Recensione
Fino ad ora sono stati prodotti otto film su Lupin, sei dei quali sono stati anche portati in Italia. "Lupin the IIIrd: Jigen Daisuke no Bohyo" (prodotto nel 2014 da TMS Entertaiment e composto da due episodi di venticinque minuti ciascuno) è, secondo il mio modesto parere, uno dei più meritevoli, ma fino ad ora è rimasto inedito nel nostro Paese (benché sia stato proiettato in anteprima al "Future Film Fest" in versione originale con i sottotitoli in italiano).
Per realizzare questo mediometraggio, TMS Entertaiment ha deciso di lasciare totale libertà a Takeshi Koike (che si era già occupato del character design della serie "Lupin III - La donna chiamata Fujiko Mine", nonché regista del da me molto amato "Redline"), scelta che si è rivelata parecchio azzeccata per vari motivi, che adesso andrò ad elencare: Koike possiede una buona conoscenza del mezzo registico (ne è una dimostrazione come gira la scena del primo attacco di Okuzaki ai danni Lupin e Jigen, parte degna dei migliori action hollywoodiani); imposta un ritmo molto alto e lo mantiene per tutta la durata del film; avvicina i personaggi (per il loro carattere e per lo stile di disegno) alla loro controparte cartacea creata da Monkey Punch; presenta una prospettiva anomala nel rapporto tra Jigen e Lupin, quando la loro amicizia era ancora agli albori (come dimostrato dal fatto che i due non si fidino ancora molto l'uno dell'altro); crea un grande antagonista e lo caratterizza perfettamente (il fatto che Yael Okuzaki tiri un dado prima di sparare per decidere il numero di proiettili con cui concludere l'incarico e che crei una lapide per il proprio obbiettivo ancora prima di colpire non sono meri espedienti per rendere il personaggio più 'fico', ma sono utili a delineare il carattere del personaggio. Quei gesti simboleggiano grande precisione e sicurezza nei propri mezzi. Inoltre il fatto che si vesta sempre con un abito elegante e costoso è per contrapporlo alla sciatteria tipica di Jigen).
Ma tutte queste parole sarebbero inutili, se a reggere il tutto non ci fosse stato un comparto tecnico all'altezza, e da questo punto di vista "Lupin the IIIrd: Jigen Daisuke no Bohyo" è una delle opere più belle che mi siano capitate di vedere ultimamente: le animazioni sono sempre di alto livello (si veda la scena dell'inseguimento in auto) e fluide (ne è un esempio la scena in cui Okuzaki monta il suo fucile di precisione).
Per realizzare questo mediometraggio, TMS Entertaiment ha deciso di lasciare totale libertà a Takeshi Koike (che si era già occupato del character design della serie "Lupin III - La donna chiamata Fujiko Mine", nonché regista del da me molto amato "Redline"), scelta che si è rivelata parecchio azzeccata per vari motivi, che adesso andrò ad elencare: Koike possiede una buona conoscenza del mezzo registico (ne è una dimostrazione come gira la scena del primo attacco di Okuzaki ai danni Lupin e Jigen, parte degna dei migliori action hollywoodiani); imposta un ritmo molto alto e lo mantiene per tutta la durata del film; avvicina i personaggi (per il loro carattere e per lo stile di disegno) alla loro controparte cartacea creata da Monkey Punch; presenta una prospettiva anomala nel rapporto tra Jigen e Lupin, quando la loro amicizia era ancora agli albori (come dimostrato dal fatto che i due non si fidino ancora molto l'uno dell'altro); crea un grande antagonista e lo caratterizza perfettamente (il fatto che Yael Okuzaki tiri un dado prima di sparare per decidere il numero di proiettili con cui concludere l'incarico e che crei una lapide per il proprio obbiettivo ancora prima di colpire non sono meri espedienti per rendere il personaggio più 'fico', ma sono utili a delineare il carattere del personaggio. Quei gesti simboleggiano grande precisione e sicurezza nei propri mezzi. Inoltre il fatto che si vesta sempre con un abito elegante e costoso è per contrapporlo alla sciatteria tipica di Jigen).
Ma tutte queste parole sarebbero inutili, se a reggere il tutto non ci fosse stato un comparto tecnico all'altezza, e da questo punto di vista "Lupin the IIIrd: Jigen Daisuke no Bohyo" è una delle opere più belle che mi siano capitate di vedere ultimamente: le animazioni sono sempre di alto livello (si veda la scena dell'inseguimento in auto) e fluide (ne è un esempio la scena in cui Okuzaki monta il suo fucile di precisione).