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    Hime-chan no ribbon è un manga del 1990 di Megumi Mizusawa noto in Italia per il relativo anime "Un fiocco per sognare, un fiocco per cambiare". Planet Manga lo propone al pubblico nostrano in una edizione (la cosiddetta bunko, più spessa e più piccola di un normale tankobon) per una volta pregevole, con tanto di sovraccoperta a colori e pagine bianchissime, lucidissime e, unica pecca, trasparentissime. Ne valeva la pena, dopo tanti anni? Second1 [ continua a leggere]
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    Immagino che chi come me ha amato "Karekano - Le situazioni di Lui e Lei", anime che ha goduto di una certa popolarità anche in Italia grazie al passaggio televisivo di qualche anno fa, si sarà sentito preso in giro dalla brusca conclusione e, desideroso di conoscere il seguito, sia corso ai ripari recuperando il manga originario serializzato su LaLa dal 1996 al 2005.

    Kareshi Kanojo no Jijō racconta le vicende di Yukino Miyazawa e Soichiro Arim1 [ continua a leggere]
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    C'era una volta una bambina come tante altre che amava guardare i cartoni animati trasmessi al pomeriggio in tv: fra questi c'era "Una porta socchiusa ai confini del sole", storia di tre ragazze delle superiori, Luce, Marina e Anemone, dotate di poteri magici e armi per sconfiggere il male che affligge il mondo fantastico di Sefiro.

    Passarono molti anni, la bambina divenne un'adulta e scoprì che la serie che le piaceva tanto aveva tutt'altro no1 [ continua a leggere]
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    Seconda opera di traduzione videoludica a cura di Shiro Amano, relativa al semisconosciuto titolo per GBA Kingdom Hearts: Chain of memories.

    La storia parte esattamente dove era terminato il precedente capitolo: Sora sta peregrinando con Pippo, Paperino e il Grillo Parlante alla ricerca dei soliti amici scomparsi quando una notte un tizio incappucciato compare dinanzi ai loro occhi, sostenendo di sapere la loro locazione. In breve i nostri eroi1 [ continua a leggere]
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    Con notevole forza di volontà ho riletto la prima serie di "Kingdom Hearts", tratta dal famosissimo videogioco a cura di Squaresoft, a guisa di redarre questa recensione. Cosa mi ha deluso di questo manga? Sarebbe troppo facile saltare nevroticamente tra le due scuole di pensiero in campo "trasposizione video ludica": il fanboy ineluttabilmente entusiasta di poter visionare un'altra versione della sua opera preferita e l'hater graniticamente ost1 [ continua a leggere]
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    Avvertenza: questa non sarà una recensione obiettiva. Non può esserlo, perché fma ha un peso insostituibile nel mio cuore, è stato il mio primo manga serializzato, ha occupato cinque anni della mia vita accompagnando il mio processo di maturazione come lettrice di fumetti e come donna. Non vuole esserlo perché continua a essere in cima alle mie preferenze e non lo sarà per precisa volontà dell'autrice.

    Bene, se siete scampati al diabete che que1 [ continua a leggere]
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    L’unica trasposizione cartacea delle mille uscite in onore alla famigerata “gallina d’oro” della Gainax che finora convince e dimostra la validità della sua esistenza.

    Partiamo dall’edizione Panini, per una volta soddisfacente: copertine sufficientemente solide e resistenti, fedeltà nella traduzione, pagine a colori conservate. C’è da dire che è facile mantenere una buona qualità quando i tempi di pubblicazione fra un volumetto e l’altro giung1 [ continua a leggere]