Un nuovo appuntamento con la rubrica di avvicinamento ad Essen. Iniziamo in modo atipico perchè in realtà Yokohama non è una novità, poi ci rimettiamo nei binari e parliamo di due titoli di ambientazione fantascientifica, anche se il secondo la usa per tornare ai tempi dei dinosauri.
Sottolineo anche questa volta che l'aspettativa che ho per i titoli sia frutto di gusti ed esigenze personali, per cui prendetele quel quello che è, ovvero un'espressione numerica di quanto credo potrà piacermi.
Yokohama è un titolo progettato da un autore giapponese, Hisashi Hayashi, con alle spalle diversi titoli tra cui Trains Rising Sun. In realtà non si stiamo parlando di una vera e propria novità poichè il titolo era già presente lo scorso anno nello stand di Japon Brand. Si trattava tuttavia di una distribuzione limitata che è andata esaurita il primo giorno, ma il gioco ha ottenuto così tanta approvazione e successo che è stato notato e si è meritato una versione tedesca e persino una italiana prodotta da Cranio Creations, che arriverà sugli scaffali in tempo per Lucca Comics & Games. Quest'anno, quindi, lo troverete alla manifestazione con ben più spazio rispetto il 2016.
All'inizio dell'era Meiji la caduta di Edo e l'apertura verso il mondo occidentale hanno fatto di Yokohama uno dei principali porti del Giappone per l'esportazione di importanti materie come rame e seta. Nel mezzo di questo enorme cambiamento, che vede anche l'introduzione di nuove tecnologie provenienti dall'estero per la lavorazione e la trasformazione, ci sono i mercanti giapponesi in cerca di fama e successo che cercano di primeggiare sui concorrenti per ottenere il controllo delle rotte commerciali.
La plancia modulare, molto ampia, è composta da diverse tessere area che vengono disposte a forma piramidale a seconda del numero di giocatori a cui vanno affiancate le plance gestione, le carte dei siti di costruzione e i segnalini potere. Ogni giocatore ha poi a disposizione un set del colore scelto che comprende un presidente, tre assistenti ed i segnalini per negozi, centri commerciali e punti vittoria. Prima di spiegare nel dettaglio i turni di gioco è necessario precisare che il giocatore può assoldare anche dei mercenari stranieri la cui funzionalità è identica a quella del proprio presidente.
Ogni giocatore svolge il proprio turno di gioco nel seguente modo:
Alien Artifact è un gioco di cui si parla da un po’ e che, grazie alla bella copertina, ha suscitato l’interesse di molti. E’ un gioco di carte che punta a farvi costruire un motore per riuscire ad essere più efficaci a guadagnare punti sviluppando tecnologie spaziali, costruendo navi, esplorando e colonizzando altri pianeti.
Le meccaniche sono semplici: ogni turno il giocatore pesca 3 carte da un mazzo comunque e di queste ne gioca di base due. Ogni carte ha due metà ognuna con simboli e quantità diverse, con quattro risorse disponibili tra cui un jolly, mentre nella parte centrale c’è un numero. Con queste carte potete fare varie cose: la più semplice è scartarne una per aumentare la disponibilità finanziaria in banca. I giocatori iniziano la partita con una plancia e una carta per tipo, ovvero una tecnologia, una nave e un pianeta già disponibili per la costruzione, come indicato dalla fazione scelta. Costruite queste, tuttavia, per averne di nuove servono dei soldi ed ecco quindi che la banca diventa fondamentale.
Altra opzione è costruire le vostre carte e, per farlo, è necessario pagare 5 risorse del tipo corretto. I pianeti vi portano sconti sui costi, le tecnologie sono più variegate e vi danno poteri e modi di fare punti, mentre le navi vi permettono di giocare più di 2 carte per turno. Ma che vi serve giocare più di 2 carte, se in mano potete averne massimo 3? C’è qualcosa in più: le carte possono essere giocate in un altro modo, visto che hanno un lato bianco e uno nero. Le tecnologie possono, una volta sviluppate, essere vendute a corporazioni per avere punti, i pianeti posso essere usati per avere carte risorsa da tenere sotto di essi e giocate come se le avete in mano, mentre le navi vengono usate per andare attaccare gli alieni, acquistando tecnologie aliene, oppure gli altri giocatori. Sia per vendere le carte ad altre corporazioni, che per attaccare gli alieni c’è un fattore alea, visto che vi verrà richiesto di girare una carta e vedere che succede tra le opzioni disponibili.
La partita dovrebbe giocare circa un’ora e potete giocarlo da 2 a 4 giocatori.
L’autore di Dead of Winter, dopo avervi fatto divorare dagli zombie, ora ci prova con I dinosauri. Ma le intenzioni di Dinosaur Island sono buone, quelle di costruire un parco zoologico dedicato ai dinosauri, riportandoli in vita grazie ad avanzate tecniche di DNA. Ma come la storia cinematografica insegna tale tentativo finisce sempre in modo drammatico. Sarete voi in grado di fare di meglio, finalmente un parco dove i suoi ospiti non vengono divorati?
Per farlo avrete a disposizione 4 fasi, ognuno con una meccanica di gioco diversa.
Fase 1: vengono lanciati 2 dadi DNA per ogni giocatore più uno e, usando uno degli indicatori numerati da 1 a 3, è possibile sceglierne uno ed acquisire vari tipi di DNA. In alternativa è possibile acquistare dei tasselli dove ospitare poi i dinosauri o aumentare alcune caratteristiche del parco, come appunto la capacità di immagazzinare più DNA.
Fase 2: la fase mercato permette di effettuare 2 turni in cui potete acquistare degli specialisti, che vi aiuteranno con bonus variabili, oppure delle strutture per il parco o per il laboratorio scientifico. Se preferite è possibile optare per altri punti DNA o punti DNA avanzati.
Fase 3: nella fase risorse i giocatori usano i loro lavoratori per scambiare punti DNA con quelli avanzati, creare dinosauri usando il DNA o fare l’upgrade di alcune strutture del parco. Infine potete cercare di aumentare il livello di sicurezza del parco perché, beh, indovinate un po’ che succede se è troppo basso?
Fase 4: in quest’ultima fase arrivano i visitatori. Nel concreto si tratta di pescare da un sacchetto dei cubi, tanti quanti è il livello di attrazione del parco. Ci sono visitatori paganti e quelli che si imbucano gratis, visto che il sacchetto li contiene entrambi, ma ci sono modi per mitigare la pescata con elementi di bag building. Si guarda poi se la sicurezza è adeguata, altrimenti per ogni punto di minaccia del parco superiore al vostro livello sicurezza un visitatore viene mangiato. “Tanto ha già pagato il biglietto”, potreste pensare. Vero, tuttavia si prende un punto per ogni visitatore vivo e se ne perde uno per ogni visitatore mangiato, per cui è meglio per tutti se rimangono vivi.
La partita finisce quando un certo numero di condizioni di fine partita, che si pescano a caso all’inizio, viene soddisfatto. Il loro numero dipende da quanto desiderate duri la partita, dall’ora alle 2 e mezzo. La potete giocare da soli o con altri 3 amici massimo.
Potete consultare gli altri speciali di Essen 2017 finora pubblicati seguendo questi link:
Sottolineo anche questa volta che l'aspettativa che ho per i titoli sia frutto di gusti ed esigenze personali, per cui prendetele quel quello che è, ovvero un'espressione numerica di quanto credo potrà piacermi.
Yokohama
Yokohama è un titolo progettato da un autore giapponese, Hisashi Hayashi, con alle spalle diversi titoli tra cui Trains Rising Sun. In realtà non si stiamo parlando di una vera e propria novità poichè il titolo era già presente lo scorso anno nello stand di Japon Brand. Si trattava tuttavia di una distribuzione limitata che è andata esaurita il primo giorno, ma il gioco ha ottenuto così tanta approvazione e successo che è stato notato e si è meritato una versione tedesca e persino una italiana prodotta da Cranio Creations, che arriverà sugli scaffali in tempo per Lucca Comics & Games. Quest'anno, quindi, lo troverete alla manifestazione con ben più spazio rispetto il 2016.
All'inizio dell'era Meiji la caduta di Edo e l'apertura verso il mondo occidentale hanno fatto di Yokohama uno dei principali porti del Giappone per l'esportazione di importanti materie come rame e seta. Nel mezzo di questo enorme cambiamento, che vede anche l'introduzione di nuove tecnologie provenienti dall'estero per la lavorazione e la trasformazione, ci sono i mercanti giapponesi in cerca di fama e successo che cercano di primeggiare sui concorrenti per ottenere il controllo delle rotte commerciali.
La plancia modulare, molto ampia, è composta da diverse tessere area che vengono disposte a forma piramidale a seconda del numero di giocatori a cui vanno affiancate le plance gestione, le carte dei siti di costruzione e i segnalini potere. Ogni giocatore ha poi a disposizione un set del colore scelto che comprende un presidente, tre assistenti ed i segnalini per negozi, centri commerciali e punti vittoria. Prima di spiegare nel dettaglio i turni di gioco è necessario precisare che il giocatore può assoldare anche dei mercenari stranieri la cui funzionalità è identica a quella del proprio presidente.
Ogni giocatore svolge il proprio turno di gioco nel seguente modo:
- Eventuale Azione addizionale: si possono utilizzare i mercenari stranieri, soddisfare una carta obiettivo oppure una carta ordine. Le azioni possono essere svolte quante volte si vuole e nell'ordine che si preferisce. Da metà gara in poi questo tipo di azione potrà essere effettuata successivamente all'azione principale.
- Azioni Principali: questa fase comprende una serie di azioni che vanno svolte in quest'ordine: innanzitutto vanno piazzati i tre assistenti anche con più di un assistente per zona (se è già presente un presidente sulla tessera va pagato l'avversario corrispondente), successivamente si muove il presidente su una delle aree dove sono presenti gli assistenti (oppure si riprende in mano). A questo punto si risolve l'azione corrispondente alla tessera dove sono presenti il presidente o eventuali mercenari ingaggiati precedentemente. Se sulla tessera vi sono segnalini presidente e assistente in numero tale da eguagliare o superare 5 si attiva anche il bonus potere supplementare che varia da tessera a tessera e che permette di ottenere risorse addizionali (rame, seta, tè e pesce). A questo punto è possibile costruire uno dei due edifici sull'area “sito di costruzione”, se questa non è già occupata e che permette di ottenere il beneficio indicato. Infine si riprendono in mano tutti gli assistenti, ma non il presidente che resta sulla plancia per il turno successivo.
Aspettative by Grifis: 5/5 - by Tacchan: 4/5
Ad oggi non ho ancora avuto modo di provare Yokohama ma la prima impressione è quella di un gioco di media difficoltà con una plancia piuttosto grande che quindi necessita di uno spazio adatto per giocare (specialmente in quattro). Per molti versi la strutture del turno di gioco mi ha ricordato un altro titolo uscito alcuni anni fa e che ho particolarmente apprezzato, Istanbul, anche se qui abbiamo molte più tessere, segnalini e simboli da piazzare e che potrebbero portare via diverso tempo durante il setup iniziale e, forse, generare confusione nelle prime partite.
Le ottime recensioni che si possono trovare in rete e il differente setup iniziale che varia a seconda del numero dei giocatori fanno però ben sperare anche per partite con due e tre giocatori. Questo fattore dovrebbe permettere una buona giocabilità nelle varie situazioni in cui vi troverete con i vostri amici.
Se a questo aggiungiamo un'ambientazione accattivante, una durata dichiarata sui 90 minuti e una dipendenza dalla lingua praticamente assente (a parte il regolamento che si può trovare tradotto senza problemi nella rete) posso dire che Yokohama sarà uno dei più probabili acquisti ad Essen.
Ad oggi non ho ancora avuto modo di provare Yokohama ma la prima impressione è quella di un gioco di media difficoltà con una plancia piuttosto grande che quindi necessita di uno spazio adatto per giocare (specialmente in quattro). Per molti versi la strutture del turno di gioco mi ha ricordato un altro titolo uscito alcuni anni fa e che ho particolarmente apprezzato, Istanbul, anche se qui abbiamo molte più tessere, segnalini e simboli da piazzare e che potrebbero portare via diverso tempo durante il setup iniziale e, forse, generare confusione nelle prime partite.
Le ottime recensioni che si possono trovare in rete e il differente setup iniziale che varia a seconda del numero dei giocatori fanno però ben sperare anche per partite con due e tre giocatori. Questo fattore dovrebbe permettere una buona giocabilità nelle varie situazioni in cui vi troverete con i vostri amici.
Se a questo aggiungiamo un'ambientazione accattivante, una durata dichiarata sui 90 minuti e una dipendenza dalla lingua praticamente assente (a parte il regolamento che si può trovare tradotto senza problemi nella rete) posso dire che Yokohama sarà uno dei più probabili acquisti ad Essen.
Alien Artifact
Alien Artifact è un gioco di cui si parla da un po’ e che, grazie alla bella copertina, ha suscitato l’interesse di molti. E’ un gioco di carte che punta a farvi costruire un motore per riuscire ad essere più efficaci a guadagnare punti sviluppando tecnologie spaziali, costruendo navi, esplorando e colonizzando altri pianeti.
Le meccaniche sono semplici: ogni turno il giocatore pesca 3 carte da un mazzo comunque e di queste ne gioca di base due. Ogni carte ha due metà ognuna con simboli e quantità diverse, con quattro risorse disponibili tra cui un jolly, mentre nella parte centrale c’è un numero. Con queste carte potete fare varie cose: la più semplice è scartarne una per aumentare la disponibilità finanziaria in banca. I giocatori iniziano la partita con una plancia e una carta per tipo, ovvero una tecnologia, una nave e un pianeta già disponibili per la costruzione, come indicato dalla fazione scelta. Costruite queste, tuttavia, per averne di nuove servono dei soldi ed ecco quindi che la banca diventa fondamentale.
Altra opzione è costruire le vostre carte e, per farlo, è necessario pagare 5 risorse del tipo corretto. I pianeti vi portano sconti sui costi, le tecnologie sono più variegate e vi danno poteri e modi di fare punti, mentre le navi vi permettono di giocare più di 2 carte per turno. Ma che vi serve giocare più di 2 carte, se in mano potete averne massimo 3? C’è qualcosa in più: le carte possono essere giocate in un altro modo, visto che hanno un lato bianco e uno nero. Le tecnologie possono, una volta sviluppate, essere vendute a corporazioni per avere punti, i pianeti posso essere usati per avere carte risorsa da tenere sotto di essi e giocate come se le avete in mano, mentre le navi vengono usate per andare attaccare gli alieni, acquistando tecnologie aliene, oppure gli altri giocatori. Sia per vendere le carte ad altre corporazioni, che per attaccare gli alieni c’è un fattore alea, visto che vi verrà richiesto di girare una carta e vedere che succede tra le opzioni disponibili.
La partita dovrebbe giocare circa un’ora e potete giocarlo da 2 a 4 giocatori.
Aspettative: 1/5
Nonostante si presenti molto bene, non mi convince. Da una lettura di regola si nota che ci sono troppi passaggi aleatori, che potrebbero mandare a monte la vostra strategia. Mi è sembrato poi davvero strano il modo in cui pescate le risorse, da un mazzo comune, scelta che rende i giocatori soggetti a pescate negative senza il minimo controllo. Vero che le carte hanno 2 lati, ma ne pescate solo 3 per giocarne 2. Non sarebbe stato più efficace un qualche elemento deck building che vi avrebbe dato un minimo di controllo sulla vostra pescata? Per questi motivi non mi trovo particolarmente invogliato di provarlo e, visto che di tempo a disposizione non ne ho molto, credo che lo spenderò altrove.
Nonostante si presenti molto bene, non mi convince. Da una lettura di regola si nota che ci sono troppi passaggi aleatori, che potrebbero mandare a monte la vostra strategia. Mi è sembrato poi davvero strano il modo in cui pescate le risorse, da un mazzo comune, scelta che rende i giocatori soggetti a pescate negative senza il minimo controllo. Vero che le carte hanno 2 lati, ma ne pescate solo 3 per giocarne 2. Non sarebbe stato più efficace un qualche elemento deck building che vi avrebbe dato un minimo di controllo sulla vostra pescata? Per questi motivi non mi trovo particolarmente invogliato di provarlo e, visto che di tempo a disposizione non ne ho molto, credo che lo spenderò altrove.
Dinosaur Island
L’autore di Dead of Winter, dopo avervi fatto divorare dagli zombie, ora ci prova con I dinosauri. Ma le intenzioni di Dinosaur Island sono buone, quelle di costruire un parco zoologico dedicato ai dinosauri, riportandoli in vita grazie ad avanzate tecniche di DNA. Ma come la storia cinematografica insegna tale tentativo finisce sempre in modo drammatico. Sarete voi in grado di fare di meglio, finalmente un parco dove i suoi ospiti non vengono divorati?
Per farlo avrete a disposizione 4 fasi, ognuno con una meccanica di gioco diversa.
Fase 1: vengono lanciati 2 dadi DNA per ogni giocatore più uno e, usando uno degli indicatori numerati da 1 a 3, è possibile sceglierne uno ed acquisire vari tipi di DNA. In alternativa è possibile acquistare dei tasselli dove ospitare poi i dinosauri o aumentare alcune caratteristiche del parco, come appunto la capacità di immagazzinare più DNA.
Fase 2: la fase mercato permette di effettuare 2 turni in cui potete acquistare degli specialisti, che vi aiuteranno con bonus variabili, oppure delle strutture per il parco o per il laboratorio scientifico. Se preferite è possibile optare per altri punti DNA o punti DNA avanzati.
Fase 3: nella fase risorse i giocatori usano i loro lavoratori per scambiare punti DNA con quelli avanzati, creare dinosauri usando il DNA o fare l’upgrade di alcune strutture del parco. Infine potete cercare di aumentare il livello di sicurezza del parco perché, beh, indovinate un po’ che succede se è troppo basso?
Fase 4: in quest’ultima fase arrivano i visitatori. Nel concreto si tratta di pescare da un sacchetto dei cubi, tanti quanti è il livello di attrazione del parco. Ci sono visitatori paganti e quelli che si imbucano gratis, visto che il sacchetto li contiene entrambi, ma ci sono modi per mitigare la pescata con elementi di bag building. Si guarda poi se la sicurezza è adeguata, altrimenti per ogni punto di minaccia del parco superiore al vostro livello sicurezza un visitatore viene mangiato. “Tanto ha già pagato il biglietto”, potreste pensare. Vero, tuttavia si prende un punto per ogni visitatore vivo e se ne perde uno per ogni visitatore mangiato, per cui è meglio per tutti se rimangono vivi.
La partita finisce quando un certo numero di condizioni di fine partita, che si pescano a caso all’inizio, viene soddisfatto. Il loro numero dipende da quanto desiderate duri la partita, dall’ora alle 2 e mezzo. La potete giocare da soli o con altri 3 amici massimo.
Aspettative: 3/5
Tema divertente e affascinante, sono desideroso di realizzare un Jurassic Park finalmente come deve essere fatto. I miei dubbi stanno nel fatto che le 4 fasi sono un collage di meccaniche di gioco diverse, senza che vi sia niente di veramente innovativo. Detto questo, il gioco sembra anche solido e potrebbe funzionare: l’idea mi ispira non poco.
Tema divertente e affascinante, sono desideroso di realizzare un Jurassic Park finalmente come deve essere fatto. I miei dubbi stanno nel fatto che le 4 fasi sono un collage di meccaniche di gioco diverse, senza che vi sia niente di veramente innovativo. Detto questo, il gioco sembra anche solido e potrebbe funzionare: l’idea mi ispira non poco.
Potete consultare gli altri speciali di Essen 2017 finora pubblicati seguendo questi link:
- Gaia Project e Clans of Caledonia
- Photosynthesis, Ex Libris e Queendomino
- Agra, Merlin e Whistle Stop
- Charterstone, Bunny Kingdom e 1920 Wall Street
- Nusfjord, Keyper e Mountains of Madness
- Majesty: For the Realm, Heaven & Ale e Rajas of the Ganges
- Dice Hospital, Altiplano e Password Express
- TransAtlantic, Clank! In! space! e The Palace of Mad King Ludwig
- Azul, Pulsar 2849 e Calimala
Troppa, decisamente troppa roba, da qualche parte leggevo che ci saranno oltre 1000 giochi nuovi a questa Essen...
Non vedo l'ora di andarci!!
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