logo GamerClick.it


    -

    I detti popolari, i proverbi, gli adagi, hanno tutti un fondo di verità; io voglio credere che "non giudicare un libro dalla copertina" prenda la sua storia personale e la sua validità da "Higurashi", ed affondi le sue radici in questa serie a cui non basta una rapida occhiata preliminare ed esterna per essere definita, recensita, catalogata, capita.

    Il paragone con una costellazione non mi sembra affatto errato, per "Higurashi": il senso dell'1 [ continua a leggere]
    -

    "Salve a tutti, mi chiamo Sguaida, e sono un consumatore seriale di "Neon Genesis Evangelion". Ho iniziato l'assunzione a nove anni, nel lontano 2000, quando per la prima volta venne trasmesso in TV, e da allora la mia dipendenza non si è mai fermata o calata, anzi in diciassette anni la mia scimmia è cresciuta giorno dopo giorno, assumendo dimensioni elefantiache".

    Inizio una recensione ormai da troppo tempo rimandata come se fossi il paziente1 [ continua a leggere]
    -

    Francamente non mi capacito del consenso ottenuto da "BNHA". Sarà che alla mia veneranda età questo genere di prodotto appassiona decisamente meno che durante l'adolescenza, ma davvero trovo la serie di una mediocrità unica. Anzi no, non unica, visto che di unico "BNHA" ha davvero poco.

    Il protagonista è il solito esserino sfortunato che imperversa in tutti gli anime d'azione: oltre a non spiccare nell'insieme dei suoi coetanei, per rigirare il1 [ continua a leggere]
    -

    "Dragon Ball Super" è l'ultimo anelito di vita di Toriyama, l'ultimo faticoso respiro esalato al termine di una carriera cominciata sotto la migliore stella ma terminata nel peggiore dei modi, termine di una china che aveva già mostrato i primi forti segnali di discesa e calo con "Dragon Ball GT".

    "DBS" è l'apoteosi del commerciale. Le puntate sono fòle vuote e vacue in termini di avvenimenti, ma stipate all'inverosimile di tutto ciò che allo1 [ continua a leggere]
    -

    Personalmente, quando decido di incominciare un anime come "Denpa Teki na Kanojo", consapevole di quali siano le sue caratteristiche peculiari e di quali categorie possono rappresentare la serie, lo faccio principalmente per un motivo: sono attratto dalla morbosa e patologica trattazione emotiva e psicologica dei personaggi. E' più forte di me, quando si tratta di serie horror o thriller trovo entusiasmante ed appassionante avere a che fare con1 [ continua a leggere]
    -

    Le storie di Nadia, Jean e dei loro compagni di avventura rappresentano per me uno di quei prodotti difficili da recensire. Il motivo è prettamente emotivo: essendo una serie animata della mia stessa età, nata proprio quando nasceva il sottoscritto, è come se fosse avvolta da una coltre di nostalgia che attenua i rumori negativi di sottofondo e amplifica invece le note più positive. In pratica, fatico a darne un giudizio oggettivo, poiché inizio1 [ continua a leggere]

    8.5/10
    -

    Due cose principalmente non apprezzo in un anime, di qualunque tipo, genere, categoria, anno, durata, stile: 1) l'eventuale non fedeltà al manga da cui è tratto; 2) l'eventuale troncamento prima dell'effettivo termine delle vicende narrate. Se una serie animata presenta entrambe queste lacune provo un forte senso di insoddisfazione ed inappagamento, è più forte di me; e per quanto tale serie possa essere anche bella e ben realizzata sotto ogni a1 [ continua a leggere]
    -

    Pensandoci bene, è ingiusto e riduttivo utilizzare i termini "letteratura blu" per tradurre e descrivere questa serie. Il termine letteratura, dizionario alla mano, è assegnato univocamente a tutto lo scibile cartaceo di una cultura, senza distinzioni di genere, intensità, qualità. Il termine letteratura, quindi, raccoglie in sé generi disparati e qualità disparate: è letteratura il romanzo introspettivo ed umorale dell'artista morto suicida, è1 [ continua a leggere]
    -

    E' inutile illudersi del contrario: quando ci si avvicina a un anime come "Saekano" le aspettative non sono certo delle migliori e tra le più alte. O almeno, dovrebbe essere così per chiunque ragioni con il cervello e non con il basso ventre. Per quanto ci si sforzi, per quanto si possa cercare di essere obiettivi, quando si incomincia la visione di un anime come questo, non si può pensare di imbattersi in una pietra angolare dell'industria dell1 [ continua a leggere]

    3.0/10
    -

    Persino nelle scuole inferiori, una delle prime regole che vengono insegnate a chi si appresta a scrivere un tema o una recensione, come in questo caso, è che è necessario attenersi strettamente all'argomento di cui si vuole parlare o all'oggetto che si vuole descrivere e recensire. Limitare le divagazioni, le perdite di tempo, le uscite dal seminato, che hanno il solo ed unico scopo di allontanarsi dal soggetto in questione.
    Questa premessa è d1 [ continua a leggere]

    10.0/10
    -

    Quando per la prima volta in Italia veniva trasmesso "Cowboy Bebop", io andavo per i nove. Ero un bimbetto che aveva pochissima dimestichezza col mondo dell'animazione giapponese e che forse non capiva neanche la differenza tra questo genere di prodotto ed uno di fattura americana. Erano tutti cartoni animati, per la gaia mente di un neanche decenne, roba con cui svagarti, perdere una mezz'oretta, magari trasgredire a mamma che non voleva guarda1 [ continua a leggere]

    10.0/10
    -

    Fatico molto più del solito a trovare le parole per descrivere "Shigatsu wa Kimi no Uso"; non perché non sappia costruire frasi e sentenze coerenti, e neanche perché non sia in possesso di un buon lessico: d'altronde scrivere è una mia passione e, modestia a parte, penso di essere anche decentemente dotato, grazie anche ad anni di applicazione. Fatico a trovare le parole, semplicemente perché tutto quello che potrei utilizzare per descrivere la1 [ continua a leggere]