo stesso tempo, che offre grandi soddisfazioni così come grandi frustrazioni. Il combat system, all'apparenza legnoso, è in realtà strutturato in modo che non si possa vincere con un mero button mashing, ma con un sapiente uso della mossa giusta al momento giusto. Non sono molto di aiuto nemmeno i molteplici, menu (mannaggia alle scritte così piccole!) che a volte fanno più confusione che altro, mentre invece i numerosi tutorial potrebbero fare la differenza. In pratica, chi ha voglia e tempo di impegnarsi, avrà pane per i suoi denti per diverse centinaia di ore di gioco!
World è una parola che calza a pennello come sottotitolo per questo gioco. Innanzitutto per quanto riguarda l'ambientazione in cui si svolge la storia: il Nuovo Mondo è un continente recentemente scoperto verso cui i Draghi Anziani stanno migrando; per scoprire di più a riguardo, i cacciatori hanno creato una base in questo Nuovo Mondo, verso cui progressivamente nuove flotte arrivano per esplorare il territorio e conoscere flora e fauna locale. Noi impersoneremo un membro della Quinta Flotta appena giunto, di cui potremo personalizzare l'aspetto del viso tramite un complesso ed esaustivo editor (niente da fare invece per la corporatura).
La parola World si applica benissimo anche alle mappe del Nuovo Mondo che andremo ad esplorare. La vetusta suddivisione in zone, con caricamento al passaggio tra l'una e l'altra, è stata abolita a favore di un'unica grande mappa esplorabile - grazie alle potenzialità delle nuove piattaforme - che corrisponde ad un'intera regione del continente. La suddivisione in zone numerate rimane solo a livello teorico, come fonte di orientamento sulla cartina. Queste regioni/mappe (esplorabili anche liberamente al di fuori delle missioni), non sono interconnesse tra di loro, non siamo di fronte ad un open world, ma poco importa. I paesaggi sono infatti enormi e bellissimi, offrono splendidi colpi d'occhio che fanno perdonare qualche texture non eccellente. Sembra di passeggiare in un mondo rimasto fermo ad un giurassico fantastico, con mostri erbivori che ti sfrecciano di fianco e temibili carnivori all'agguato. Per dare una parvenza di realismo, Capcom ha infarcito le mappe di elementi con cui interagire che rendono le cacce più dinamiche, così come un equilibrio di potere tra le bestie, con sempre una specie dominante su tutte le altre. Gli stessi mostri sono davvero ben caratterizzati e non vi sembrerà mai di star affrontando il doppione di un altro.
Il gameplay di Monster Hunter: World è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al passato, ma presenta degli alleggerimenti davvero graditi. Quando si parte per una missione di caccia avremo ora sempre a disposizione i nostri fidati Insetti Guida: si tratta di lucciole verdi che ci indicano i vari elementi con cui poter interagire nell'ambiente a noi immediatamente circostante. Tra questi elementi ci sono le importantissime orme e traccie lasciate dal mostro obiettivo che, dopo averne individuato un buon numero, consentiranno agli Insetti Guida di localizzarlo, facendoci strada fino ad esso.
Il combattimento è, come da tradizione, in tempo reale con una sola tipologia di arma alla volta, tra le 14 disponibili. Ogni arma ha un moveset completamente diverso che, per essere padroneggiato al meglio, richiederà molta pratica. Oltre alle armi potremo fare uso anche di gadget che sbloccheremo mano a mano col procedere della storia principale, tra cui una fionda, il mantello mimetico e il bengala guaritore. Ma nelle nostre cacce non saremo mai da soli: infatti avremo sempre almeno un compagno, ovvero il nostro Palico, un gattino personale - anch'esso personalizzabile - che ci aiuterà a combattere e a curarci dalle ferite tramite specifiche abilità che apprenderà e migliorerà salendo di livello. In caso di partite in multiplayer online, i Palico saranno presenti solamente fino a 2 giocatori, mentre con 3 o 4 ci saranno solo questi ultimi in campo. Proprio in termini di multigiocatore, quasi tutto il gioco può essere completato in cooperativa, ma, per preservare un certo equilibrio, più giocatori saranno presenti durante la caccia più il mostro da sconfiggere sarà resistente, con conseguente maggior numero di ricompense. Unico inconveniente è che, indipendentemente dal numero di giocatori presenti, le vite a disposizione rimangono sempre 3, cosa che potrebbe dare problemi in situazioni in cui il mostro colpisce contemporaneamente due giocatori vicini con un attacco capace di "oneshottare", sprecando così in un colpo solo ben due preziosi tentativi. Inoltre troppi cacciatori vicini che colpiscono lo stesso mostro rischiano di intralciarsi tra di loro bloccando le combo alleate. Non sempre, quindi, la strategia "più si è meglio è" funziona in questo gioco.
Che la serie piaccia o meno, è inutile negare che i Monster Hunter sono giochi un po' fini a loro stessi: si uccide un mostro per ottenere i suoi drop da sfruttare per forgiare armi o armature, o per migliorare quelle già a nostra disposizione, per poi affrontare nemici ancora più forti che lasciano drop più rari che servono a creare equipaggiamento ancora migliore, e così via in un ciclo quasi infinito (ricordiamo che il personaggio non sale di livello come nei normali RPG). Che questo procedimento diverta o meno, non importa, ma bisogna avere l'onestà di ammettere che è una meccanica che non può piacere a tutti, anche perché occorre ripetere numerose volte le stesse cacce per ottenere tutti i drop necessari a creare un set di equipaggiamento completo. Ad addolcire questo processo di farming sfiancante (le missioni non sono poi così brevi) vi è in questo capitolo la già citata dinamicità offerta dagli ambienti realizzati da Capcom. Una caccia non sarà mai uguale ad un'altra, complici le dispute territoriali tra mostri che offrono, oltre ad un piacevole spettacolo, alcuni secondi di tregua per i cacciatori, o l'utilizzo degli elementi interattivi come rospi che spargono spore paralizzanti ed elementi distruttibili. Da un certo punto in poi dell'avventura sarà anche possibile mandare i Cacciaprede, gruppi dei Palico dei giocatori incontrati, a raccogliere materiali autonomamente, così da risparmiaci qualche ripetizione di quest.
Nonostante tutti gli accorgimenti di Capcom, il gioco continuerà a piacere o meno, c'è poco da fare. Le migliorie introdotte con questo capitolo sono notevoli, senza però snaturare la base del gioco che negli anni si è rivelata, tutto sommato, vincente. I detrattori di Monster Hunter non saranno però convinti nemmeno questa volta, mentre qualche indeciso sarà sicuramente spinto a dargli una chance in questa sua nuova veste più accessibile, più grande e più bella da vedere (anche piuttosto fluida). Da sottolineare anche che il gioco è doppiato in italiano e che molte musiche di sottofondo vi rimarranno certamente in testa!
Nel complesso Monster Hunter World si è dimostrato un gioco orientato principalmente a divertire in multiplayer online, ma che ha bisogno di molto impegno da parte dei giocatori per essere compreso appieno, così da sfondare quel muro iniziale che potrebbe scoraggiare molte persone. È un gioco dolce e amaro allo stesso tempo, che offre grandi soddisfazioni così come grandi frustrazioni. Il combat system, all'apparenza legnoso, è in realtà strutturato in modo che non si possa vincere con un mero button mashing, ma con un sapiente uso della mossa giusta al momento giusto. Non sono molto di aiuto nemmeno i molteplici, menu (mannaggia alle scritte così piccole!) che a volte fanno più confusione che altro, mentre invece i numerosi tutorial potrebbero fare la differenza. In pratica, chi ha voglia e tempo di impegnarsi, avrà pane per i suoi denti per diverse centinaia di ore di gioco!
Monster Hunter: World di Capcom per PlayStation 4 e Xbox One segna un nuovo punto di partenza per la saga, con alleggerimenti di alcune vecchie meccaniche dipendenti più dagli obsoleti hardware che la ospitavano che da vere necessità ai fini dell'esperienza. Nonostante si sia cercato un pubblico più vasto, non è stato snaturato il cuore del gioco, con gioia dei fan di sempre e possibile ennesimo rifiuto da parte di chi la serie proprio non la digerisce. Il consiglio per gli indecisi è quello di dare una chance a questo Nuovo Mondo, tentare di lasciarsi coinvolgere in esplorazioni e cacce di mostri giganti in cooperativa online e fabbricare l'equipaggiamento migliore di sempre.
Pro
- I mostri e le ambientazioni sono davvero ben caratterizzati
- Alleggerimento di vecchie meccaniche tediose
- Tante ore di divertimento in cooperativa online
Contro
- Se la serie non piaceva prima difficilmente questo titolo vi farà cambiare idea
- In 4 giocatori 3 vite sono troppo poche in certi casi
- Richiede molto impegno e dedizione
Mi sembra una buona idea
Il gioco è bellissimo per il resto
Ciao, personalmente non ho avuto tutti questi problemi con la telecamera e il frame rate mi è sembrato quasi sempre stabile (i rari cali non mi hanno dato problemi). Su PS4 Pro, inoltre, puoi gestire a piacimento il rapporto qualità/fluidità. Se i Contro ti sembrano soggettivi (che è in parte anche vero per carità, altrimenti le recensioni sarebbero tutte uguali) meglio ancora per te, vuol dire che il gioco non ha aspetti che ti possono infastidire
Comunque son d'accordo solo col primo dei Contro, per gli altri due son contento perchè è un' altra conferma che la difficoltà è rimasta. In ogni MH bisogna dedicarci molto tempo/impegno e da sempre le vite a disposizione sono 3...Per un fan di vecchia data come me son dei Pro alla fine X3
Non vedo l'ora di recuperarlo! I miei compagni di caccia stan su pc ormai, ma la tentazione di prenderlo è forte cavoli...
hunters la caccia è quasi aperta
Le armi di attributo drago ora possono infliggere lo status "sigillo anziano" che funziona solo sui draghi anziani, neutralizzando temporaneamente le abilità particolari degli anziani (il vento del kushala, la polvere esplosiva del teostra ecc)
Non è particolarmente difficile né frustrante. Adoro l'esplorazione libera della mappa e le missioni di raccolta e caccia.
L'unico fastidio è che ad ogni avvio il gioco cerca di connettersi, e ogni volta mi dice che ho non il playstation plus bla bla bla...
Mi spaventano altre cose, ma sopratutto il mio limite è che non è su una console portatile, era una delle cose che apprezzavo di più la sua portabilità, così come la possibilità di fare tanta strada anche offline.
Non so, sicuramente sotto tanti aspetti è un passo avanti, ma l'assenza della portabilità è per me un difetto cruciale.
Ciao,
Tacchan
Perché nn hai provato il fatalis bianco! La prima volta nn ho neanche capito che diavolo mi abbia shottato!! Poi ho scoperto che il primissimo fulmine del mio primissimo fatalis bianco mi è atterrato proprio sul piede...
ad ogni modo molti puristi di MH si sono lamentati che MHW è troppo semplice, che è un gioco per casual e bla bla bla, io dico meno male per me, altrimenti restava sullo scaffale come purtroppo restano i vari soul e bloodborne
Il fatalis è un drago anziano apparso la prima volta in MHFU, nelle versioni nero (normale), cremisi (fuoco, invoca meteore) e bianco, e le prime volte bestemmiavi solo. Considerando che è uno dei draghi anziani più canonici, e che MHW ha 5 draghi anziani (escludendo Zorah e Xeno), è uno dei più probabili per il ritorno
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