logo GamerClick.it


    8.0/10
    -

    I film che parlano di vita, intesa come esistenza, mi hanno sempre mandato emozionalmente KO. Ad esempio, per citare qualcosa di recente, "Boyhood". E quando il film è iniziato con la protagonista che da neonata pian piano cresceva, con le emozioni che spuntavano pian piano, il mio cuore ha cominciato a scricchiolare. Invece, il film prende poi un'altra piega. Era prevedibile, essendo un film per famiglie, ma per un attimo ci sono cascato. Inolt1 [ continua a leggere]

    5.0/10
    -

    Dal successo di K-On! la ricetta si è ripetuta identica. Prendete un gruppo di ragazzine moe, scegliete un argomento a caso e agitate il tutto. Questa è la volta di "ragazzine moe e soft tennis", purtroppo il risultato non è divertente come K-On!. Se questo anime ha un merito, questo è quello di avermi fatto conoscere il soft tennis o tennis giapponese, le cui uniche varianti dal tennis tradizionale sono l'utilizzo di palle morbide e di racchett1 [ continua a leggere]
    -

    Over the Garden Wall è la storia di Wirt e Greg, due fratelli che, sperduti in una strana foresta chiamata Ignoto, vagano alla ricerca di casa. Wirt è il fratello maggiore, la sua aria da sognatore malinconico nasconde in verità una grande insicurezza, bilanciata dalla stupidità del fratello Greg, che lo porterà a compiere decisioni affrettate. Over the Garden Wall è una miniserie di dieci puntate da dieci minuti circa l'una, creata da Patrick M1 [ continua a leggere]
    -

    Kiseiju è stato l'anime che è riuscito a mettere un po' tutti d'accordo. E per farlo ha dovuto ripescare un manga del 1990, sulla scia di un trend che, complice una crisi delle idee, ha toccato nello stesso anno altri manga come Notari Matsutaro (1973) e Ping Pong (1996). All'epoca il manga di Iwaaki non ha avuto molta fortuna in Italia, rendendolo di fatto un tesoro nascosto e sconosciuto ai più. Del manga scrissi che era un prodotto indeciso t1 [ continua a leggere]

    7.0/10
    -

    YOUR LIFE IS THE RESULT OF YOUR OWN DECISIONS

    Dopo aver visto Ping Pong The Animation, non ho potuto fare a meno di cercare e visionare quante più opere possibili di Masaaki Yuasa. Di questo regista scrissi: "Tutte le sue opere sono nel contempo personali ed eterogenee. Ad ogni sua opera sai che troverai la mano di Yuasa, ma sai anche che troverai qualcosa di completamente nuovo.". Questo film tuttavia è un discorso a parte. Con Mind Game, che1 [ continua a leggere]
    -

    "Saint Young Men - The Movie", come è facilmente intuibile, è la trasposizione animata dell'omonimo manga disegnato da Nakamura Hikaru. Il film è stato anticipato da due OAV distribuiti in bundle con l'ottavo e il nono volume del manga tra il 2012 e il 2013.

    Gli OAV erano un lavoro mediocre. Troppe scene al limite del non-sense (di quello brutto), vicende statiche e ambientazioni ripetitive. Avendo letto qualche volume del manga capii subito ch1 [ continua a leggere]

    6.0/10
    -

    La saga videoludica Megami Tensei è la serie JRPG più famosa in Giappone dopo Final Fantasy e Dragon Quest. Sebbene MegaTen sia ormai collegato al nome della software house Atlus, i primi titoli sono stati prodotti dalla Namco per il NES. Il primo di questi titoli si chiama appunto Digital Devil Story: Megami Tensei ed è ispirato al primo omonimo romanzo della serie horror di Aya Nishitani, pubblicato l'anno precedente. Uscito nel 1987, il video1 [ continua a leggere]
    -

    Neanche due mesi dopo aver concluso Rocky Joe, la sua opera più importante, il disegnatore Tetsuya Chiba si cimentò subito in un altro manga, che gli valse la vittoria di un Shogakukan Manga Award nel 1977. Il manga verrà anche trasposto, ad opera ancora in corso, in una serie OAV di dieci episodi, nel 1990. Nel 2014, sulla scia di un trend che ha toccato altri vecchi manga come Kiseijuu e Ping Pong, si decide di riprendere in mano Notari Matsut1 [ continua a leggere]
    -

    Se questa recensione avesse un titolo questo sarebbe: "Caro Anno, ma te c'hanno mai mannato a quel paese?". Seriamente, tutto quel casino per il finale della serie televisiva - che a me non aveva stupito più di tanto - e poi questo? Del finale di Evangelion scrissi che il problema è che "ha i suoi perché e la sua ragione di esistere, ma non è ciò che volevate". Semplicemente per me il finale di Evangelion non era "brutto", era semplicemente spia1 [ continua a leggere]
    -

    Death non ha un'identità precisa. Non è né qualcosa di nuovo né un vero e proprio riassunto. Diciamo che se l'anime provava a giustificarsi con una trama, Death invece punta subito alla rappresentazione psicologica e caratteriale dei vari personaggi. La serie sembrava che cercasse di fidelizzare gli spettatori per poi costringerli alla visione di ciò che Hideaki voleva in realtà mostrare, Death invece ti sbatte tutto in faccia fin da subito. Una1 [ continua a leggere]