Recensione
Blood-C
5.0/10
Ho rimandato un bel po' la visione di Blood-C in quanto non ero molto convinta di quest'anime, poi dopo avere visto l'opening, qualche immagine e spinta dalla curiosità di vedere quest'opera la cui storia e character design erano a opera delle CLAMP, ho iniziato la visione e giunta alla fine devo dire che le mie prime impressioni purtroppo erano esatte. Nonostante all'inizio la storia sembrasse interessante in quanto si era curiosi di scoprire le vicende di Saya, normale studentessa di giorno e "cacciatrice" di demoni di notte, fino all'episodio 9 si alternano solo scene di vita quotidiana della ragazza e sanguinosi scontri con i demoni; le cose cambiano solo all'episodio 10 quando iniziano a essere svelati molti misteri e retroscena riguardo l'esistenza di Saya. Il finale è veramente inaspettato, credo che nessuno si sarebbe mai immaginato che le cose stessero in quel modo, comunque più che una cosa interessante mi è sembrata raccapricciante e crudele.
I personaggio non mi sono sembrati un granché. La protagonista Saya è una liceale che vive con il padre, verso cui prova una profonda ammirazione, nel tempio di un piccolo paesino; è sbadata e sembra avere perso parte della sua memoria; comunque è un personaggio "piatto" per cui è difficile provare simpatia, anche se negli ultimi episodi devo ammettere che mi ha fatto una grande pena. Quando impugna la katana datagli dal padre e si dedica allo sterminio degli Antichi (demoni mangiatori di uomini) non riesce comunque molto a spiccare anche perché, prima che in lei si risvegli un misterioso potere che le permette di condurre attacchi efficaci al mostro di turno, questo deve avere ammazzato, mangiato o fatto a pezzi davanti a lei almeno una persona; il tutto nonostante Saya abbia ripetuto una marea di volte che lei ha promesso di proteggere tutti, cosa che a quanto pare non le riesce per nulla bene. Per fortuna la ragazza oltre a una forza e una resistenza superiori a quelle delle persone normali è dotata anche della capacità di rimarginare abbastanza velocemente le proprie ferite.
Oltre a lei nell'anime compaiono anche alcuni suoi compagni di classe tra cui due gemelle Nono e Nene dal carattere attivo e allegro, veramente divertenti quando parlano all'unisono; Yuka, seria ed energica; il rappresentante di classe che si dimostra sempre "particolarmente" gentile con la protagonista e Tokizane, solitario e misterioso.
Un personaggio interessante è Fumito, proprietario del caffè che frequenta Saya e che ha aiutato e aiuta lei e suo padre da quando è venuta a mancare la madre della ragazza. Fumito è un ragazzo gentile e affabile, che si preoccupa molto per Saya, anche se personalmente fin dall'inizio ho avuto l'impressione che questa sua bontà fosse solo apparente.
In quest'anime viene dato poco spazio ai sentimenti dei personaggi, ciò li fa risultare molto approssimativi.
La cosa che mi è piaciuta meno in quest'anime è l'eccessiva presenza di scene macabre di cui si poteva benissimo fare a meno senza per me compromettere l'effetto e quelle di sangue soprattutto perché alcune realizzate in maniera a mio parere innaturale (il sangue che spruzza da ogni più piccola ferita).
La parte migliore dell'anime rimane l'opening non solo per la musica molto bella, un mix di giapponese, inglese e francese, ma anche per le animazioni.
Personalmente assegno 5 a quest'opera la cui storia in generale non mi è per nulla piaciuta, non assegno un voto inferiore solo per i disegni che sono abbastanza belli, specialmente quelli dei personaggi.
I personaggio non mi sono sembrati un granché. La protagonista Saya è una liceale che vive con il padre, verso cui prova una profonda ammirazione, nel tempio di un piccolo paesino; è sbadata e sembra avere perso parte della sua memoria; comunque è un personaggio "piatto" per cui è difficile provare simpatia, anche se negli ultimi episodi devo ammettere che mi ha fatto una grande pena. Quando impugna la katana datagli dal padre e si dedica allo sterminio degli Antichi (demoni mangiatori di uomini) non riesce comunque molto a spiccare anche perché, prima che in lei si risvegli un misterioso potere che le permette di condurre attacchi efficaci al mostro di turno, questo deve avere ammazzato, mangiato o fatto a pezzi davanti a lei almeno una persona; il tutto nonostante Saya abbia ripetuto una marea di volte che lei ha promesso di proteggere tutti, cosa che a quanto pare non le riesce per nulla bene. Per fortuna la ragazza oltre a una forza e una resistenza superiori a quelle delle persone normali è dotata anche della capacità di rimarginare abbastanza velocemente le proprie ferite.
Oltre a lei nell'anime compaiono anche alcuni suoi compagni di classe tra cui due gemelle Nono e Nene dal carattere attivo e allegro, veramente divertenti quando parlano all'unisono; Yuka, seria ed energica; il rappresentante di classe che si dimostra sempre "particolarmente" gentile con la protagonista e Tokizane, solitario e misterioso.
Un personaggio interessante è Fumito, proprietario del caffè che frequenta Saya e che ha aiutato e aiuta lei e suo padre da quando è venuta a mancare la madre della ragazza. Fumito è un ragazzo gentile e affabile, che si preoccupa molto per Saya, anche se personalmente fin dall'inizio ho avuto l'impressione che questa sua bontà fosse solo apparente.
In quest'anime viene dato poco spazio ai sentimenti dei personaggi, ciò li fa risultare molto approssimativi.
La cosa che mi è piaciuta meno in quest'anime è l'eccessiva presenza di scene macabre di cui si poteva benissimo fare a meno senza per me compromettere l'effetto e quelle di sangue soprattutto perché alcune realizzate in maniera a mio parere innaturale (il sangue che spruzza da ogni più piccola ferita).
La parte migliore dell'anime rimane l'opening non solo per la musica molto bella, un mix di giapponese, inglese e francese, ma anche per le animazioni.
Personalmente assegno 5 a quest'opera la cui storia in generale non mi è per nulla piaciuta, non assegno un voto inferiore solo per i disegni che sono abbastanza belli, specialmente quelli dei personaggi.