E siamo al nostro terzo appuntamento: per me portare avanti questa rubrica è deleterio in quanto ogni giochi che studio, mi sale la scimmia che rischia di portarmi ad acquistarlo. Ma ad Essen non avrò nè spazio, nè denaro illimitato, quindi sarò costretto a scelte difficili e dolorose, lasciando in Germania giochi che vorrei poter provare con calma a casa mia o nell'associazione che frequento.
Sottolineo anche questa volta che l'aspettativa che ho per i titoli sia frutto di gusti ed esigenze personali, per cui prendetele quel quello che è, ovvero un'espressione numerica di quanto credo potrà piacermi.
Agra, un po’ dal nulla, alla vecchia maniera, senza crowdfonding o altre trovate, ha lentamente attratto le attenzioni dei giocatori fino a diventare uno dei titoli più attesi della prossima Essen. Pur non avendo miniature ed essendo legato al legno tanto caro agli Euro Games, offre una plancia veramente impressionante e spettacolare, ampia, chiara ma ricca di punti di interesse. La associa a della plance utenti e ad un altro elemento, ovvero la plancia imperiale. Nel complesso sul tavolo è davvero impressionante, impossibile non notare Agra una volta che è pronto su un tavolo da gioco. Tuttavia non è raro che i giochi molto belli nascondano dietro allo scintillio di una facciata tanto attraente delle meccaniche non all’altezza. Sarà il caso di Agra?
Non ho elementi certi per rispondere a questo dubbio, dovrei provarlo, ma con il manuale in mano posso notare diversi particolari: il gioco avrà un peso abbastanza alto e credo una durata che non sarà inferiore alle 2 ore. Ci sono un sacco di cose da fare, non sarà un gioco immediato da prendere in mano e capire. E’ a tutti gli effetti di un piazzamento lavoratori con la finalità di acquisire risorse, processarle, soddisfare contratti e guadagnare influenza e denaro, in pratica i vostri punti vittoria. Ci sono 2 particolarità che mi incuriosiscono: le “azioni di meditazione”, alla quale è’ dedicata un’intera fase che programmerete sulla vostra plancia giocatore; la possibilità di utilizzare spazi già occuparti i dagli avversari donando loro delle “azioni favore”, che possono essere utilizzate come azoni secondarie nel vostro turno. Nonostante un manuale scritto con cura e dedizione, senza avete tutti gli elementi sotto mano fatico a capire in modo preciso le dinamiche, ma quello che mi è chiaro è che il gioco sembra essere solido e perlomeno interessante anche a livello di meccaniche di gioco. Non propone in modo eclatante novità in grado di rivoluzionare il genere “piazzamento lavoratori”, ma ha delle piccole idee che sembrano assemblate in modo da risultare divertenti da giocare.
Stefan Feld è sicuramente uno dei designer più popolari nella scena dei Euro Games e la presenza del suo nome su una scatola è in automatico una calamita di attenzione sul fortunato gioco. I risultato sono stati più volte molto buoni, non solo a livello di vendite, per cui il rito si ripete anche questa Essen. Per l’occasione l’editore a salire sul treno feldiano è Queen Games e gli affianca anche un altro designer, sicuramente meno noto, ma che ha comunque prodotto titoli di tutto rispetto: Michael Rieneck.
La domanda è: riuscirà Feld, ogni anno, a sfornare un gioiello o prima poi la sua vena creativa si esaurirà? A dirla tutta non è che “The Oracle of Delphi” sia stato proprio apprezzato da tutti, direi che abbia almeno in parte steccato ad Essen 2016. E temo, per quel che ho visto, che con Merlin le cose non andranno molto meglio. Non sono contento della cosa, è uno dei miei autori preferiti, ma non posso che pensarla in questo modo da quel che ho avuto modo di leggere e vedere.
Merlin vi permette di giocare su una plancia, non casualmente, rotonda, e principalmente offre dinamiche di manipolazione dadi. Per farla breve breve: tirate 3 dadi del vostro colore e un dado bianco, con cui muoverete le vostri 3 vassalli in senso orario del numero che esce in uno dei 3 dadi colorati, mentre Merlino nel senso che preferite del risultato del dado bianco, sapendo che questo sarà mosso da tutti, non solo da voi. A seconda di dove finiranno il loro movimento potrete fare la rispettiva azione. Potrete per esempio produrre merci, costruire castelli, andare esercitare punti influenza o guadagnare punti vittoria.
Ci sono ovviamente dei modi per mitigare la fortuna e modificare le facce dei vostri dadi, per esempio usando una mela potrete scegliere voi il risultato di un dado, così come ci sono delle regole che vi proteggono da lanci troppo penalizzanti.
Whistle Stop non si fa certamente notare per la scatola, abbastanza anonima, pertanto mi sembrava strano fosse tra i giochi più attesi della prossima Essen. Avendo già esordito a GenCon, evidentemente ha suscitato ottime impressioni. Dopo averlo studiato un po’, in effetti lo trovo interessante e potenzialmente adatto al mio gruppo di giocatori. Guardando la mia esperienza ludica, mi ricorsa subito Tsuro e Metro, ma sembra aggiungere quel qualcosa in più che non mi hai mai permesso di ritenere soddisfacenti i due giochi appena citati.
Whistle Stop avremo una mappa inizialmente quasi vuota, con una partenza da un lato, una colonna centrale con tasselli con richieste e bonus, e un arrivo dall’altra parte. Nel vostro turno potrete spostare, pagando del carbone, il vostro treno alla tappa successiva e, qualora la strada vi portasse su un tassello vuoto, ne potrete aggiungere uno nuovo tra quelli a disposizione. Il problema è che il pezzo che aggiungete contiene vari binari e che potrebbe, attaccandosi ai pezzi già sul tabellone, obbligarvi a viaggi che non sono di vostro gradimento. Durante il vostro viaggio vi fermerete in tasselli che vi possono fornire risorse, altro carbone, i fischietti che vi permettono di viaggiare in modo più efficace, oppure fermarvi in stazioni con poteri più o meno utili. In particolare vi sarà richiesto, soprattutto nelle stazioni di arrivo, di pagare delle risorse per guadagnare punti e per prendere delle obbligazioni delle compagnie ferroviarie, utili solo nel punteggio finale, visto che chi ne ha di più di ogni tipo prenderà punti extra. Arrivando alla stazione finale dovrete avere le risorse richieste e pagarle, oppure prenderete dei malus.
Inoltre potrete comprare dei potenziamenti che di daranno ogni turno dei bonus veramente interessanti e, la meccanica più curiosa, è che potrete comprare tali bonus anche dagli avversari, privandoli di bonus preziosi, ma dovendogli dare in cambio una altrettanto preziosa risorsa che potranno spendere per ottenerne di nuovi o per ottenere punti.
Potete consultare gli altri speciali di Essen 2017 seguendo questi link:
Fonti consultate: Boardgamegeek
Sottolineo anche questa volta che l'aspettativa che ho per i titoli sia frutto di gusti ed esigenze personali, per cui prendetele quel quello che è, ovvero un'espressione numerica di quanto credo potrà piacermi.
Agra
Agra, un po’ dal nulla, alla vecchia maniera, senza crowdfonding o altre trovate, ha lentamente attratto le attenzioni dei giocatori fino a diventare uno dei titoli più attesi della prossima Essen. Pur non avendo miniature ed essendo legato al legno tanto caro agli Euro Games, offre una plancia veramente impressionante e spettacolare, ampia, chiara ma ricca di punti di interesse. La associa a della plance utenti e ad un altro elemento, ovvero la plancia imperiale. Nel complesso sul tavolo è davvero impressionante, impossibile non notare Agra una volta che è pronto su un tavolo da gioco. Tuttavia non è raro che i giochi molto belli nascondano dietro allo scintillio di una facciata tanto attraente delle meccaniche non all’altezza. Sarà il caso di Agra?
Non ho elementi certi per rispondere a questo dubbio, dovrei provarlo, ma con il manuale in mano posso notare diversi particolari: il gioco avrà un peso abbastanza alto e credo una durata che non sarà inferiore alle 2 ore. Ci sono un sacco di cose da fare, non sarà un gioco immediato da prendere in mano e capire. E’ a tutti gli effetti di un piazzamento lavoratori con la finalità di acquisire risorse, processarle, soddisfare contratti e guadagnare influenza e denaro, in pratica i vostri punti vittoria. Ci sono 2 particolarità che mi incuriosiscono: le “azioni di meditazione”, alla quale è’ dedicata un’intera fase che programmerete sulla vostra plancia giocatore; la possibilità di utilizzare spazi già occuparti i dagli avversari donando loro delle “azioni favore”, che possono essere utilizzate come azoni secondarie nel vostro turno. Nonostante un manuale scritto con cura e dedizione, senza avete tutti gli elementi sotto mano fatico a capire in modo preciso le dinamiche, ma quello che mi è chiaro è che il gioco sembra essere solido e perlomeno interessante anche a livello di meccaniche di gioco. Non propone in modo eclatante novità in grado di rivoluzionare il genere “piazzamento lavoratori”, ma ha delle piccole idee che sembrano assemblate in modo da risultare divertenti da giocare.
Aspettative: 5/5
Non vorrei che l’effetto scenico del gioco riesca ad abbagliare la mia oggettività, ma non posso che attendere con una grande aspettativa e trepidazione il momento di provare questo gioco. L’unica perplessità riguarda l’effettiva accessibilità per i nuovi giocatori: temo che a spiegarlo la prima partita vada via un buon 40 minuti, per cui per i gruppi con un gran giro di giocatori potrebbe essere un problema, anche in quanto non è ipotizzabile giocarlo in modo efficace alla prima partita. Ma in fondo si tratta di un gioco che è indirizzato a giocatori già navigati, per cui non lo vedo come un problema, ma una conseguenza dal target a cui si propone. Agra si presenta con tutte le carte in regola per essere uno dei giochi più interessanti di Essen 2017.
Non vorrei che l’effetto scenico del gioco riesca ad abbagliare la mia oggettività, ma non posso che attendere con una grande aspettativa e trepidazione il momento di provare questo gioco. L’unica perplessità riguarda l’effettiva accessibilità per i nuovi giocatori: temo che a spiegarlo la prima partita vada via un buon 40 minuti, per cui per i gruppi con un gran giro di giocatori potrebbe essere un problema, anche in quanto non è ipotizzabile giocarlo in modo efficace alla prima partita. Ma in fondo si tratta di un gioco che è indirizzato a giocatori già navigati, per cui non lo vedo come un problema, ma una conseguenza dal target a cui si propone. Agra si presenta con tutte le carte in regola per essere uno dei giochi più interessanti di Essen 2017.
Merlin
Stefan Feld è sicuramente uno dei designer più popolari nella scena dei Euro Games e la presenza del suo nome su una scatola è in automatico una calamita di attenzione sul fortunato gioco. I risultato sono stati più volte molto buoni, non solo a livello di vendite, per cui il rito si ripete anche questa Essen. Per l’occasione l’editore a salire sul treno feldiano è Queen Games e gli affianca anche un altro designer, sicuramente meno noto, ma che ha comunque prodotto titoli di tutto rispetto: Michael Rieneck.
La domanda è: riuscirà Feld, ogni anno, a sfornare un gioiello o prima poi la sua vena creativa si esaurirà? A dirla tutta non è che “The Oracle of Delphi” sia stato proprio apprezzato da tutti, direi che abbia almeno in parte steccato ad Essen 2016. E temo, per quel che ho visto, che con Merlin le cose non andranno molto meglio. Non sono contento della cosa, è uno dei miei autori preferiti, ma non posso che pensarla in questo modo da quel che ho avuto modo di leggere e vedere.
Merlin vi permette di giocare su una plancia, non casualmente, rotonda, e principalmente offre dinamiche di manipolazione dadi. Per farla breve breve: tirate 3 dadi del vostro colore e un dado bianco, con cui muoverete le vostri 3 vassalli in senso orario del numero che esce in uno dei 3 dadi colorati, mentre Merlino nel senso che preferite del risultato del dado bianco, sapendo che questo sarà mosso da tutti, non solo da voi. A seconda di dove finiranno il loro movimento potrete fare la rispettiva azione. Potrete per esempio produrre merci, costruire castelli, andare esercitare punti influenza o guadagnare punti vittoria.
Ci sono ovviamente dei modi per mitigare la fortuna e modificare le facce dei vostri dadi, per esempio usando una mela potrete scegliere voi il risultato di un dado, così come ci sono delle regole che vi proteggono da lanci troppo penalizzanti.
Aspettative: 2/5
Dando un’occhiata al regolamento mi aspetto un gioco di peso medio, il problema è che ho molta paura che la fortuna avrà un ruolo troppo invasivo sulle dinamiche di gioco. I sistemi di mitigazione non mi convincono del tutto, inoltre non vedo nulla di più che un collage di meccaniche che già ho visto. Il timore che Feld questa volta sia stato mosso dalla necessità di produrre un gioco, piuttosto che da uno slancio creativo, è molta. Spero di sbagliarmi.
Dando un’occhiata al regolamento mi aspetto un gioco di peso medio, il problema è che ho molta paura che la fortuna avrà un ruolo troppo invasivo sulle dinamiche di gioco. I sistemi di mitigazione non mi convincono del tutto, inoltre non vedo nulla di più che un collage di meccaniche che già ho visto. Il timore che Feld questa volta sia stato mosso dalla necessità di produrre un gioco, piuttosto che da uno slancio creativo, è molta. Spero di sbagliarmi.
Whistle Stop
Whistle Stop non si fa certamente notare per la scatola, abbastanza anonima, pertanto mi sembrava strano fosse tra i giochi più attesi della prossima Essen. Avendo già esordito a GenCon, evidentemente ha suscitato ottime impressioni. Dopo averlo studiato un po’, in effetti lo trovo interessante e potenzialmente adatto al mio gruppo di giocatori. Guardando la mia esperienza ludica, mi ricorsa subito Tsuro e Metro, ma sembra aggiungere quel qualcosa in più che non mi hai mai permesso di ritenere soddisfacenti i due giochi appena citati.
Whistle Stop avremo una mappa inizialmente quasi vuota, con una partenza da un lato, una colonna centrale con tasselli con richieste e bonus, e un arrivo dall’altra parte. Nel vostro turno potrete spostare, pagando del carbone, il vostro treno alla tappa successiva e, qualora la strada vi portasse su un tassello vuoto, ne potrete aggiungere uno nuovo tra quelli a disposizione. Il problema è che il pezzo che aggiungete contiene vari binari e che potrebbe, attaccandosi ai pezzi già sul tabellone, obbligarvi a viaggi che non sono di vostro gradimento. Durante il vostro viaggio vi fermerete in tasselli che vi possono fornire risorse, altro carbone, i fischietti che vi permettono di viaggiare in modo più efficace, oppure fermarvi in stazioni con poteri più o meno utili. In particolare vi sarà richiesto, soprattutto nelle stazioni di arrivo, di pagare delle risorse per guadagnare punti e per prendere delle obbligazioni delle compagnie ferroviarie, utili solo nel punteggio finale, visto che chi ne ha di più di ogni tipo prenderà punti extra. Arrivando alla stazione finale dovrete avere le risorse richieste e pagarle, oppure prenderete dei malus.
Inoltre potrete comprare dei potenziamenti che di daranno ogni turno dei bonus veramente interessanti e, la meccanica più curiosa, è che potrete comprare tali bonus anche dagli avversari, privandoli di bonus preziosi, ma dovendogli dare in cambio una altrettanto preziosa risorsa che potranno spendere per ottenerne di nuovi o per ottenere punti.
Aspettative: 4/5
Questo gioco mi affascina: offre delle dinamiche semplici e immediate, che ho sempre trovato carine in altri giochi, ma mai implementate a dovere. Sono abbastanza fiducioso che questa sia la volta buona: grazie alle stazioni, alla parte di pick-up & delivery, all’aggiunta della azioni e agli upgrade, credo che ci sia abbastanza carne al fuoco per un gioco facile da intavolare e da spiegare ai nuovi, ma con abbastanza scelte significative per renderlo apprezzabile anche a chi gioca in modo assiduo. Se vi piacciono i giochi di treni e volete qualcosa di più succoso e diverso da Ticket to Ride, senza sforare in giochi di peso troppo alto, credo che dovreste tenere d’occhio Whistle Stop.
Questo gioco mi affascina: offre delle dinamiche semplici e immediate, che ho sempre trovato carine in altri giochi, ma mai implementate a dovere. Sono abbastanza fiducioso che questa sia la volta buona: grazie alle stazioni, alla parte di pick-up & delivery, all’aggiunta della azioni e agli upgrade, credo che ci sia abbastanza carne al fuoco per un gioco facile da intavolare e da spiegare ai nuovi, ma con abbastanza scelte significative per renderlo apprezzabile anche a chi gioca in modo assiduo. Se vi piacciono i giochi di treni e volete qualcosa di più succoso e diverso da Ticket to Ride, senza sforare in giochi di peso troppo alto, credo che dovreste tenere d’occhio Whistle Stop.
Potete consultare gli altri speciali di Essen 2017 seguendo questi link:
Fonti consultate: Boardgamegeek
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