Recensione
Clannad
8.0/10
Su "Clannad", essendo un lavoro della Kyoto Animation (dopo che sono rimasta delusa da un'altra sua opera), non avevo riposto molte speranze, anzi, ancora prima di guardarlo, pensavo che sarei rimasta delusa, invece no.
"Clannad" potrebbe presentarsi come il classico shoujo ripetitivo, ma non è così. Certo, la trama è ripetitiva come in uno shoujo: Tomoya, il protagonista, avendo dei problemi con il padre, vede la sua vita "grigia" e monotona tanto che trova noioso andare a scuola, ma un giorno, mentre decide di andarci, incontra una ragazza (la protagonista femminile) molto insicura di sé, e sarà lei a trasformare la vita di Tomoya e a sua volta lui riuscirà a smuovere la timida Nagisa facendola aprire agli altri personaggi e aiutandola a ricreare il club di teatro.
Dei fattori in cui ho trovato molti pro e contro sono stati i vari personaggi di questa serie. Mi piaceva il fatto che il protagonista instaurasse dei rapporti oltre che con la protagonista femminile e che nei vari episodi di questa serie si potesse approfondire la psicologia e la storia dei vari personaggi, ma non mi piaceva il fatto che i due protagonisti (Tomoya e Nagisa) si soffermavassero sempre su un antagonista alla volta, tanto che gli episodi dopo un po' diventavano lenti, noiosi e monotoni e si sentiva anche la presenza non della trama principale, ovvero lo scopo di Nagisa, quello di riaprire il club di teatro.
La grafica mi è piaciuta molto, anche se non amo molto vedere ragazze "kawaii" con grandi occhioni, ma mi sono piaciuti molto i vari paesaggi (o fondali) pieni di particolari: mi facevano sentire come se io stessi realmente vedendo un vero paesaggio del Giappone.
Molto belle sono anche le opening e le ending (soprattutto "Dango Daizoku") e la colonna sonora di sottofondo nei vari episodi.
Il voto sarebbe stato molto più alto di un 8 se non fosse stato per la trama e per gli episodi abbastanza lenti.
"Clannad" potrebbe presentarsi come il classico shoujo ripetitivo, ma non è così. Certo, la trama è ripetitiva come in uno shoujo: Tomoya, il protagonista, avendo dei problemi con il padre, vede la sua vita "grigia" e monotona tanto che trova noioso andare a scuola, ma un giorno, mentre decide di andarci, incontra una ragazza (la protagonista femminile) molto insicura di sé, e sarà lei a trasformare la vita di Tomoya e a sua volta lui riuscirà a smuovere la timida Nagisa facendola aprire agli altri personaggi e aiutandola a ricreare il club di teatro.
Dei fattori in cui ho trovato molti pro e contro sono stati i vari personaggi di questa serie. Mi piaceva il fatto che il protagonista instaurasse dei rapporti oltre che con la protagonista femminile e che nei vari episodi di questa serie si potesse approfondire la psicologia e la storia dei vari personaggi, ma non mi piaceva il fatto che i due protagonisti (Tomoya e Nagisa) si soffermavassero sempre su un antagonista alla volta, tanto che gli episodi dopo un po' diventavano lenti, noiosi e monotoni e si sentiva anche la presenza non della trama principale, ovvero lo scopo di Nagisa, quello di riaprire il club di teatro.
La grafica mi è piaciuta molto, anche se non amo molto vedere ragazze "kawaii" con grandi occhioni, ma mi sono piaciuti molto i vari paesaggi (o fondali) pieni di particolari: mi facevano sentire come se io stessi realmente vedendo un vero paesaggio del Giappone.
Molto belle sono anche le opening e le ending (soprattutto "Dango Daizoku") e la colonna sonora di sottofondo nei vari episodi.
Il voto sarebbe stato molto più alto di un 8 se non fosse stato per la trama e per gli episodi abbastanza lenti.