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    C'era una volta uno studio di animazione chiamato WIT che incantò il mondo con lavori di altissima qualità, pieni di animazioni mozzafiato e tanta, tantissima classe.
    C'era una volta un autore, Nagabe, che dopo una gavetta fatta di dōjinshi boys love decise di cimentarsi in un'opera radicalmente diversa, se non inusuale, per quello che era il suo curriculum artistico.

    Tanto tempo fa, ma non così tanto lontano, Nagabe e WIT Studio decisero di da1 [ continua a leggere]

    9.0/10
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    L'ironia è una grande cosa, soprattutto quando l'unico termine che riesce a descrivere un prodotto è lo stesso che lo caratterizza, e ironia vuole che "Grand Blue" sia una vera e propria "immersione" unica nel suo genere.

    Trasposizione dell'opera originale del duo malefico Kenji Inoue/Kimitake Yoshioka, "Grand Blue" è un complesso mosaico capace di mischiare, in modo quasi sempre convincente, una quantità spropositata di influenze e citazioni d1 [ continua a leggere]

    9.0/10
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    Attenzione: presenza di lievi spoiler

    Sono poche le storie che riescono a unire magistralmente epicità e dramma in un tripudio dagli echi shakespeariani: "Fate/Zero" è una di queste storie.

    Concepito come prequel della saga principale di TYPE-MOON, "Fate/Zero" racconta le vicende della quarta guerra del Graal grazie alla mano di quel diavolo di Gen Urobuchi, uomo che qualunque cosa tocchi diventa oro.

    Va da subito detto che questo non è "Fate1 [ continua a leggere]

    10.0/10
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    Attenzione: la recensione contiene spoiler

    Quando ci si trova dinanzi a un'opera d'arte due sono le reazioni: o la si ammira o si prova profonda repulsione. "Scum's Wish" ("Kuzu no Honkai") rientra appieno in tale categoria di opere.

    Tratto dall'omonimo manga di Mengo Yokoyari, "Scum's Wish" potrebbe essere erroneamente inserito in quel filone denominato NTR (acronimo di "Netorare", ovvero tutte quelle opere che hanno come tema principale il t1 [ continua a leggere]
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    Il mondo è bello perché vario e le opinioni altrui andrebbero sempre accettate di buon grado. A tutto però c'è un limite, e quel limite si chiama "decenza".

    Di cosa parli Tokyo Ghoul oramai lo sanno anche le pietre, così come è stranoto il successo avuto dalla sua prima trasposizione animata durante l'estate 2014. Peccato però che solo in pochi si siano resi conti dell'infima qualità con la quale tale serie sia stata realizzata e di come essa a1 [ continua a leggere]

    10.0/10
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    Bisogna avere in sé il caos per partorire una stella che danzi. (F.W.Nietzsche)

    La gioia e il dolore. L'euforia e la depressione. Tutte emozioni contrapposte che almeno una volta nella nostra vita abbiamo provato ascoltando una canzone o semplicemente un tema musicale tratto da qualche film. Ma cosa vuol dire essere un musicista? Cosa succede quando è la musica stessa ad abbandonare il proprio esecutore lasciandolo solo con sé stesso e nessun a1 [ continua a leggere]
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    Prendiamo un'idea strampalata, inseriamola in un contesto romantico e vediamo cosa succede!, questo sarà stato più o meno ciò che avrà pensato Riichi Ueshiba, autore di una delle opere più singolari e romantiche che mi sia mai capitato di vedere: Nazo no Kanojo X. Pubblicata dal 2006 al 2014, la serie viene adattata su celluloide nel 2012 da Hoods Entertainment in collaborazione con Starchild Records e Sentai Filmworks.

    La storia vede come prot1 [ continua a leggere]

    8.0/10
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    Cosa succede quando si prende uno shounen e lo si infarcisce con magia, azione, combattimenti, un harem e tanto fanservice ecchi? Si ottiene una furbata chiamata Trinity Seven.

    Nato originariamente dalle menti maligne di Saito Kenji (sceneggiatura) e Nao Akinari (chine), Trinity Seven è un anime che prende tutti gli stereotipi tipici degli shounen e li plasma a proprio piacimento, sfruttando il tutto senza alcuna remora.

    Arata Kasuga è un lice1 [ continua a leggere]
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    Premetto che non ho mai amato gli shoujo, soprattutto per lo stile grafico e per la stucchevolezza delle sceneggiature, quindi potete immaginare con quale spirito mi possa essere avvicinato a questa serie: scetticismo puro. Gli shoujo però, così come la loro controparte maschile, vanno presi per ciò che sono, prodotti per adolescenti (quindi un target abbastanza ampio) e con bassissime pretese artistiche e narrative; fondamentalmente dei passate1 [ continua a leggere]
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    Il 2012 fu un anno particolare, non solo per i Maya, ma soprattutto per uno splendido spin-off intitolato Lupin III: Mine Fujiko to iu onna capace di rispolverare e riscrivere l'immagine del ladro più famoso dell'animazione mondiale: Lupin III. A distanza di due anni eccoci alle prese con quello che può essere considerato il suo successore ideale, Lupin the IIIrd: Jigen Daisuke no Bohyou (letteralmente "La lapide di Daisuke Jigen"), mediometragg1 [ continua a leggere]
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    Non c'è cosa che odi di più che guardare una serie riuscita solo a metà, giuro, soprattutto dopo che questa mi aveva entusiasmato nei primi episodi trasmessi. Questo è il caso di "Mikakunin de Shinkoukei", serie trasmessa durante la stagione invernale 2009/2010 e tratta dall'omonimo manga ad opera di Cherry Arai.

    Kobeni Yonomori è una giovane liceale che vive la sua ordinaria vita coltivando le sue passioni per la cucina e le faccende casalingh1 [ continua a leggere]
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    "Fratellone, sei il migliore! Sei la persona più inutile che esista!"

    Nel corso deglia anni di anime ne ho visti veramente tanti: belli, brutti, divertenti, noiosi, banali e originali. Credo però di non aver mai riso tanto in vita mia come in nel caso di "Onii-chan no koto nanka zenzen suki janain dakara ne" (per gli amici "OniSuki"), vera rivelazione della stagione invernale 2010/2011.

    Protagonisti di questa storia sono i fratelli Shuusuke e1 [ continua a leggere]