Ecos: First Continent è il nuovo gioco dell’autore di Mystic Vale, John D. Clair, che è riuscito a creare una variante al genere deck building, ovvero il card building. Lo ha poi esplorato con Custom Heroes per poi ottenere di recente un altro buon successo con Space Base, considerato una evoluzione di Machi-Koro. Curioso ora che questa nuova opera, Ecos: First Continent, ricordi come meccanismo così tanto un altro titolo, Augustus e, di conseguenza, la tombola.
Il gioco è un peso medio leggero in cui ogni giocatore ha delle carte iniziali, un ceto numero delle quali già sul tavolo, che hanno bisogno di alcune risorse per essere attivate. Alcune sono ad uso singolo, altre possono essere usate fino ad un massimo di 4 volte. Per usarle, tuttavia, devono essere caricate: ogni turno un giocatore estrae un simbolo del sacchetto e ognuno può coprire una icona corrispondente su una delle carte che ha sul tavolo. Se una scheda, o meglio, se una carta è piena, il potere si attiva. Alcune carte permettono di riempire ulteriori icone, altre vi faranno pescare nuove carte, altre permettono di allargare il continente o piazzare animali su uno degli esagoni che lo compongono. In genere forniscono anche punti, spesso condizionati da come sono piazzate le tessere o dai requisiti di alcuni animali.
Il gioco continua in questo modo fintanto un giocatore arriva a 60 o 80 punti.
Come vedete, il meccanismo è quello della tombola, al quale viene aggiunto un sistema di combo sia per ottenere punti, sia per riempire le schede con più velocità. Inoltre alcune carte vanno riempite con il giusto tempismo, visto che per sfruttarle a dovere si devono verificare specifiche condizioni sulla mappa del continente. Vi è anche una compensazione nel caso che venga pescata un’icona che non possedete.
Il gioco è un peso medio leggero in cui ogni giocatore ha delle carte iniziali, un ceto numero delle quali già sul tavolo, che hanno bisogno di alcune risorse per essere attivate. Alcune sono ad uso singolo, altre possono essere usate fino ad un massimo di 4 volte. Per usarle, tuttavia, devono essere caricate: ogni turno un giocatore estrae un simbolo del sacchetto e ognuno può coprire una icona corrispondente su una delle carte che ha sul tavolo. Se una scheda, o meglio, se una carta è piena, il potere si attiva. Alcune carte permettono di riempire ulteriori icone, altre vi faranno pescare nuove carte, altre permettono di allargare il continente o piazzare animali su uno degli esagoni che lo compongono. In genere forniscono anche punti, spesso condizionati da come sono piazzate le tessere o dai requisiti di alcuni animali.
Il gioco continua in questo modo fintanto un giocatore arriva a 60 o 80 punti.
Come vedete, il meccanismo è quello della tombola, al quale viene aggiunto un sistema di combo sia per ottenere punti, sia per riempire le schede con più velocità. Inoltre alcune carte vanno riempite con il giusto tempismo, visto che per sfruttarle a dovere si devono verificare specifiche condizioni sulla mappa del continente. Vi è anche una compensazione nel caso che venga pescata un’icona che non possedete.
Ecos: First Continent sembra ben strutturato e costruito, con una certa varietà sia nel setup, che nella costruzione delle strategie. E’ anche molto bello da vedere e si presenta alla grande. Tuttavia non posso dire che abbia suscitato più di tanto il mio interesse, sarà che forse il meccanismo di base, quello della tombola, non è tra i miei favoriti. Poi è vero, è solo l’incipit, tuttavia fatico nel trovare nel resto del gameplay qualcosa di veramente originale o intrigante, che ridia vigore ad un sistema ben troppo semplicistico.
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