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    Mi trovo in difficoltà a scrivere una recensione di "Rascal Does Not Dream of Bunny Girl Senpai". Questa difficoltà è data dal fatto che la storia che si sviluppa in questi tredici episodi è tranquillamente suddivisibile in vari archi da due/tre puntate l'uno. Essendo questi "archi" abbastanza slegati tra loro (seppur condividano lo stesso principio di fondo), li si potrebbe analizzare uno a uno.

    Se dovessi seguire questa linea, potrei tranquil1 [ continua a leggere]
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    Negli ultimi anni, l'avvento di Netflix ha dato uno scossone al mondo delle serie TV e, in parte minore, anche a quello degli anime. Facendo riferimento alle produzioni animate originali di tale piattaforma di streaming, si nota come l'utilizzo massiccio della computer grafica abbia preso il sopravvento.

    E qui nasce il primo (e unico) vero problema di questo "Pacific Rim: The Black", anime tratto dal franchise reso noto da Guillermo Del Toro c1 [ continua a leggere]
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    Credo che questo titolo meriti la sufficienza. Non siamo assolutamente di fronte a un capolavoro, forse nemmeno a un buon anime, ma credo sia stato criticato più del dovuto a causa dell'aberrante computer grafica utilizzata.
    Perché sì: la CGI presente è davvero un pugno nell'occhio. Non solo quando utilizzata per il design dei mostri di grande taglia, ma anche quando usata per le cose più basilari, come far camminare i personaggi.

    Credo però ch1 [ continua a leggere]

    8.5/10
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    Titolo più adatto non ci poteva essere.
    "Baccano!" è un'opera che fa della narrazione fortemente non lineare, e dei personaggi fuori di testa che la animano, i suoi punti di forza.

    La vicenda è legata a doppio filo da un concetto che torna in voga più e più volte e, sebbene le storie dei numerosi personaggi sembrino molto scollegate fra loro, tutto giungerà ad un unico nodo. La confusione iniziale che permea lo spettatore nella visione delle p1 [ continua a leggere]

    7.0/10
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    Cartoon USA disponibile su una piattaforma dedita (quasi) solo ad anime giapponesi. Ma non solo: è addirittura un Crunchyroll Original. Ammetto che questa strana situazione mi ha attirato non poco. Informandomi più nel dettaglio, scopro che l'ambientazione e la trama coprono una narrativa che è stata approfondita colpevolmente pochissime volte, considerando tutti i media audiovisivi: le civiltà precolombiane mesoamericane.

    Come prodotto in sé,1 [ continua a leggere]
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    Gli isekai di questo stampo non fanno decisamente per me. Mi sono reso conto che, durante la visione degli episodi, stavo letteralmente buttando tempo.

    Trama: sicuramente non posso valutarla nella sua interezza, e forse mi sono arreso troppo presto, anche solo per darne un giudizio parziale. Ma mi ha veramente, veramente annoiato, senza mai accennare a un miglioramento. Una ragazza si reincarna come ragno in un videogioco, apparentemente anche1 [ continua a leggere]
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    Cortometraggio che può tranquillamente essere considerato una puntata filler di "Death Parade".
    La premessa a partire da cui la storia si svolge è analoga a quella dell'anime sopracitato, e ciò non può che essere un pregio.

    Comparto artistico di altissimo livello, musiche azzeccatissime e ottime animazioni. La storia, di cui non farò alcun accenno per ovvi motivi, è breve ma intensa (come quella che ogni cortometraggio dovrebbe vantare), e reg1 [ continua a leggere]

    7.5/10
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    Non sono un amante dei cortometraggi. In generale, tendo proprio ad evitarli. Incuriosito però dai pareri (molto) positivi riguardanti questo "Kigeki" (o "Comedy"), ho deciso di dargli una chance.

    Ebbene, non mi sono affatto pentito di aver impiegato dieci minuti alla visione di quest'opera, o per meglio dire di questa fiaba. Perché "Kigeki" questo è: una fiaba in movimento. Non farò accenni alla storia per ovvi motivi. Storia accompagnata, per1 [ continua a leggere]
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    Filler interessanti, incentrati su due tra i personaggi più importanti della storia di "Attack on Titan".

    Gli episodi incentrati su Annie sono una buona storia investigativa, che aggiunge un po' di worldbuilding e - soprattutto - approfondisce un personaggio che fino ad allora era abbastanza ambiguo.

    L'episodio su Mikasa è invece un 'what if' fine a sé stesso, ma comunque piacevole da seguire soprattutto per chi (come me) adora il personaggio.1 [ continua a leggere]
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    Mi sono bastati undici episodi per capire che questa serie, purtroppo, non fa per me.

    Sarò esagerato, ma vedere una "storia" del genere nel 2020 mi ha messo molta, molta tristezza. Triste come manchi un qualsivoglia spunto narrativo vagamente interessante: in undici episodi non è successo proprio nulla, a pensarci. La storia si può identificare con il classico buoni vs cattivi, entrambi immaturamente catalogati a livelli di forza come nei peggi1 [ continua a leggere]

    9.5/10
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    Partiamo da un presupposto deciso, che potrebbe affossare sul nascere l'opera di Watanabe: non sono un amante delle serie ad episodi autoconclusivi. Perché allora "Cowboy Bebop" mi è piaciuto così tanto? I motivi sono molteplici. Andiamo con ordine.

    Essendo per la maggior parte, come detto, episodi autoconclusivi, la trama non è chissà quanto intrecciata o ricca di colpi di scena nel vero senso del termine. "Cowboy Bebop" racconta la storia di1 [ continua a leggere]