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Le bizzarre avventure di JoJo: Phantom Blood è un titolo che mi ha sconvolto. Avvicinato grazie alla riedizione di Star Comics e attratto dai numerosissimi commenti positivi, quando ho aperto il primo volume mi sono innamorato. Inizialmente(le prime tre pagine)ero un po' stranito, dopo l'entrata in scena di Dio Brando incuriosito, e finito il primo capitolo è sbocciato l'amore. Araki imbastisce una storia all'apparenza semplice, che narra di due fratellastri che litigano furiosamente uno per rubare il patrimonio al padre l'altro per evitare che questo muoia. Questo conflitto tra due persone semplici porterà però il mondo vicino alla catastrofe per colpa della maschera di pietra, che dona immensi poteri a chi la indossa.

Il soggetto è quindi abbastanza basilare, ma riesce a farti emozionare grazie ad un'enorme e accurata caratterizzazione e la velocità con cui vengono narrati gli eventi, creando un ritmo narrativo serrato che non lascia spazio a capitoli riempitivi o ad una diluizione della vicenda principale in altre sottostorie. I combattimenti, largamente presenti, fanno uso di una brutale violenza, che caratterizza poi il cinismo sia di Dio Brando, l'antagonista, sia dei suoi terribili zombie. Essi sono di media lunghezza ma molto ben sviluppati e carichi di suspance. Il racconto è denso di emozioni, e in sole 900 pagine circa si riderà, si piangerà, e si proverà un livello di tensione narrativo-emotiva non indifferente. Veniamo catapultati infatti in una vicenda molto appassionante che non smetterà mai di sorprenderci o emozionarci.
Il disegno è di stampo occidentale, pieno di pose plastiche ispirate alla scultura greco-romana, ma ben fatto.

Concludo quindi consigliando questo manga a tutti gli appassionati di shonen e non, meritandosi il mio 8 pienamente. Purtroppo alcuni difetti ci sono, come l'ingenuità con cui vengono narrati gli eventi, alcuni piccoli errori nel disegno. Meno consigliato invece a chi non sopporta la vista del sangue e affini, perché ne colerà molto.