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Quello trattato in questa serie potremmo definirlo "il lato pacioccone di Raoul che non ti saresti mai aspettato". Mi spiego meglio.
Tutti coloro che hanno visto la serie classica hanno sempre pensato che l'uomo dal cavallo-intercooler fosse un semplice seminatore di morte e distruzione per puro desiderio di conquista per diventare il salvatore di un mondo utopico, un mondo che, nonostante le esplosioni atomiche dell'epoca in cui viene narrata la vicenda, non ha mai abbassato mai più di tanto le sue ambizioni di potere.

E invece il cuore di Raoul è tutt'altro che pervaso dal male. Raoul in molte occasioni della serie classica ci ha dato prova del suo coraggio e del suo potere; mi riferisco all'essere uomo prima ancora di un conquistatore, ma ciò che emergeva facilmente era un uomo in cui l'ambizione era solo una maschera per nascondere un amore mai sopito e molto più grande della sua mania di conquista.
E' accaduto con Julia, è accaduto anche qui con altri personaggi, non certo secondari, anzi alcuni di loro sono presenti anche nella serie classica, ma ci danno l'idea definitiva di quello che Raoul deve diventare, e non di ciò che è già diventato.

I 13 episodi della serie dimostrano l'imperatore che prende la sua forma definitiva, ovvero il degno prequel del suo potere, spiegandoci in quasi tutte le fasi degli episodi che alla fine non è l'ira cieca e la sete di potere a spingere questo "omone" a far diventare di pietra il suo animo, ma tutte le circostanze e i nemici che si è trovato ad affrontare. Diciamo che in questo caso "la sete di sangue vien mangiando", ed è sicuramente il canovaccio narrativo che facilmente prende piede in questi episodi che compongono quest'opera.

Inoltre è stata data una spettacolarizzazione ai colpi di Raoul, che lo rende quasi un robottone invincibile degli anni '70, quando invece c'erano effetti che potevano essere benissimo evitati, e ci si poteva concentrare meglio sulla storia. Un vero peccato; pur essendo bella, la serie poteva basare di più la narrazione sulla inumanità del personaggio anziché sui combattimenti, ma siccome non stiamo trattando un'opera per debolucci, ebbene accomodatevi, gli "sganassoni stile esplosione sette stelle" sono presenti anche qui, portati all'esagerazione in qualche punto, ma sempre presenti, per la gioia dei cultori della serie.
A dire il vero, non la vedevo tutta questa utilità ai fini narrativi, ma il "buon" Raoul, si sa, difficilmente lo si nasconde dietro un dito!