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"Vorrei poter piangere per te, Ryo. Ma non ho più lacrime"

Non è facile parlare di una serie così complessa. Un anime in grado di evocare emozioni contrastanti, odio e amore, speranza e avvilimento, che ha dalla sua una regia e un'animazione superlative. Un anime in cui non viene risparmiato nulla: violenza bruta, scene di lussuriosi menages, che intendono riportare alla luce con un'aria del tutto nuova e innovativa quello che nel '72 Go Nagai aveva impresso su carta. Sono dieci episodi che tolgono il respiro, a ritmo serrato. La colonna sonora, di pregio assoluto, è una chicca che accompagna fedelmente ogni scena e la integra attivamente con molto pathos.
Non ci sono molte parole da spendere: va guardato. Va guardato perché è uno di quei prodotti che, pur non essendo un capolavoro (a volte la trama è difficile da seguire e la caratterizzazione dei demoni secondari non è così approfondita), ha veramente tanto da raccontare. Una di quelle serie che ti entrano dentro con forza, di quelle che o le ami o le odi. Ma è un rischio che si deve correre. Devilman è risorto e, che vi piaccia o no, è tornato più forte che mai.