Village Green è il nuovo di Peer Sylvester, che ha creato classici come The King Is Dead e il recentemente uscito in Italia, e da noi recensito, The Lost Expedition.
Village Green è un gioco di carte che mi ha fatto venire in mente Point Salad per le opzioni disponibili nel proprio turno. Il vostro obiettivo è quello di realizzare il miglior giardino rispetto agli avversari, ai fini del gioco una griglia 3x3. La valutazione di chi avrà il giardino migliore sarà affidata ad altre 6 carte, che dovrete posizionare nella parte altra e in quella a sinistra della vostra griglia e che verranno rispettivamente per la rispettiva colonna o riga.
Nel vostro turno dovete pescare una carta da uno dei mazzi: quello degli elementi per il vostro giardini o quello degli obiettivi. Entrambi hanno 3 carte visibili, che potete scegliere a meno che non preferiate pescarne una a caso dai mazzi. Poi dovrete giocare una carta dalla vostra mano: se avete pescato una carta obiettivo semplicemente la metterete o in alto a sinistra senza alcuna limitazione, anche coprendo, e quindi sostituendo, una carta già presente. Se invece avete pescato una carta giardino, le cose si fanno più complicate: potete giocare una delle 4 carte che ora vi trovate in mano nella vostra griglia 3x3, l’importante è che se ci sono altre carte ortogonalmente adiacenti, queste abbiano un elemento in comune, quindi o il colore o il simbolo, con quella che avete scelto.
Le carte giardino possono poi avere poteri particolari, o simboli che possono darvi punti a fine partita, soprattutto se combinate con le carte obiettivo.
La partita termina quando un giocatore ha completato la sua griglia.
Si tratta di un gioco di carte che non ha dinamiche così nuove e originali, ma artisticamente lo trovo molto ispirato e, pur essendo semplice nelle dinamiche, sembra promettere una buona profondità.
Village Green è un gioco di carte che mi ha fatto venire in mente Point Salad per le opzioni disponibili nel proprio turno. Il vostro obiettivo è quello di realizzare il miglior giardino rispetto agli avversari, ai fini del gioco una griglia 3x3. La valutazione di chi avrà il giardino migliore sarà affidata ad altre 6 carte, che dovrete posizionare nella parte altra e in quella a sinistra della vostra griglia e che verranno rispettivamente per la rispettiva colonna o riga.
Nel vostro turno dovete pescare una carta da uno dei mazzi: quello degli elementi per il vostro giardini o quello degli obiettivi. Entrambi hanno 3 carte visibili, che potete scegliere a meno che non preferiate pescarne una a caso dai mazzi. Poi dovrete giocare una carta dalla vostra mano: se avete pescato una carta obiettivo semplicemente la metterete o in alto a sinistra senza alcuna limitazione, anche coprendo, e quindi sostituendo, una carta già presente. Se invece avete pescato una carta giardino, le cose si fanno più complicate: potete giocare una delle 4 carte che ora vi trovate in mano nella vostra griglia 3x3, l’importante è che se ci sono altre carte ortogonalmente adiacenti, queste abbiano un elemento in comune, quindi o il colore o il simbolo, con quella che avete scelto.
Le carte giardino possono poi avere poteri particolari, o simboli che possono darvi punti a fine partita, soprattutto se combinate con le carte obiettivo.
La partita termina quando un giocatore ha completato la sua griglia.
Si tratta di un gioco di carte che non ha dinamiche così nuove e originali, ma artisticamente lo trovo molto ispirato e, pur essendo semplice nelle dinamiche, sembra promettere una buona profondità.
Leggendo il regolamento, noto che potrebbero esserci ottimi indizi che possa offrire partite veloci e appassionanti, essendo rapido da spiegare e a portata di tutti, con probabilmente un ritmo di gioco incalzante e senza grandi cause, avendo delle potenziali strategie che lo rendono appetibile anche a coloro che sono abbastanza avvezzi ai giochi da tavolo. Sarà meglio giocare sulla velocità, puntando a completare la griglia prima di tutti, pur rinunciando a prendere o ottimizzare gli obiettivi punteggio? Oppure creare con pianificazione e pazienza righe e colonne che possono darvi parecchi punti, anche se magari avrete meno carte da conteggiare rispetto ad altri giocatori?
Amo i giochi di carte e il sistema a griglia l’ho apprezzato in altri titoli come Wonderland e Songbirds, mentre la meccanica mi ha ricordato le scelte poste ogni turno da Point Salad. Al contrario di quest’ultimo, Village Green sembra offrire un po’ più di profondità e meno casualità.
Amo i giochi di carte e il sistema a griglia l’ho apprezzato in altri titoli come Wonderland e Songbirds, mentre la meccanica mi ha ricordato le scelte poste ogni turno da Point Salad. Al contrario di quest’ultimo, Village Green sembra offrire un po’ più di profondità e meno casualità.
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.