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    5.0/10
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    Opera poco archetipica ma che al tempo stesso non brilla di originalità, "Defense Devil" narra la storia dell'erede al trono demoniaco - anche se di demoniaco ha ben poco - Mephisto Barto Kukabara, e delle sue gesta in qualità di avvocato.
    Il protagonista infatti, diseredato per l'eccessiva bontà d'animo, recita il ruolo di difensore delle anime destinate ingiustamente all'inferno. E fin qui l'intreccio è pure godibile: le diverse vicissitudini1 [ continua a leggere]

    9.0/10
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    Un illustre filosofo francese, R. D., credeva fortemente che alla base di qualsiasi conoscenza ci fosse l'auto riflessione, la conoscenza di colui che si appresta a conoscere. Sappiamo che le idee di questo pensatore sono passate alla storia.
    Facciamo un salto di (più) di qualche secolo, arriviamo ai giorni nostri. I ritmi frenetici della vita professionale - e non, l'economicizzazione del tempo, l'avvento della cultura di massa e delle specula1 [ continua a leggere]

    8.0/10
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    La vendetta è un piatto che va servito freddo.
    E se l'attesa si protraesse per ben dieci anni, quale tipo di sentimento vendicativo potrebbe scaturirne?
    E soprattutto con quanta forza e irruenza si scatenerebbe sugli attori della macchinazione?
    Ma la vendetta, come insegna un celeberrimo film, non è mai una strada dritta. È una foresta. E in una foresta è facile smarrirsi. Non sai dove sei, né da dove sei partito.
    Rinchiuso per dieci anni in un1 [ continua a leggere]

    9.0/10
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    Probabilmente la migliore opera per chi voglia approcciare per la prima volta l'enorme produzione artistica di Osamu Tezuka, "La storia dei tre Adolf" rappresenta un felice punto di incontro tra produzione storica e finzione narrativa.
    Al di là della parte grafica, che ai più risulterà probabilmente datata e inattuale - ma provate ad ammirare alcuni primi piani, soprattutto femminili, il vostro giudizio cambierà subitaneamente - il punto forte d1 [ continua a leggere]
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    Nella gran fiumana di shounen a cui la distribuzione ci hai ormai abituato, "Deadman Wonderland" ambisce ad assumere una posizione piacevolmente atipica.
    Aspetto grafico ben curato, sceneggiatura accattivante e ottima cura nei personaggi rendono questo titolo tra i migliori nel genere. Ma procediamo con ordine.
    La trama parte di per sé da una tragedia, ovvero lo sterminio dell'intera classe del protagonista, Ganta Igarashi - unico superstite - a1 [ continua a leggere]
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    Primo approccio ad un'opera del maestro Sanpei Shirato, Akame - The red eyes non ha tradito le ambiziose aspettative. Procediamo con ordine.
    La trama si basa sulle violenze perpetrate dal signorotto feudale Nobuhira ai danni degli agricoltori. Tale Nobuhira viene descritto come un violento, arrogante e folle tiranno dedito ad ogni sorta di angheria in maniera da, secondo la sua distorta logica, seminare panico, terrore e obbedienza tra i contadi1 [ continua a leggere]

    10.0/10
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    Eudaimon. Dal greco, vuol dire "buon demone".
    Si dice che alla nascita ognuno di noi possa essere abitato da un demone, buono o cattivo che sia.
    La lettura di quest'opera è il più chiaro esempio del significato di buon demone: il talento caratteristico che è tuo e tuo soltanto, uno stampo nell'anima che può essere sì velato e nascosto, ma mai cancellato. Puoi celarlo, ma mai annullarlo; ti renderà schiavo del tuo talento e non potrai affrontare1 [ continua a leggere]
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    Titolo molto atteso ma che mi ha lasciato totalmente basito. "Ikigami - Annunci di morte" si presenta come un seinen molto adulto e dalle tematiche forti, che trae linfa dal filone inaugurato da "Battle Royale", anche se da quest'ultimo si differenzia notevolmente.

    Dall'opera di Takami/Taguchi viene tratto il sostrato per cui il governo giapponese, in un esasperato ideale di educazione della popolazione nipponica, minaccia con la morte ogni sin1 [ continua a leggere]

    9.0/10
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    Summa artistica di Go Nagai e della tradizione fumettistica nipponica, "Devilman" si è imposto come opera dalla imprescindibile lettura, un "must read" per qualunque lettore degno del proprio titolo. La freschezza e l'attualità che racchiudono i cinque volumi dell'opera, scritta nel '72, costringono a capovolgere il vecchio stereotipo che etichetta le opere datate come inadatte a rappresentare la modernità. Anzi, esattamente quarant'anni fa è st1 [ continua a leggere]
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    Il mio primo approccio all'arte di Jiro Taniguchi è rappresentato da questo interessante volume unico, che racchiude cinque storie diverse tra loro, ma unite assieme dalla stessa tematica, il rapporto tra uomo e animale.
    La prima storia vede una coppia alle prese con dei piccoli problemi riguardo al loro vecchio cane: Tam infatti adora talmente tanto i suoi padroni da rimanere ancorato a lungo alla sua vita. Questa storia è sicuramente la più do1 [ continua a leggere]

    9.0/10
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    Di coraggio ce ne vuole per considerare "Happy" l'opera meno riuscita di Urasawa.
    Disegni eccezionali, storia fuori dai comuni canoni del seinen sportivo: l'opera che mi appresto a recensire rappresenta una gemma di incredibile valore nelle librerie di ogni lettore.
    Protagonista della vicenda è Miyuki Umino, una dolce ragazza a cui il destino ha troppo presto sottratto i genitori, rendendola di fatto responsabile dei suoi tre fratellini. A dir1 [ continua a leggere]

    4.0/10
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    Come prendersi gioco di una patologia che in Giappone sviluppa sempre più casi ogni anno.
    Sono letteralmente allibito da come Hiroya Oku, che apprezzo per "Gantz" e "Zero One", abbia potuto tematizzare una riflessione molto importante sul fenomeno degli "hikkikomori" e a tempo stesso sviluppare una storia tanto stupida e superficiale.
    La trama prende le mosse da Shintaro, un trentenne che da quindici anni non esce più di casa a causa della mort1 [ continua a leggere]