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    Una breve ma doverosa premessa prima di iniziare a dar fuoco alle polveri: non ho familiarità alcuna col manga di Isayama. Ne conosco la trama, ma non le modalità, ragion per cui potrei involontariamente attribuire all'anime - che comunque mi risulta abbia avuto la sua benedizione - dei difetti non suoi. Ciò detto, una parolina per chi, trovandosi nelle medesime condizioni, temesse di non essere sufficientemente preparato alla visione di questo1 [ continua a leggere]
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    Ritornano i bicipiti, ritornano le ambiguità, ritornano i patemi. Soprattutto i patemi, e come se non bastasse non tutti egualmente plausibili e/o interessanti. Ora, non è che questa seconda stagione di "Free!" sia brutta. Anzi, sotto determinati aspetti può tranquillamente essere considerata superiore alla prima. Mi rendo altresì conto che il mantenimento di una certa continuità comporta delle scelte narrative ben precise, ciononostante rispett1 [ continua a leggere]
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    "Bigger, better, faster, more!" (4 Non Blondes, anyone?): un occhiello perfetto per questo secondo round made in David delle bizzarre avventure d(e)i Jojo dopo il più che riuscito adattamento congiunto delle prime due parti della luuuunga saga targata Hirohiko Araki, che proprio in "Stardust Crusaders" trova il suo... vogliamo chiamarlo Chemical X? E allora per l'occasione ho deciso di strutturare questa recensione in maniera un tantinello diver1 [ continua a leggere]
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    La buona notizia è che hanno avuto la decenza di limitarsi a un solo OVA da una ventina di minuti. Quella cattiva è che bastano e avanzano ad atrofizzarti il cervello fino a ridurlo alle dimensioni di un chicco di uva passa, dimodoché che per rigenerarti devi trascorrere almeno mezza giornata a guardare la vernice che si asciuga. Brutto, inutile, scontato, confuso: una visione cachettizzante, una bioscia di frames a caso con filamenti di trama,1 [ continua a leggere]
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    "TUTTE abbiamo sposato un deficiente, perché dopo un paio d'anni di convivenza, alcuni anche prima, i mariti sono tutti deficienti di qualcosa e noi mogli, ugualmente... tutte carenti, cerchiamo di farcene una ragione ridendoci su; con loro ridiamo di noi stesse... che mal li abbiamo allevati!"
    (Carla Signoris, "Ho sposato un deficiente")

    In un episodio di "Neon Genesis Evangelion" Shinji si lamenta con Kensuke e Tōji di come in privato Misato1 [ continua a leggere]
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    Vorrei poter dire che questo è un anime per tutti, ma sarebbe esatto soltanto in parte: per come si presenta, infatti, "Ping Pong The Animation" è prima di tutto un anime per chi, parafrasando Giovenale, non si rassegna a far morire di freddo la propria onestà intellettuale. "E la peppa!", esclamerà qualcuno. "Mica servirà una laurea anche per guardare i cartoni, adesso!". Guardare, appunto - guardare per poter vedere anche ciò che si agita sott1 [ continua a leggere]

    8.0/10
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    VECCHIETTA: "Porta questo al tuo ragazzo ."
    MAKOTO: "Non è il mio ragazzo."
    VECCHIETTA: "Non inganni nessuno, mio caro."
    (da "50%OFF", una delle abrigded series tratte dall'anime)

    Siamo sinceri: nessuno nutriva delle grandi aspettative per questa serie. Tutto quel che si chiedeva alla KyoAni era un prodotto che traghettasse lo spettatore da un capo all'alto dell'estate senza ammorbarlo e/o insultarlo troppo pesantemente nell'intelligenza, possi1 [ continua a leggere]

    3.0/10
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    Con il termine ijime (いじめ), sostantivo derivato dal verbo ijimeru (いじめる, lett. "dare il tormento"), si designa una forma di bullismo basata sull'ostracismo piuttosto che sulla prevaricazione fisica, la cui efficacia è direttamente proporzionale al grado di connivenza dei cosiddetti attendenti - coloro, cioè, che pur non indulgendo personalmente in atteggiamenti angarici finiscono di fatto per avallarli per mezzo della loro ritrosia o supposta im1 [ continua a leggere]

    6.0/10
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    Attenzione, possibili spoiler o comunque riferimenti a specifico uso e consumo di un pubblico con un'elevata familiarità con la serie in questione.

    Se fosse vero ciò che afferma Gautama Buddha, ovvero che la pigrizia è la ruggine della bellezza, "Kill La Kill" sarebbe da considerarsi ruggine allo stato puro per la sfacciataggine con cui, forte di uno staff ultrareferenziato e di una profonda conoscenza sia del medium prescelto che delle debolez1 [ continua a leggere]

    2.0/10
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    Ci sono anime timidi, anime tendenti al solipsismo, anime di un'inverecondia più unica che rara e anime che, infine, sembrano voler dire allo spettatore: "Non preferiresti dei deliziosi cereali Cheerios?". È per l'appunto a quest'ultima categoria che appartiene "Pupa", quarantotto neghittosi minuti di nonsense e censure a caso che, più che una pubblicità all'omonimo manga di Sayaka Motegi (che dopo quest'esperienza mi manca il coraggio di recupe1 [ continua a leggere]
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    "Kanashimi no Belladonna" è un incubo di celluloide dai toni pastello, crudo, potente, suggestivo ed esclusivista come tutte le opere sperimentali; profondamente crepuscolare e dotato di uno spiccato istinto predatorio, prova un piacere al limite del dissoluto nell'attesa di un candidato che soddisfi i suoi standard. È pertanto consigliabile da parte del potenziale spettatore condurre una ricerca preliminare purchessia, onde evitare di trovarsi1 [ continua a leggere]

    6.0/10
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    Dato che sono una sfigata, ho deciso di guardare anch'io questa serie.
    È inutile che ci giri intorno: non ci ho capito niente. O per meglio dire non ho capito dove volesse andare a parare, giacché da "misantropa benintenzionata" alcuni dei pattern comportamentali della protagonista Tomoko mi erano dolorosamente familiari. "WataMote", portmanteau del ben più lungo "Watashi ga Motenai no wa Dou Kangaete mo Omaera ga Warui!", sa dove colpire senza1 [ continua a leggere]