Recensione
Rosario + Vampire
7.0/10
"Rosario + Vampire" è una di quelle occasioni in cui mi sono avvicinato al manga solo dopo aver visto l'anime…
Quando acquisti un manga è normale andare a leggere la trama e il genere, com'è penso normale quando si acquista un prodotto di genere Harem non aspettarsi poi chissà cosa di trama, qui in effetti sono caduto in errore (dovuto anche al fatto che ahimè avevo visto prima l'anime).
Sicuramente l'aspetto Ecchi/Harem che lo caratterizza è fin troppo evidente, eppure come quando si acquista un cristallo di valore lo si apprezza di più messo a contrasto con la luce, il riflesso di fatti cambia come quello di un diamante, forse non prezioso come la pietra menzionata eppure dalle tante sfaccettature che implicano una soggezione diversa a secondo del genere che cerchiamo.
La casualità della gag comica si fonde con l'unicità della situazione in cui il nostro Tsukune (protagonista) si trova, dando vita oltre che a paradossali scontri tra mostri, a situazioni irriverenti e magari un tantino scontate ma sempre mantenendo un livello di sceneggiatura fluida e senza forzatura.
I personaggi che allietano la compagnia di Tsukune, per quanto mostri, non vengono fuori (al momento) da situazioni drammatiche recondite ma come normali studenti cercano di abituarsi all'idea di socializzare e coabitare con gli umani in modo pacifico.
Questo in effetti sembrerebbe il copia incolla di qualsiasi prodotto di questo livello, eppure i personaggi danno soddisfazione in quanto nel loro essere infantile (ma in fondo parliamo di ragazzi di prima liceo) riescono ad evolvere, senza soffermarsi magari sulla trama generale che sa di vecchio e rifritto per un Harem di questo livello, si arriva ad amarlo per le sue qualità nascoste, quali le sottotrame che si muovono e riaccendono il soggetto principale con vigore, ma soprattutto la caratterizzazione dei personaggi stessi, nella maestria delle chine di Ikeda che nel tratto dettagliato mette sempre in risalto i volti dei protagonisti facendone gustare le espressioni.
Qui i cattivi non appaiono se non sporadicamente come antagonisti ma il contesto è quello di una scuola (anche se di mostri), quindi non è banale trovare scorciatoie in sketch comici anche quando la situazione si fa drammatica.
Bada, in tutto questo l'ecchi è apprezzabile e non risulta superfluo ma piacevole (parlando ovviamente da maschietto), molte scene sono apprezzabili solo con la bella Moka su scenografie quasi mai spoglie del tutto ma che ne risaltano la linea.
Le ragazze oltre Moka sono apprezzabili oltre i loro ruoli ma non perché sono ben definiti ma bensì perché alla fine tutte cercano nel corteggiare lo sprovveduto Tsukune un obbiettivo, lo stesso Tsukune non è il classico fantoccio anche se ce la mette tutta per esserlo ma ha un contesto ben delineato.
Potrei parlare anche della realizzazione di simbiosi tra le due Moka, apprezzabile sotto livello di trama come quello da cui Yukari o Kurumo, da cui non ci si aspetta poi molto, e invece nel momento sbagliato riescono a stupire con dialoghi profondi o atteggiamenti fin troppo maturi che surclassano il ruolo a cui sono legate.
Tecnicamente e visivamente ogni scena è ben curata, per non parlare di quelle d'azione da cui sembra vedere l'animazione uscire fuori dalle pagine del fumetto. Mi piace molto il tratto deciso e pulito di Ikeda soprattutto nell'accattivare con i suoi dettagli.
In conclusione la prima stagione è ben realizzata ed un ottimo preambolo per la seconda, molto curate e anche simpatiche le schede con i vari mostri che spiegano da dove escono fuori come un'enciclopedia.
Quando acquisti un manga è normale andare a leggere la trama e il genere, com'è penso normale quando si acquista un prodotto di genere Harem non aspettarsi poi chissà cosa di trama, qui in effetti sono caduto in errore (dovuto anche al fatto che ahimè avevo visto prima l'anime).
Sicuramente l'aspetto Ecchi/Harem che lo caratterizza è fin troppo evidente, eppure come quando si acquista un cristallo di valore lo si apprezza di più messo a contrasto con la luce, il riflesso di fatti cambia come quello di un diamante, forse non prezioso come la pietra menzionata eppure dalle tante sfaccettature che implicano una soggezione diversa a secondo del genere che cerchiamo.
La casualità della gag comica si fonde con l'unicità della situazione in cui il nostro Tsukune (protagonista) si trova, dando vita oltre che a paradossali scontri tra mostri, a situazioni irriverenti e magari un tantino scontate ma sempre mantenendo un livello di sceneggiatura fluida e senza forzatura.
I personaggi che allietano la compagnia di Tsukune, per quanto mostri, non vengono fuori (al momento) da situazioni drammatiche recondite ma come normali studenti cercano di abituarsi all'idea di socializzare e coabitare con gli umani in modo pacifico.
Questo in effetti sembrerebbe il copia incolla di qualsiasi prodotto di questo livello, eppure i personaggi danno soddisfazione in quanto nel loro essere infantile (ma in fondo parliamo di ragazzi di prima liceo) riescono ad evolvere, senza soffermarsi magari sulla trama generale che sa di vecchio e rifritto per un Harem di questo livello, si arriva ad amarlo per le sue qualità nascoste, quali le sottotrame che si muovono e riaccendono il soggetto principale con vigore, ma soprattutto la caratterizzazione dei personaggi stessi, nella maestria delle chine di Ikeda che nel tratto dettagliato mette sempre in risalto i volti dei protagonisti facendone gustare le espressioni.
Qui i cattivi non appaiono se non sporadicamente come antagonisti ma il contesto è quello di una scuola (anche se di mostri), quindi non è banale trovare scorciatoie in sketch comici anche quando la situazione si fa drammatica.
Bada, in tutto questo l'ecchi è apprezzabile e non risulta superfluo ma piacevole (parlando ovviamente da maschietto), molte scene sono apprezzabili solo con la bella Moka su scenografie quasi mai spoglie del tutto ma che ne risaltano la linea.
Le ragazze oltre Moka sono apprezzabili oltre i loro ruoli ma non perché sono ben definiti ma bensì perché alla fine tutte cercano nel corteggiare lo sprovveduto Tsukune un obbiettivo, lo stesso Tsukune non è il classico fantoccio anche se ce la mette tutta per esserlo ma ha un contesto ben delineato.
Potrei parlare anche della realizzazione di simbiosi tra le due Moka, apprezzabile sotto livello di trama come quello da cui Yukari o Kurumo, da cui non ci si aspetta poi molto, e invece nel momento sbagliato riescono a stupire con dialoghi profondi o atteggiamenti fin troppo maturi che surclassano il ruolo a cui sono legate.
Tecnicamente e visivamente ogni scena è ben curata, per non parlare di quelle d'azione da cui sembra vedere l'animazione uscire fuori dalle pagine del fumetto. Mi piace molto il tratto deciso e pulito di Ikeda soprattutto nell'accattivare con i suoi dettagli.
In conclusione la prima stagione è ben realizzata ed un ottimo preambolo per la seconda, molto curate e anche simpatiche le schede con i vari mostri che spiegano da dove escono fuori come un'enciclopedia.