logo GamerClick.it

-

Makoto Shinkai, qui al suo secondo lavoro, si dimostra già in grado di catturare l’interesse con una storia apparentemente semplice che però riesce a trasmettere i più grandi e vivi sentimenti grazie alla sua personale rivisitazione della struttura narrativa adoperata, basata sull'evoluzione di un rapporto nel corso del tempo.

Il film è suddiviso in tre piccoli segmenti che seguono le esperienze di Takaki e Anae, due adolescenti uniti da una solida amicizia fin dall’infanzia, che in occasione della separazione definitiva si tramuterà in qualcosa di ancor più incisivo. Il film esplora dunque tre precisi momenti della loro vita in cui i due rimangono separati a causa della crescita e di altre circostanze, ma senza mai dimenticarsi l’uno dell’altra, né del significato che quel piccolo, grande amore avrà per sempre nella loro esistenza.

Come detto all'inizio dunque è un film semplice nella sostanza, anche se a tratti può trarre in confusione, ma anche interessare grazie soprattutto al fatto che Shinkai non ci illustra una storia troppo artificiosa, o intrappolata nei classici schemi dei film romantici, ma anzi realizza un’ottima analisi di una relazione che riesce ad essere matura ma mai tediosa o gratuitamente melancolica, un'ulteriore dimostrazione della concretezza di cui gli anime si sono fatti spesso emblema, su cosa significhi davvero avere a che fare con l'amore sotto più vesti, e di come ciò ci spinga in più modi nel corso della nostra vita, anche se ciò non significa assolutamente che tutto vada esattamente come si era sperato, ma ricordandoci nonostante ciò di alimentare costantemente la forza per realizzare i propri desideri, andando incontro al dovuto risultato.

In sostanza, un film da (ri)scoprire, e che ci può aiutare a capire come gli eventi più importanti della nostra crescita, anche se apparentemente colmi di amarezza e tristezza, ci aiuteranno sempre ad andare avanti anche se non rispondendo alle precedenti esperienze.