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Quand'ero piccolo, questo era il film dei Pokémon che ho visto più volte, anche per un fattore non da poco: era l'unico che possedevo in VHS.
Non che per questo non avessi mai avuto modo di vedere più volte anche gli altri film, dato che li passavano spesso su Italia1, in quelle magiche serate in cui il sabato sera era l'appuntamento fisso col film animato della settimana...
Ma qui rischiamo di cadere vittima della nostalgia canaglia, e magari di evocare illusioni troppo forti come quelle, guarda caso, della piccola protagonista di questo film.

Perché sì, Ash ovviamente rimane al centro degli eventi, ma ad iniziarli e chiuderli è Molly, nuovo personaggio che si abbandona al comprensibile dolore per la perdita dell'amato padre, un ricercatore Pokémon preso in particolare dallo studio dei misteriosi Unown, i "Pokémon lettere", che ne causano la sparizione, per poi arrivare appunto a concedere alla piccola Molly la realizzazione di tutti i suoi sogni.
Questo eventualmente coinvolgerà in modo inaspettato anche Ash, che si ritroverà a compiere una missione di salvataggio, quando sua madre verrà rapita da nientemeno che Entei, uno dei Pokémon Leggendari, qui evocato dal potere degli Unown come nuova figura paterna (sì, avete letto proprio bene) di Molly, che di contro vede in Delia una nuova mamma.

Questa la premessa che già porta tutto sommato una ventata di novità: anziché proporre l'ennesimo nuovo incontro con un Pokémon Leggendario, modus operandi di tutti i film legati al franchise e che spesso implica il salvare l'equilibrio del mondo, questo lungometraggio offre un'avventura più circoscritta che affonda anche, a modo suo, nel dramma famigliare e nel rapporto tra infanzia e dolore.

Analizzandolo bene, ci si rende conto del fatto che da una storia di Pokémon ci si aspetterebbe magari qualcosina in più, o anche il fatto che determinate svolte non tornino del tutto, ma a mio dire, forse proprio in virtù di questa sua natura più "intima" che scava in elementi più insoliti per il franchise, il tutto assume un sapore diverso ma intrattenente il giusto.

E comunque, come in ogni buon prodotto Pokémon che si rispetti, le lotte non mancano; certo, forse private del solito brio, o di maggior intensità, ma anche con poco riescono comunque a divertire, soprattutto il duello iniziale tra Ash e un'allenatrice incontrata sul percorso, tutto svolto con in sottofondo il nuovo tema appositamente scritto per la scena, e che tutt'oggi è orecchiabile non poco!
Senza contare poi l'entrata in scena di Charizard, che rende il tutto ancor più adrenalinico e soddisfacente.

I personaggi svolgono tutti bene il loro compito, pur avendo stavolta il Team Rocket spedito nelle retrovie senza combinare nulla di veramente utile alla trama (anche se la battuta che fa James quando scoprono gli Unown mi fa sempre morire, non so perché), e inoltre questa è la prima volta che Luca Bottale doppia Brock, scelta che personalmente ho sempre trovato perfetta per lui rispetto a Carrassi.

Entei mi rendo conto che potrebbe essere la componente più deludente per certi versi, ma il suo rapporto con Molly è ben reso e credibile.
E anche lei può attirarsi facilmente l'odio del pubblico, e pur non negando che il suo comportamento la renda difficilmente simpatica, al tempo stesso ritengo che per via di quanto le è accaduto e del suo essere incline a sfogare la fantasia, buona parte di quel che le vediamo fare è accettabile ai fini di trama: al massimo si può riconsiderare il come ciò sia stato portato in scena.

Menzione a parte infine per il simpatico corto che apre il film, in cui Pikachu vive una piccola avventura urbana con due pestiferi fratelli Pichu, davvero gradevole.

In sostanza, dunque, questo terzo film dei Pokémon non si rivelerà un appuntamento imperdibile né per i fan del franchise né per i neofiti, ma se si è alla ricerca di una visione simpatica e ricca di belle sequenze d'avventura e lotta, allora è il film giusto.