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7.0/10
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Ho davvero apprezzato Blame!, il precedente e popolarissimo manga di Tsutomu Nihei ma, nonostante ciò, anche con tutta la buona volontà del mondo, non riesco a dare più di un 7,5 a questo suo seguito/prequel.
Presentato come un volume extra del suo illustre predecessore, Noise mette bene in mostra i suoi pregi e i suoi limiti proprio se analizzato tenendo in considerazione il legame esistente tra le due opere.
Da una parte, risulterà una lettura piacevole e di sicuro interesse per tutti coloro che hanno amato Killy & compagnia: ritroveremo infatti lo splendido design di Nihei (davvero notevoli le tavole iniziali e quelle finali), le sue atmosfere cupe e opprimenti, i suoi personaggi umani con ben poco di umano e le mostruosità orribili e intriganti al tempo stesso; inoltre, la storia ci fornisce interessanti informazioni sull’origine del contorto mondo che tanto ci aveva colpito.
D’altro canto, tali informazioni non sono poi così indispensabili per una migliore comprensione dell’universo di Blame!; la vicenda di Musubi Susono è un “di più”, è gradevole, interessante, ma per nulla fondamentale.
Il problema, peraltro comune a tutti gli “extra”, è che non è vero il contrario, ed è proprio questo fatto a rappresentare il più grande limite di Noise.
Difatti, mentre Blame! brilla tranquillamente di luce propria, il suo prequel, se considerato come opera a sé stante, perde molto di significato, anche e soprattutto per via della sua brevità: un solo volume è davvero troppo poco per sviluppare una storia che parte da un’indagine poliziesca in un mondo decadente, ma comunque con ancora qualcosa di umano, e finisce secoli dopo, tra macchinari impazziti e città che si estendono fino ad inglobare la luna!
Onestamente, non credo che chi non conosce tutto ciò che c’è dietro possa apprezzare al meglio quest’opera, se non per la grafica.
In definitiva, a me Noise non è affatto dispiaciuto, ma non mi sento di consigliarlo se non a chi già conosce Blame!, anche perché non costa poco ed è difficilmente reperibile.
Un’ultima cosa. In giro per il web non è raro trovare commenti che suggeriscono a chi si avvicina per la prima volta a questo autore di leggerne le opere in ordine narrativamente cronologico (prima Biomega, poi Noise, infine Blame!); io invece vi consiglio di partire proprio da Blame! e procedere in ordine di pubblicazione, lasciando le cronologie per un’eventuale rilettura. Fa tutto un altro effetto, garantito!