Recensione
Code:Realize
7.5/10
Recensione di NickyFlowers
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Negli ultimi anni sembra che il reverse harem abbia deciso di adottare diversi cambiamenti. Lo schema classico di lei, tipica fanciulla dalla personalità debole, circondata da tanti bei ragazzi che le sbavano dietro senza apparente motivo, è stato decostruito e riformato in più modi diversi. Ciò non può che giovare ad un genere che spesso non offre altro che semplice e becero fanservice. Uno dei titoli che dimostrano questo cambiamento è proprio “Code: Realize - Guardian of Rebirth”, anime della stagione autunnale 2017.
La storia ha per protagonista Cardia, una ragazza che vive in una villa abbandonata lontana da tutti. Il suo corpo produce un veleno capace di uccidere chiunque con un semplice tocco. Una sera, la Guardia Reale irrompe nella villa per poter portare via la ragazza, la quale però riesce a sfuggirgli grazie all’intervento di Arsène Lupin, un ladro gentiluomo che decide di aiutarla a trovare il padre scomparso e a scoprire il segreto del suo veleno. Ad accompagnare i due ci sarà un gruppo di ragazzi affascinanti e un cane.
Ciò che distingue “Code: Realize” dagli altri reverse harem è la forte presenza della trama. Capita molto spesso in questo genere di anime che la trama venga sacrificata per far vedere lei e il figo di turno mentre si scambiano parole melense. “Norn9”, ad esempio, aveva proprio questo difetto: una trama presente e molto interessante, ma che viene sviluppata male perché ci si è soffermati troppo sulle scenette "love love". Tuttavia, in “Code: Realize” la trama si evolve bene: non ci sono episodi inutili, e anche se alcune puntate sono meno importanti di altre, una tessera del puzzle finale viene sempre messa a posto.
Altra nota positiva è il rapporto tra Cardia e i suoi compagni di avventura. Non tutti i personaggi maschili si innamoreranno della protagonista. Se si esclude l’infatuazione di Impey per lei, solo Lupin mostrerà di provare amore per la ragazza.
In generale tutti i personaggi, anche se non subito, riusciranno a conquistare la simpatia dello spettatore. La stessa Cardia ha una più che adeguata caratterizzazione: non la solita protagonista cretina e piagnucolona, ma una ragazza che si impegna e nonostante qualche incertezza ha uno obiettivo ben preciso, ossia quello di essere accettata come una ragazza normale senza essere sempre chiamata “mostro”.
È innegabile, però, che la serie abbia qualche difetto. A volte per far uscire i personaggi da brutte situazioni che si sono venute a creare, la sceneggiatura farà fare loro delle azioni talmente assurde da far inarcare entrambe le sopracciglia. Inoltre, negli episodi finali diverse faccende rimangono poco chiare, come tutta la sottotrama che riguarda il personaggio del Conte di Saint Germain. Inoltre, l’antagonista viene sconfitto senza chissà quali difficili ostacoli.
A livello tecnico, invece, “Code: Realize” risulta essere una piccola gioia per gli occhi: l’ambientazione steampunk è ottimamente realizzata con una grande cura anche nei più piccoli particolari. Le scene d’azione sono ben fatte grazie a delle buone animazioni. Si può notare anche un bel character design assieme ad un doppiaggio e delle colonne sonore che fanno bene il proprio lavoro.
Per concludere, “Code: Realize” è un anime non troppo impegnativo ma che consiglio comunque di vedere. Forse il voto che ho voluto assegnargli è leggermente alto. Eppure c’è stato un fattore che più di tutti gli altri mi ha convinto a dare un voto simile: questa serie è riuscita seriamente ad intrattenermi grazie alla sua trama e ai suoi misteri, tanto da spingermi a consigliarla anche a chi non si è mai avvicinato ad un reverse harem. Spero che in futuro escano altri titoli simili, forse anche migliori di questo e che dimostrino ancora una volta come il genere del reverse harem sia in grado di dare qualcos’altro assieme ai bishounen.
La storia ha per protagonista Cardia, una ragazza che vive in una villa abbandonata lontana da tutti. Il suo corpo produce un veleno capace di uccidere chiunque con un semplice tocco. Una sera, la Guardia Reale irrompe nella villa per poter portare via la ragazza, la quale però riesce a sfuggirgli grazie all’intervento di Arsène Lupin, un ladro gentiluomo che decide di aiutarla a trovare il padre scomparso e a scoprire il segreto del suo veleno. Ad accompagnare i due ci sarà un gruppo di ragazzi affascinanti e un cane.
Ciò che distingue “Code: Realize” dagli altri reverse harem è la forte presenza della trama. Capita molto spesso in questo genere di anime che la trama venga sacrificata per far vedere lei e il figo di turno mentre si scambiano parole melense. “Norn9”, ad esempio, aveva proprio questo difetto: una trama presente e molto interessante, ma che viene sviluppata male perché ci si è soffermati troppo sulle scenette "love love". Tuttavia, in “Code: Realize” la trama si evolve bene: non ci sono episodi inutili, e anche se alcune puntate sono meno importanti di altre, una tessera del puzzle finale viene sempre messa a posto.
Altra nota positiva è il rapporto tra Cardia e i suoi compagni di avventura. Non tutti i personaggi maschili si innamoreranno della protagonista. Se si esclude l’infatuazione di Impey per lei, solo Lupin mostrerà di provare amore per la ragazza.
In generale tutti i personaggi, anche se non subito, riusciranno a conquistare la simpatia dello spettatore. La stessa Cardia ha una più che adeguata caratterizzazione: non la solita protagonista cretina e piagnucolona, ma una ragazza che si impegna e nonostante qualche incertezza ha uno obiettivo ben preciso, ossia quello di essere accettata come una ragazza normale senza essere sempre chiamata “mostro”.
È innegabile, però, che la serie abbia qualche difetto. A volte per far uscire i personaggi da brutte situazioni che si sono venute a creare, la sceneggiatura farà fare loro delle azioni talmente assurde da far inarcare entrambe le sopracciglia. Inoltre, negli episodi finali diverse faccende rimangono poco chiare, come tutta la sottotrama che riguarda il personaggio del Conte di Saint Germain. Inoltre, l’antagonista viene sconfitto senza chissà quali difficili ostacoli.
A livello tecnico, invece, “Code: Realize” risulta essere una piccola gioia per gli occhi: l’ambientazione steampunk è ottimamente realizzata con una grande cura anche nei più piccoli particolari. Le scene d’azione sono ben fatte grazie a delle buone animazioni. Si può notare anche un bel character design assieme ad un doppiaggio e delle colonne sonore che fanno bene il proprio lavoro.
Per concludere, “Code: Realize” è un anime non troppo impegnativo ma che consiglio comunque di vedere. Forse il voto che ho voluto assegnargli è leggermente alto. Eppure c’è stato un fattore che più di tutti gli altri mi ha convinto a dare un voto simile: questa serie è riuscita seriamente ad intrattenermi grazie alla sua trama e ai suoi misteri, tanto da spingermi a consigliarla anche a chi non si è mai avvicinato ad un reverse harem. Spero che in futuro escano altri titoli simili, forse anche migliori di questo e che dimostrino ancora una volta come il genere del reverse harem sia in grado di dare qualcos’altro assieme ai bishounen.