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    Se foste talmente a corto di denaro da arrivare a vendere persino il tempo che vi resta da vivere, che prezzo dareste ai vostri giorni? In base a cosa valutereste la vostra esistenza?
    Molto probabilmente quella da cui prende il via il manga Il prezzo di una vita apparirà una congettura talmente scapestrata da non esserci nemmeno mai balenata nella testa; eppure se ci si sofferma sopra anche solo per un istante, ci renderemo conto all'improvviso1 [ continua a leggere]
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    Haikara-san ga Tooru, ovvero "Passa la ragazza dal collo lungo, la ragazza alla moda". Non siamo però di fronte a sfilate di moda nei parterre più altolocati, ma nel Giappone degli anni '20, malinconico mélange in cui Oriente e Occidente cercavano un modo di convivere senza più grandi sfridi, ed anche periodo di conflitti armati troppo in fretta dimenticati. E' in questo sfondo che Benio conosce il giovane cui è stata promessa in sposa, ma per l1 [ continua a leggere]

    10.0/10
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    Quando Tohru conosce il gentile, bello e silenzioso Yuki e lo scorbutico ribelle Kyo, difficilmente può immaginare che i due siano solo i primi di una catena di personaggi persino più affascinanti e misteriosi dei due giovani, tutti legati da una maledizione che li trasforma negli animali dello zodiaco cinese quando vengono abbracciati da una persona del sesso opposto. Detta così, sembrerebbe aprire le porte all'ecchi più sfrenato, mentre invece1 [ continua a leggere]
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    Qui non si racconta DI musica, si racconta LA musica.
    E' vero che sono rimasta folgorata prima dall'anime che non dal manga, e quest'influenza in genere fa sì che il giudizio sul manga risulti inevitabilmente parziale e derivato. E di fronte all'esuberante anime tratto da quest'opera, di cui taluni riconoscono il pregio e che talaltri amano alla follia, è davvero così facile dire che Nodame Cantabile sia un bel manga? No, non lo è. Il manga è al1 [ continua a leggere]

    10.0/10
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    Neo-liceale teppista di fama viene folgorato dalla studentessa carina di turno, e si iscrive per amore al club di basket che lei tifa. Cliché. Ma ciò che fa di Slam Dunk l'opera indimenticabile che è sta nell'immenso e carismatico ego del rosso protagonista, Hanamichi Sakuragi, che fa ovviamente e letteralmente a pugni con le personalità altrettanto esplosive dei compagni di squadra prima e degli avversari di gioco poi.
    Hanamichi è il ragazzo ch1 [ continua a leggere]
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    Masami Tsuda ha saputo rompere gli schemi: oltrepassa le situazioni canoniche da 'cuore e batticuore' della 'Lei' protagonista degli shoujo, per soffermarsi nell'introspezione di quelle del suo 'Lui', offrendoci un vero e proprio manuale dei sentimenti, colti nella sagace pienezza di punti di vista a tutto tondo, in continua evoluzione, di personaggio in personaggio. Non è una sottigliezza, perché nei manga 'vecchio stampo', con l'eccezione di p1 [ continua a leggere]

    9.0/10
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    Il primo consiglio spassionato, da mettere a caratteri cubitali, è quello di non farsi spaventare dai primi volumi, com'era successo a me; è vero, a volte è la prima impressione quella che conta davvero. In questo caso però sarebbe del tutto fuorviante. Volumi alla mano, tenuti insieme da una colla che a volte regge incredibilmente bene il passare degli anni, altre volte decisamente meno, veniamo accolti da un tipo di disegno assai poco grazioso1 [ continua a leggere]
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    Probabilmente non esiste altro manga che mi abbia fatto innamorare a prima vista come questo. Quando ho avuto tra le mani il primo volume, non sono stata in grado di staccare gli occhi dalle pagine, una dietro l'altra, sino a quando non sono giunta alla quarta di copertina. E' la storia - ancorché rivisitata in chiave shonen - di uno dei passaggi storici più critici di tutto il Giappone, se non il più traumatico in assoluto. In Europa i cambiame1 [ continua a leggere]
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    La vita del liceale Katsuyuki non conosce e non teme sbavature: è il ragazzo più brillante della scuola, si reputa il più figo che esista in circolazione e nessun dubbio potrebbe mai insinuarsi e scalfire la profonda autostima che egli nutre per sé.
    Sua madre Yoshiko è una vivace e affermata donna in carriera e l'affiatamento e l'intesa che esiste tra loro, nel creare valide idee e campagne di marketing, non conosce eguali. Il loro mondo è perfe1 [ continua a leggere]

    7.0/10
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    Si potrebbe definire questo volume unico come una raccolta di “Storie di ordinaria follia”.
    La mangaka Rumiko Takahashi le ha scritte in un arco di tempo piuttosto lungo, e ciò si ravvisa in maniera evidente nel diverso tratto grafico che ogni storia propone: si va ad esempio dal 1978 de “La fine del mondo”, il cui protagonista ricorda molto Ataru Moroboshi di Lamù (Uruseiyatsura) sia nel carattere che nell’aspetto, al 1994 di “1 or W” in cui i1 [ continua a leggere]

    8.0/10
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    In questo volume unico contenente sei storie brevi, la mangaka Rumiko Takahashi abbandona un po’ la ventata piuttosto ironica offerta in Rumic Short per offrire uno sguardo più intimistico, legato ai sentimenti e a quel pizzico di soprannaturale dettato dalle leggende nipponiche.
    I soggetti sono tutti adulti, e sembra quasi che la Takahashi approfitti delle sue storie brevi per rivolgere l’attenzione su squarci della società nipponica che non è1 [ continua a leggere]

    8.0/10
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    Credo che in questa raccolta di storie brevi Rumiko Takahashi sappia dare il meglio di sé: la ritengo un’autrice particolarmente capace di dipingere con pochi e sapienti tocchi la società giapponese in cui vive, e che da sempre fa da sfondo anche alle sue opere più prolisse.

    In ogni storia lo scorcio della famiglia di turno offre il ritratto, impietoso ma umano, di aspetti comuni e interessanti del Giappone: lo possiamo vedere in
    - “Il Cane del1 [ continua a leggere]