Recensione
Cowa!
9.0/10
Se amate l'umorismo di Akira Toriyama, il suo tratto grafico e se vi son piaciute le storie di dr Slump e Arale, non potete non avere Cowa, una miniserie ambientata nel villaggio di Capo Pipistrello. Al villaggio convivono pacificamente sia mostri che umani. I nostri protagonisti per esempio sono Paifu, un ragazzo paffuto mezzo vampiro e mezzo uomo Koala, una sorta di licantropo. Fate attenzione a mostrargli croci, quando si trasforma diventa terribile quanto lo scimmione di Goku, ma meno gigantesco. Suo migliore amico è José Rodriguez, un fantasmino in grado di trasformarsi in ogni cosa e che sotto pressione emette delle inopportune puzzette. Infine abbiamo Arpon, l'amico/rivale di Cowa, di cui non ho capito la razza ma particolarmente superbo. Questi ragazzi come tutti i bambini vivaci sono dei combina guai e ne avremo la conferma fin da subito con due mini storie introduttive che hanno il compito di presentarci i personaggi principali durante le loro marachelle. In questa introduzione avremo così il modo di conoscere il quarto protagonista, un umano ex lottatore di sumo che ha ucciso una persona durante un suo incontro e per tale motivo vive isolato e lontano da tutti. Questo lottatore ha il nome di Mako Maruyama e come nelle migliori tradizioni ha il carattere di un orso, è spaventoso nell'aspetto ma ha un grande cuore. A cosa giocano i nostri bambini mostri? Ma all'angelo dell'amore (un uomo nero al contrario per intenderci). A Capo Pipistrello purtroppo però si diffonde una pericolosa malattia, il raffreddore dei mostri, il quale colpisce solo i mostri e se non si viene curati entro un mese si muore. Gli unici che possono compiere il viaggio per comperare la medicina fino alla strega che vive sopra ad un picco sono proprio i nostri amici assieme a Mako (anche se il bestione viene raggirato).
La storia pertanto prende la piega del lungo viaggio/quest al fine di raggiungere la strega e farsi dare la medicina. Questo manga come ho accennato più sopra è intriso della comicità unica e particolare di Toriyama che abbiamo potuto apprezzare in molte sue opere. I ragazzini mostri sono caratterizzati molto bene per il tipo di manga e le gag infantili ed un pò stupide sono fatte bene. Forse c'è poca coerenza sul modo di sentire il bene e il male dei mostri, in quanto pur ribadendo che odiano le cose belle, l'amore ecc, alla fine si comportano come delle brave persone e anche se commettono qualche furto, sono solo marachelle da bambini. Il manga è spensierato e scorrevole fino all'ultima pagina tanto che ritengo sia un peccato che non abbia un seguito. Forse assomiglia troppo a Dr Slump o forse vi è troppo mix di personaggi e situazioni conosciute in altri manga di Toriyama e per tale motivo il maestro non l'ha proseguito (chissà). Ritengo tuttavia che un suo fans dovrebbe almeno dargli una letta. L'edizione italiana (uscita al tempo delle lire, ben 7000) segue i canoni di quel tempo con addirittura le prime pagine a colori. Niente sovracopertina, volumetto compatto come le edizioni Star Comics di quel tempo dedicate al maestro.
La storia pertanto prende la piega del lungo viaggio/quest al fine di raggiungere la strega e farsi dare la medicina. Questo manga come ho accennato più sopra è intriso della comicità unica e particolare di Toriyama che abbiamo potuto apprezzare in molte sue opere. I ragazzini mostri sono caratterizzati molto bene per il tipo di manga e le gag infantili ed un pò stupide sono fatte bene. Forse c'è poca coerenza sul modo di sentire il bene e il male dei mostri, in quanto pur ribadendo che odiano le cose belle, l'amore ecc, alla fine si comportano come delle brave persone e anche se commettono qualche furto, sono solo marachelle da bambini. Il manga è spensierato e scorrevole fino all'ultima pagina tanto che ritengo sia un peccato che non abbia un seguito. Forse assomiglia troppo a Dr Slump o forse vi è troppo mix di personaggi e situazioni conosciute in altri manga di Toriyama e per tale motivo il maestro non l'ha proseguito (chissà). Ritengo tuttavia che un suo fans dovrebbe almeno dargli una letta. L'edizione italiana (uscita al tempo delle lire, ben 7000) segue i canoni di quel tempo con addirittura le prime pagine a colori. Niente sovracopertina, volumetto compatto come le edizioni Star Comics di quel tempo dedicate al maestro.