Tales of Xillia 2
Dopo quasi due anni dall'uscita in Giappone, avvenuta il 1° Novembre 2012, giunge anche in Italia, in esclusiva per PlayStation 3, "Tales of Xillia 2", quattordicesimo capitolo dell'omonima serie targata Bandai Namco, che, a un anno esatto di distanza dall'uscita in Europa e Nord America di "Tales of Xillia", porta finalmente in pari la serie anche in Occidente (il prossimo capitolo, "Tales of Zestiria", uscirà in contemporanea mondiale).
Forte di un buon voto ottenuto sulla rivista Famitsu (35/40), "Tales of Xillia 2" giunge qui da noi con due eredità piuttosto pesanti: la prima legata al successo del suo predecessore, la seconda al suo essere un sequel, e più precisamente al non proprio esaltante 'precedente' di "Tales of Symphonia: Dawn of the New World", ovvero il sequel per Wii del meraviglioso "Tales of Symphonia", rimasto piuttosto indigesto a molti fan della serie per alcune scelte non proprio azzeccate.
Come si può agevolmente dedurre dal titolo, "Tales of Xillia 2", pur essendo un gioco a sé stante, si pone in diretta continuazione della trama di "Tales of Xillia", illustrando gli eventi successivi al dissolvimento dello scisma che separava i due mondi di Rieze Maxia e Elympios. Tale evento, come lasciato intuire nel precedente capitolo, non è stato infatti risolutivo, consentendo solo di attenuare, o meglio di rimandare, l'inevitabile fine di Elympios e della sua società basata sugli spyrix (congegni tecnologici che 'consumano' gli spiriti indebolendo il mondo). A un anno di distanza dal rilascio del mana seguito alla fine dello scisma, Rieze Maxia e Elympios, giunte ad una traballante pace, cercano quindi tra mille difficoltà di collaborare per un futuro pacifico, grazie anche al lavoro della Spirius Corporation, in passato grande fautrice del Piano del Reattore Ultraterreno, e ora, quantomeno all'apparenza, fervente sostenitrice della pace tra i due mondi.
Protagonisti della nuova storia sono Ludger Will Kresnik (il suo cognome vi dice qualcosa?) e la piccola Elle Mel Marta, che, coinvolti nell'attentato organizzato dalla rediviva Exodus per sabotare il viaggio inaugurale di un treno diretto all'avveniristico impianto di produzione di cibo creato su Elympios, si ritrovano loro malgrado invischiati in una storia dai risvolti alquanto complicati, con Lugder e la sua particolare capacità di distruggere le realtà alternative impegnato nella ricerca del fratello Iulius (e del suo segreto), ed Elle alla disperata ricerca della leggendaria terra di Canaan.
Senza dilungarsi ulteriormente nel racconto (troppo facile finire nello spoiler), va detto che la trama di "Tales of Xillia 2" appare nel complesso piuttosto solida, con tematiche più mature rispetto a quelle affrontate nel suo predecessore, che rispondono pienamente agli elevati standard qualitativi della serie (inclusa la longevità), anche grazie all'ottimo cast di personaggi che si arricchisce progressivamente con i protagonisti già presenti in "Tales of Xillia". La caratterizzazione di questi ultimi, in particolare, viene ulteriormente approfondita con le classiche skit (dialoghi opzionali attivabili dal giocatore premendo il tasto select) e con degli specifici capitoli opzionali della storia, sbloccabili solo aumentando il grado di affinità dei vari personaggi con Ludger (questo consente peraltro anche di accedere a scene bonus durante le varie cutscene).
A rendere 'speciale' "Tales of Xillia 2" dal punto di vista narrativo è però il tema principale del gioco, ovvero la scelta (Sentaku ga Mirai wo Tsumugu RPG, un RPG dove le tue scelte influenzano il futuro). Nel corso della storia, infatti, Ludger sarà chiamato piuttosto frequentemente ad effettuare delle scelte (anche durante le skit), che influenzano il rapporto con gli altri personaggi e, soprattutto, lo sviluppo della trama, la cui conclusione è affidata a quattro finali differenti, determinati proprio dalle scelte compiute. Tale novità, particolarmente gradita, ha però un difetto non secondario, poiché il buon Ludger passa quasi tutto il suo tempo in silenzio (le scelte nei dialoghi non sono doppiate), e se da una parte è divertente avere il potere di incidere sullo sviluppo della storia, dall'altra pesa non poco la presenza di un anacronistico protagonista 'muto'.
Dal punto di vista del gameplay, "Tales of Xillia 2" riprende molte delle caratteristiche del precedente capitolo, tra cui l'assenza della world map, sostituita da grandi scenari collegati tra di loro. In questo contesto, ovviamente, a svettare è l'ottimo sistema di combattimento (Cross Dual Raid Linear Motion Battle System), che, basato su scontri non casuali, assume una sfumatura tipicamente action con un campo di battaglia ove il giocatore, libero di muoversi a piacere con uno dei quattro dei personaggi presenti nel gruppo, può attaccare i nemici utilizzando gli attacchi standard (normali o in versione alternativa), che consumano punti assalto (il corrispettivo dei turni nella serie "Tales of") ovvero ricorrere alle potenti arti, grazie ai punti tecnici, accumulati grazie agli attacchi ordinari.
Come in "Tales of Xillia", anche in "Tales of Xillia 2" viene poi riproposto il sistema di vincolo, che consente di collegare tra di loro due dei personaggi presenti sul campo di battaglia, ottenendo così diversi vantaggi, a partire dalla possibilità di condividere gli effetti di determinate abilità 'condivise' (es. la possibilità di recuperare il 2% dei punti tecnici per ogni avversario sconfitto). Vincolando tra di loro due personaggi, inoltre, si è in grado di coordinarli sul campo di battaglia (usando le frecce direzionali si può impostare l'atteggiamento del compagno di vincolo), sia a livello offensivo, con la possibilità di attaccare i nemici su due lati, sia a livello difensivo, con il compagno che cercherà di sventare gli attacchi alle spalle portati dai nemici. Sempre grazie al vincolo, poi, il giocatore può usufruire di un'abilità specifica che varia in funzione del compagno prescelto, e se ad esempio il collegamento con Alvin porta quest'ultimo a rompere la guardia degli avversari, rendendo più agevoli gli scontri con i nemici più resistenti, il legame con Jude, impostato per soccorrere il giocatore in caso di crowd control, si rivela incredibilmente utile durante i boss fight.
A rendere il vincolo un'arma estremamente potente, però, sono le arti vincolate, ovvero potenti attacchi combo, che vengono eseguiti grazie al coordinamento dei due personaggi vincolati. A dispetto del capitolo precedente, tuttavia, ogni arte è potenzialmente in grado di sbloccare un attacco coordinato, ma solo specifiche abilità permettono di realizzare gli attacchi più potenti, e solo quest'ultimi possono essere concatenati tra di loro durante l'overburst.
"Tales of Xillia 2", però, non si limita a riproporre quanto già visto in "Xillia", e la prima grande novità del gioco è la possibilità di far cambiare a Ludger le armi nel corso del combattimento, passando con una semplice pressione dei tasti del gamepad dalle doppie spade al martello a due mani, per finire con le doppie pistole. Lungi dall'essere una scelta 'stilistica', questa funzione in realtà è l'emblema dello straordinario lavoro fatto da Baba e dal suo staff per migliorare, rendendo quasi perfetto, il già ottimo sistema di combattimento di "Xillia". Ogni arma, infatti, ha i suoi pro e i suoi contro (il martello ha attacchi lenti e potenti, laddove le pistole consentono attacchi a distanza piuttosto 'deboli'), ma soprattutto il giocatore è di fatto costretto a scegliere l'arma in funzione del nemico che sta affrontando, seguendo un modello simile a quello del tradizionale gioco carta/sasso/forbici (Lizard/Spock). Più nello specifico, ogni arma infligge una determinata tipologia di danno e, ovviamente, ogni avversario ha una sua specifica vulnerabilità, ma, e qui arriva la novità semplice ma vincente, anche una maggiore resistenza alle altre tipologie di danno. Per tale ragione, quindi, a meno di non voler impiegare molto tempo per concludere un semplice combattimento (le resistenze di 'sentono'), il giocatore non può far altro che imparare a conoscere i suoi avversari, cambiando il set di armi in funzione del nemico affrontato. Non solo, ogni arte è classificata in funzione del suo elemento (acqua, elettricità, ghiaccio, ecc.) e anche in relazione a tale aspetto si ripropone la questione delle resistenze, rendendo di fatto impossibile, almeno nei boss fight, lo spam di una sola arte quale che sia l'avversario affrontato.
Tutto qui? Per niente. Cambiare armi, infatti, significa anche cambiare il set di arti, e ciò si riflette sul vincolo e, più nello specifico, sulle arti vincolate. Per fare un esempio, se con Alvin si può accedere alle arti vincolate più potenti solo quando Ludger usa le pistole, con Jude invece è necessario avvalersi delle doppie spade. Questo peculiare sistema, quindi, non solo 'costringe' il giocatore a dover variare il vincolo in funzione dell'arma e dell'avversario, ma lo 'forza' anche a concepire il gruppo in modo tale da avere accesso a tutte le tipologie di arti vincolate, per affrontare così i vari scontri nel miglior modo possibile.
A integrare il sistema di combattimento è poi il nuovo sistema di progressione, che, abbandonate le sfere lilium (non più utilizzabili a causa del rilascio di mana seguito alla fine dello scisma), si basa sulle sfere Allium, le quali, impostando degli estrattori nell'apposito menu, all'atto di sconfiggere i nemici o di interagire con alcuni nodi energetici sparsi per le mappe, consentono di raccogliere dei materiali che permettono di sviluppare le capacità dei personaggi. Ogni estrattore, infatti, corrisponde d un determinato elemento (es.: Scintilla, Goccia o Lampo) e ad esso sono associati specifiche arti e abilità, la cui potenza aumenta in funzione dei punti investiti sulla singola linea di sviluppo dell'estrattore (es.: con 5000 punti si può sbloccare il terzo livello di un'arte). Ora, se il vecchio modello lilium con il suo schema a tela di ragno era vario, ma talmente articolato da spingere il giocatore a utilizzare la funzione di attribuzione automatica dei punti, il nuovo sistema Allium, invece, postula una continua attenzione da parte del giocatore, il quale, non potendo materialmente basare lo sviluppo su un solo estrattore, è per forza di cosa obbligato a variare con una certa frequenza gli stessi, tenendo in debito conto anche le combinazioni degli elementi, posto che, investendo punti in linee attigue, è possibile ottenere le abilità racchiuse tra di esse (un po' come accadeva con i trapezi delimitati dai fili della tele lilium).
Oltre a sbloccare e potenziare le arti, i punti ottenuti grazie agli estrattori consentono poi di utilizzare anche le c.d. abilità, ovvero delle skill in grado di attribuire particolari vantaggi come l'aumento della gittata delle pistole, la maggiore durata dell'overburst o più semplicemente il potenziamento delle statistiche di base. Se però in "Xillia" i punti abilità necessari per attivare i vari effetti si ottenevano solo livellando, in "Xillia 2" una parte consistente dei punti la si ottiene eliminando un determinato numero di avversarsi (es..: 100 esemplari di un certo mob), spingendo quindi il giocatore a 'pulire' con cura tutte le zone che attraversa (in linea di massima è sufficiente passare un paio di volte su di una mappa per ottenere il bonus PA di secondo livello).
Il quadro delle novità, però, non finisce qui, perché a completare un sistema di combattimento e sviluppo dei personaggi quanto mai profondo e articolato vi è anche il potere di Ludger di trasformarsi nel corso della battaglia grazie al Chromatus, acquisendo un'incredibile potenza, bilanciata dalla durata limitata della trasformazione, che, soprattutto durante i boss fight, può rivelarsi un'arma decisiva se non quasi necessaria, visto che Baba e suoi si sono impegnati non poco nell'aumentare la difficoltà dei vari boss.
Come il sistema di combattimento, anche le missioni secondarie hanno subito un profondo restyle e, anche grazie al debito astronomico di Ludger (debito che è una diretta conseguenza dell'incidente con il treno e delle successive cure mediche), che impone varie limitazioni sbloccabili solo dopo aver pagato le relative rate (ebbene sì, anche nei giochi ci sono le rate...), il giocatore è sostanzialmente obbligato a svolgere diverse missioni secondarie (dall'uccisione di un certo numero di mostri al recupero di determinati oggetti), ottenibili parlando con l'NPC posto in prossimità dell'hub presente in tutte le città. Queste missioni, pur non brillando dal punto di vista narrativo, spesso del tutto assente, sono veramente tante a livello numerico e completandole si finisce in pratica per esplorare ogni anfratto del mondo.
L'ultima rivoluzione infine riguarda i negozi, che dai livelli presenti in "Xillia" passano a un sistema di personalizzazione che consente al giocatore di utilizzare i materiali ottenuti nel corso della storia (inclusi quelli frutto delle missioni secondarie) per creare oggetti personalizzati, caratterizzati da una maggiore potenza e da skin più ricercate.
In tutto ciò, come sicuramente avrete notato, il tema principale del gameplay di "Tales of Xillia 2" consiste nel 'costringere' il giocatore a sfruttare il più possibile le varie caratteristiche del gioco. Dall'innovativo sistema delle armi alla composizione del gruppo, per finire per con le sfere Allium o con i dialoghi bonus ottenibili aumentando l'affinità dei vari personaggi con il protagonista, tutto sembra concepito al fine unico di rendere più attiva possibile la partecipazione del giocatore, evitando così di creare con il passare delle ore di gioco quella canonica routine degli rpg, che porta ad usare sempre lo stesso personaggio, all'interno di un gruppo fisso, e ad avvalersi di un numero di arti alquanto limitato (le più potenti). Anche nel gameplay, dunque, emerge in modo evidente il tema principale di "Tales of Xillia 2", ovvero la 'scelta', e non si può che ringraziare Baba e il suo team per quella che a tutti gli effetti è una vera e propria ventata di aria fresca all'interno del genere jrpg, che, smussando e perfezionando il già ottimo gameplay di "Tales of Xillia", consente di raggiungere un risultato a dir poco incredibile in termini di godibilità.
Simpatica aggiunta, infine, è il mini-gioco dei gattini, con il giocatore che deve rintracciare in giro per il mondo cento gattini dispersi, salvo poi utilizzarli, grazie all'attenta direzione di Elle e di Rollo (gatto ciccione di cui ci si innamora all'istante), per ricercare oggetti rari nelle varie zone visitate.
Il comparto grafico di "Tales of Xillia 2" è sostanzialmente simile a quello del suo predecessore, con un mondo interamente tridimensionale e una telecamera posta alle spalle del giocatore. Il motore grafico, pur non raggiungendo livelli di eccellenza, fa più che degnamente il suo lavoro grazie ad effetti grafici ben realizzati, a texture in alta risoluzione e ai sempre affascinanti fondali creati con ammirevole cura dal team artistico della Bandai Namco. Come tradizione, poi, di altissima qualità è il character design, affidato per l'occasione a Kosuke Fujishima, Mutsumi Inomata e Daigo Okumura, che si esalta nelle magnifiche scene animate opera dell'immancabile studio Ufotable, Inc.
Se la parte grafica è buona, ma non ottima, semplicemente strepitosa è la parte audio, con una colonna sonora curata nei minimi dettagli (es.: le musiche scritte per accompagnare l'atmosfera noir della parte iniziale del gioco), e coronata dalla bellissima opening theme "Song 4 U" cantata da Ayumi Hamasaki. Pur mancando il doppiaggio giapponese originale, come già avvenuto con "Xillia", la Bandai Namco si fa in parte 'perdonare' con un ottimo doppiaggio inglese (con sottotitoli in italiano), che in sostanza ripropone tutto il cast del precedente capitolo, con l'aggiunta delle piccola Elle e della sua vocetta onnipresente durante i siparietti a fine combattimento.
In conclusione, "Tales of Xillia 2" è un ottimo gioco, che, grazie allo straordinario lavoro fatto da Hideo Baba e dal suo staff, può essere tranquillamente annoverato tra i migliori jrpg usciti sulla ex ammiraglia di casa Sony (la PlayStation 3 ha ancora molto da dire). Dotato di una trama coinvolgente e matura, di personaggi ben caratterizzati e un comparto tecnico di buona fattura, "Tales of Xillia 2" è un vero e proprio gioiello dal punto di vista del gameplay, ove raggiunge vette di indiscutibile eccellenza. Acquisto sostanzialmente 'obbligatorio' per chi ha giocato e apprezzato "Tales of Xillia", "Xillia 2", oltre a rappresentare una boccata di aria fresca in un genere un po' 'stanco', lascia ben sperare per il futuro della serie, dando in dote a "Tales of Zestiria" quello che presumibilmente può essere definito come uno dei miglior sistemi di combattimento creati in un jrpg.
Forte di un buon voto ottenuto sulla rivista Famitsu (35/40), "Tales of Xillia 2" giunge qui da noi con due eredità piuttosto pesanti: la prima legata al successo del suo predecessore, la seconda al suo essere un sequel, e più precisamente al non proprio esaltante 'precedente' di "Tales of Symphonia: Dawn of the New World", ovvero il sequel per Wii del meraviglioso "Tales of Symphonia", rimasto piuttosto indigesto a molti fan della serie per alcune scelte non proprio azzeccate.
Come si può agevolmente dedurre dal titolo, "Tales of Xillia 2", pur essendo un gioco a sé stante, si pone in diretta continuazione della trama di "Tales of Xillia", illustrando gli eventi successivi al dissolvimento dello scisma che separava i due mondi di Rieze Maxia e Elympios. Tale evento, come lasciato intuire nel precedente capitolo, non è stato infatti risolutivo, consentendo solo di attenuare, o meglio di rimandare, l'inevitabile fine di Elympios e della sua società basata sugli spyrix (congegni tecnologici che 'consumano' gli spiriti indebolendo il mondo). A un anno di distanza dal rilascio del mana seguito alla fine dello scisma, Rieze Maxia e Elympios, giunte ad una traballante pace, cercano quindi tra mille difficoltà di collaborare per un futuro pacifico, grazie anche al lavoro della Spirius Corporation, in passato grande fautrice del Piano del Reattore Ultraterreno, e ora, quantomeno all'apparenza, fervente sostenitrice della pace tra i due mondi.
Protagonisti della nuova storia sono Ludger Will Kresnik (il suo cognome vi dice qualcosa?) e la piccola Elle Mel Marta, che, coinvolti nell'attentato organizzato dalla rediviva Exodus per sabotare il viaggio inaugurale di un treno diretto all'avveniristico impianto di produzione di cibo creato su Elympios, si ritrovano loro malgrado invischiati in una storia dai risvolti alquanto complicati, con Lugder e la sua particolare capacità di distruggere le realtà alternative impegnato nella ricerca del fratello Iulius (e del suo segreto), ed Elle alla disperata ricerca della leggendaria terra di Canaan.
Senza dilungarsi ulteriormente nel racconto (troppo facile finire nello spoiler), va detto che la trama di "Tales of Xillia 2" appare nel complesso piuttosto solida, con tematiche più mature rispetto a quelle affrontate nel suo predecessore, che rispondono pienamente agli elevati standard qualitativi della serie (inclusa la longevità), anche grazie all'ottimo cast di personaggi che si arricchisce progressivamente con i protagonisti già presenti in "Tales of Xillia". La caratterizzazione di questi ultimi, in particolare, viene ulteriormente approfondita con le classiche skit (dialoghi opzionali attivabili dal giocatore premendo il tasto select) e con degli specifici capitoli opzionali della storia, sbloccabili solo aumentando il grado di affinità dei vari personaggi con Ludger (questo consente peraltro anche di accedere a scene bonus durante le varie cutscene).
A rendere 'speciale' "Tales of Xillia 2" dal punto di vista narrativo è però il tema principale del gioco, ovvero la scelta (Sentaku ga Mirai wo Tsumugu RPG, un RPG dove le tue scelte influenzano il futuro). Nel corso della storia, infatti, Ludger sarà chiamato piuttosto frequentemente ad effettuare delle scelte (anche durante le skit), che influenzano il rapporto con gli altri personaggi e, soprattutto, lo sviluppo della trama, la cui conclusione è affidata a quattro finali differenti, determinati proprio dalle scelte compiute. Tale novità, particolarmente gradita, ha però un difetto non secondario, poiché il buon Ludger passa quasi tutto il suo tempo in silenzio (le scelte nei dialoghi non sono doppiate), e se da una parte è divertente avere il potere di incidere sullo sviluppo della storia, dall'altra pesa non poco la presenza di un anacronistico protagonista 'muto'.
Dal punto di vista del gameplay, "Tales of Xillia 2" riprende molte delle caratteristiche del precedente capitolo, tra cui l'assenza della world map, sostituita da grandi scenari collegati tra di loro. In questo contesto, ovviamente, a svettare è l'ottimo sistema di combattimento (Cross Dual Raid Linear Motion Battle System), che, basato su scontri non casuali, assume una sfumatura tipicamente action con un campo di battaglia ove il giocatore, libero di muoversi a piacere con uno dei quattro dei personaggi presenti nel gruppo, può attaccare i nemici utilizzando gli attacchi standard (normali o in versione alternativa), che consumano punti assalto (il corrispettivo dei turni nella serie "Tales of") ovvero ricorrere alle potenti arti, grazie ai punti tecnici, accumulati grazie agli attacchi ordinari.
Come in "Tales of Xillia", anche in "Tales of Xillia 2" viene poi riproposto il sistema di vincolo, che consente di collegare tra di loro due dei personaggi presenti sul campo di battaglia, ottenendo così diversi vantaggi, a partire dalla possibilità di condividere gli effetti di determinate abilità 'condivise' (es. la possibilità di recuperare il 2% dei punti tecnici per ogni avversario sconfitto). Vincolando tra di loro due personaggi, inoltre, si è in grado di coordinarli sul campo di battaglia (usando le frecce direzionali si può impostare l'atteggiamento del compagno di vincolo), sia a livello offensivo, con la possibilità di attaccare i nemici su due lati, sia a livello difensivo, con il compagno che cercherà di sventare gli attacchi alle spalle portati dai nemici. Sempre grazie al vincolo, poi, il giocatore può usufruire di un'abilità specifica che varia in funzione del compagno prescelto, e se ad esempio il collegamento con Alvin porta quest'ultimo a rompere la guardia degli avversari, rendendo più agevoli gli scontri con i nemici più resistenti, il legame con Jude, impostato per soccorrere il giocatore in caso di crowd control, si rivela incredibilmente utile durante i boss fight.
A rendere il vincolo un'arma estremamente potente, però, sono le arti vincolate, ovvero potenti attacchi combo, che vengono eseguiti grazie al coordinamento dei due personaggi vincolati. A dispetto del capitolo precedente, tuttavia, ogni arte è potenzialmente in grado di sbloccare un attacco coordinato, ma solo specifiche abilità permettono di realizzare gli attacchi più potenti, e solo quest'ultimi possono essere concatenati tra di loro durante l'overburst.
"Tales of Xillia 2", però, non si limita a riproporre quanto già visto in "Xillia", e la prima grande novità del gioco è la possibilità di far cambiare a Ludger le armi nel corso del combattimento, passando con una semplice pressione dei tasti del gamepad dalle doppie spade al martello a due mani, per finire con le doppie pistole. Lungi dall'essere una scelta 'stilistica', questa funzione in realtà è l'emblema dello straordinario lavoro fatto da Baba e dal suo staff per migliorare, rendendo quasi perfetto, il già ottimo sistema di combattimento di "Xillia". Ogni arma, infatti, ha i suoi pro e i suoi contro (il martello ha attacchi lenti e potenti, laddove le pistole consentono attacchi a distanza piuttosto 'deboli'), ma soprattutto il giocatore è di fatto costretto a scegliere l'arma in funzione del nemico che sta affrontando, seguendo un modello simile a quello del tradizionale gioco carta/sasso/forbici (Lizard/Spock). Più nello specifico, ogni arma infligge una determinata tipologia di danno e, ovviamente, ogni avversario ha una sua specifica vulnerabilità, ma, e qui arriva la novità semplice ma vincente, anche una maggiore resistenza alle altre tipologie di danno. Per tale ragione, quindi, a meno di non voler impiegare molto tempo per concludere un semplice combattimento (le resistenze di 'sentono'), il giocatore non può far altro che imparare a conoscere i suoi avversari, cambiando il set di armi in funzione del nemico affrontato. Non solo, ogni arte è classificata in funzione del suo elemento (acqua, elettricità, ghiaccio, ecc.) e anche in relazione a tale aspetto si ripropone la questione delle resistenze, rendendo di fatto impossibile, almeno nei boss fight, lo spam di una sola arte quale che sia l'avversario affrontato.
Tutto qui? Per niente. Cambiare armi, infatti, significa anche cambiare il set di arti, e ciò si riflette sul vincolo e, più nello specifico, sulle arti vincolate. Per fare un esempio, se con Alvin si può accedere alle arti vincolate più potenti solo quando Ludger usa le pistole, con Jude invece è necessario avvalersi delle doppie spade. Questo peculiare sistema, quindi, non solo 'costringe' il giocatore a dover variare il vincolo in funzione dell'arma e dell'avversario, ma lo 'forza' anche a concepire il gruppo in modo tale da avere accesso a tutte le tipologie di arti vincolate, per affrontare così i vari scontri nel miglior modo possibile.
A integrare il sistema di combattimento è poi il nuovo sistema di progressione, che, abbandonate le sfere lilium (non più utilizzabili a causa del rilascio di mana seguito alla fine dello scisma), si basa sulle sfere Allium, le quali, impostando degli estrattori nell'apposito menu, all'atto di sconfiggere i nemici o di interagire con alcuni nodi energetici sparsi per le mappe, consentono di raccogliere dei materiali che permettono di sviluppare le capacità dei personaggi. Ogni estrattore, infatti, corrisponde d un determinato elemento (es.: Scintilla, Goccia o Lampo) e ad esso sono associati specifiche arti e abilità, la cui potenza aumenta in funzione dei punti investiti sulla singola linea di sviluppo dell'estrattore (es.: con 5000 punti si può sbloccare il terzo livello di un'arte). Ora, se il vecchio modello lilium con il suo schema a tela di ragno era vario, ma talmente articolato da spingere il giocatore a utilizzare la funzione di attribuzione automatica dei punti, il nuovo sistema Allium, invece, postula una continua attenzione da parte del giocatore, il quale, non potendo materialmente basare lo sviluppo su un solo estrattore, è per forza di cosa obbligato a variare con una certa frequenza gli stessi, tenendo in debito conto anche le combinazioni degli elementi, posto che, investendo punti in linee attigue, è possibile ottenere le abilità racchiuse tra di esse (un po' come accadeva con i trapezi delimitati dai fili della tele lilium).
Oltre a sbloccare e potenziare le arti, i punti ottenuti grazie agli estrattori consentono poi di utilizzare anche le c.d. abilità, ovvero delle skill in grado di attribuire particolari vantaggi come l'aumento della gittata delle pistole, la maggiore durata dell'overburst o più semplicemente il potenziamento delle statistiche di base. Se però in "Xillia" i punti abilità necessari per attivare i vari effetti si ottenevano solo livellando, in "Xillia 2" una parte consistente dei punti la si ottiene eliminando un determinato numero di avversarsi (es..: 100 esemplari di un certo mob), spingendo quindi il giocatore a 'pulire' con cura tutte le zone che attraversa (in linea di massima è sufficiente passare un paio di volte su di una mappa per ottenere il bonus PA di secondo livello).
Il quadro delle novità, però, non finisce qui, perché a completare un sistema di combattimento e sviluppo dei personaggi quanto mai profondo e articolato vi è anche il potere di Ludger di trasformarsi nel corso della battaglia grazie al Chromatus, acquisendo un'incredibile potenza, bilanciata dalla durata limitata della trasformazione, che, soprattutto durante i boss fight, può rivelarsi un'arma decisiva se non quasi necessaria, visto che Baba e suoi si sono impegnati non poco nell'aumentare la difficoltà dei vari boss.
Come il sistema di combattimento, anche le missioni secondarie hanno subito un profondo restyle e, anche grazie al debito astronomico di Ludger (debito che è una diretta conseguenza dell'incidente con il treno e delle successive cure mediche), che impone varie limitazioni sbloccabili solo dopo aver pagato le relative rate (ebbene sì, anche nei giochi ci sono le rate...), il giocatore è sostanzialmente obbligato a svolgere diverse missioni secondarie (dall'uccisione di un certo numero di mostri al recupero di determinati oggetti), ottenibili parlando con l'NPC posto in prossimità dell'hub presente in tutte le città. Queste missioni, pur non brillando dal punto di vista narrativo, spesso del tutto assente, sono veramente tante a livello numerico e completandole si finisce in pratica per esplorare ogni anfratto del mondo.
L'ultima rivoluzione infine riguarda i negozi, che dai livelli presenti in "Xillia" passano a un sistema di personalizzazione che consente al giocatore di utilizzare i materiali ottenuti nel corso della storia (inclusi quelli frutto delle missioni secondarie) per creare oggetti personalizzati, caratterizzati da una maggiore potenza e da skin più ricercate.
In tutto ciò, come sicuramente avrete notato, il tema principale del gameplay di "Tales of Xillia 2" consiste nel 'costringere' il giocatore a sfruttare il più possibile le varie caratteristiche del gioco. Dall'innovativo sistema delle armi alla composizione del gruppo, per finire per con le sfere Allium o con i dialoghi bonus ottenibili aumentando l'affinità dei vari personaggi con il protagonista, tutto sembra concepito al fine unico di rendere più attiva possibile la partecipazione del giocatore, evitando così di creare con il passare delle ore di gioco quella canonica routine degli rpg, che porta ad usare sempre lo stesso personaggio, all'interno di un gruppo fisso, e ad avvalersi di un numero di arti alquanto limitato (le più potenti). Anche nel gameplay, dunque, emerge in modo evidente il tema principale di "Tales of Xillia 2", ovvero la 'scelta', e non si può che ringraziare Baba e il suo team per quella che a tutti gli effetti è una vera e propria ventata di aria fresca all'interno del genere jrpg, che, smussando e perfezionando il già ottimo gameplay di "Tales of Xillia", consente di raggiungere un risultato a dir poco incredibile in termini di godibilità.
Simpatica aggiunta, infine, è il mini-gioco dei gattini, con il giocatore che deve rintracciare in giro per il mondo cento gattini dispersi, salvo poi utilizzarli, grazie all'attenta direzione di Elle e di Rollo (gatto ciccione di cui ci si innamora all'istante), per ricercare oggetti rari nelle varie zone visitate.
Il comparto grafico di "Tales of Xillia 2" è sostanzialmente simile a quello del suo predecessore, con un mondo interamente tridimensionale e una telecamera posta alle spalle del giocatore. Il motore grafico, pur non raggiungendo livelli di eccellenza, fa più che degnamente il suo lavoro grazie ad effetti grafici ben realizzati, a texture in alta risoluzione e ai sempre affascinanti fondali creati con ammirevole cura dal team artistico della Bandai Namco. Come tradizione, poi, di altissima qualità è il character design, affidato per l'occasione a Kosuke Fujishima, Mutsumi Inomata e Daigo Okumura, che si esalta nelle magnifiche scene animate opera dell'immancabile studio Ufotable, Inc.
Se la parte grafica è buona, ma non ottima, semplicemente strepitosa è la parte audio, con una colonna sonora curata nei minimi dettagli (es.: le musiche scritte per accompagnare l'atmosfera noir della parte iniziale del gioco), e coronata dalla bellissima opening theme "Song 4 U" cantata da Ayumi Hamasaki. Pur mancando il doppiaggio giapponese originale, come già avvenuto con "Xillia", la Bandai Namco si fa in parte 'perdonare' con un ottimo doppiaggio inglese (con sottotitoli in italiano), che in sostanza ripropone tutto il cast del precedente capitolo, con l'aggiunta delle piccola Elle e della sua vocetta onnipresente durante i siparietti a fine combattimento.
In conclusione, "Tales of Xillia 2" è un ottimo gioco, che, grazie allo straordinario lavoro fatto da Hideo Baba e dal suo staff, può essere tranquillamente annoverato tra i migliori jrpg usciti sulla ex ammiraglia di casa Sony (la PlayStation 3 ha ancora molto da dire). Dotato di una trama coinvolgente e matura, di personaggi ben caratterizzati e un comparto tecnico di buona fattura, "Tales of Xillia 2" è un vero e proprio gioiello dal punto di vista del gameplay, ove raggiunge vette di indiscutibile eccellenza. Acquisto sostanzialmente 'obbligatorio' per chi ha giocato e apprezzato "Tales of Xillia", "Xillia 2", oltre a rappresentare una boccata di aria fresca in un genere un po' 'stanco', lascia ben sperare per il futuro della serie, dando in dote a "Tales of Zestiria" quello che presumibilmente può essere definito come uno dei miglior sistemi di combattimento creati in un jrpg.