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    Lascio una mia personale libera interpretazione del film: credo che gli effetti del tunnel siano equiparabili a quelli della droga. I protagonisti ci si rifugiano per evadere da una realtà che li emargina, nella quale non sono mai stati in grado di ritagliarsi un proprio spazio. Nel tunnel il tempo scorre in modo distorto; si possono lanciare dei messaggi verso l'esterno, ma, al contrario, il mondo esterno non è in grado di arrivare al di dentro1 [ continua a leggere]

    5.0/10
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    Non è una novità che i film di Shinkai pecchino di autorialità, ma è una costante che da qualche anno a questa parte si è accentuata. L’enorme successo di Your Name ha decretato l’impiego di un canovaccio - la storia d’amore adolescenziale in contesti di cataclismi naturali, che si continua a ripetere. Suzume naviga in queste acque, spinto da logiche tristemente produttive più che creative: diamo ai fan quello che vogliono e tutto andrà bene, mi1 [ continua a leggere]

    8.5/10
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    Da una macchina produttiva che troppo di rado sforna prodotti realmente rilevanti, “Odd Taxi” giunge come una cannonata per ricordarci che, come un saggio Alfred Hitchcock diceva: “Un buon film è fatto di tre cose: la sceneggiatura, la sceneggiatura e la sceneggiatura”, e lo stesso si può dire di una buona serie. L’opera è una vera e propria dichiarazione d’amore alla logica, alla coerenza e all’intreccio narrativo: con la minuzia di un maniscal1 [ continua a leggere]
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    In un mercato dominato da giganti, Studio Colorido non solo non si fa pestare i piedi da nessuno, ma dimostra di aver premuto l'acceleratore fino in fondo per raggiungere, in solo sette anni, i livelli di colossi come Ghibli e Madhouse. Tra un ampio ventaglio di colori saturi, brillanti, vivi, e una tecnica di animazione avanzatissima per uno studio così giovane, "Penguin Highway" è a mio parere un campanello d'allarme di uno studio da tenere d'1 [ continua a leggere]

    5.5/10
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    Mostrando ancora una volta una forte coerenza stilistica, Hosoda ritorna con "Mirai no Mirai" a raccontare una storia che ha a che fare con la famiglia e con la crescita, senza rinunciare a piccoli momenti di magia e a un altro tema a lui caro, quello dei viaggi nel tempo.

    Dopo aver approfondito il rapporto madre-figlio in "Wolf Children" e quello padre-figlio in "The Boy and The Beast", questa volta tocca al piccolo Kun, protagonista del film1 [ continua a leggere]
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    Come ultimamente troppo spesso accade nell'animazione del Sol Levante, ci ritroviamo di fronte al solito meccanismo di riciclo di storie che producono un successo spropositato, creano un trend e vengono riproposte a ripetizione, in chiavi leggermente diverse, per stagioni e stagioni ("Sword Art Online" ne è un esempio lampante). La base di "Re:ZERO" è quella del solito fantasy in cui il protagonista terrestre si ritrova senza ragione alcuna nel1 [ continua a leggere]
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    Kanda Sorata è uno studente delle superiori, la cui vita cambia da un momento all'altro da quando per un incidente si trova costretto a trasferirsi al Sakurasou, un dormitorio per ragazzi problematici. L'arrivo al dormitorio della nuova inquilina Shiina Mashiro, una bellissima ragazza venuta dall'estero (che nasconde più di una sorpresa!), porterà Kanda a intraprendere un lungo percorso, che lo farà cambiare e crescere.
    Proprio qui sta il potere1 [ continua a leggere]
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    Yo: iniziamo! Partiamo subito con il dire che "Kis x Sis" è un classico anime che non ha una storia precisa, e tratta episodi autoconclusivi da guardare con leggerezza.
    Come protagonista troviamo Keita, liceale che, come tanti, vive in una famiglia allargata composta da lui, suo padre, la fidanzata del padre, e le due figlie di quest'ultima, Ako e Riko, due gemelle che hanno un anno in più di Keita e che sono innamorate di lui. Il problema è che1 [ continua a leggere]
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    Yo! Iniziamo: e con questa ultima serie si conclude "Zero no tsukaima"; la cosa un po' mi dispiace, visto che mi ero affezionato ai personaggi, però...
    La prima serie mi era veramente piaciuta, e tutto sommato anche le due seguenti, seppur su un altro livello rispetto alla prima, ma quest'ultima serie no. Sprofonda nella banalità. La storia è inizialmente inesistente, ovunque si guardi si trova ecchi, ecchi e soltanto ecchi, che viene mantenuto1 [ continua a leggere]
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    Yo! Iniziamo. La storia narra di Niwa Makoto, il protagonista, che si trasferisce in campagna da sua zia, una quarantenne con il fisico da ventenne e l'atteggiamento infantile ma malizioso. In compagnia della zia Makoto trova Erio, sua figlia, una ragazza sempre avvolta in un futon che crede di essere un'aliena. Un inizio promettente, che però man mano si trasforma in un insensato ma divertente tripudio di strambi personaggi che vanno e vengono1 [ continua a leggere]

    9.0/10
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    Premetto nel dire che io conobbi "Mirai Nikki" anni fa, non ricordo precisamente quando, ma non erano ancora usciti OAV né anime, e forse in Giappone neppure era finito: lessi i primi due capitoli del manga per ispirazione e subito capii che quella che avevo sotto gli occhi era un'opera fantastica, che sicuramente in futuro avrebbe fatto molto successo; e così accadde.
    L'anime di "Mirai Nikki" a mio avviso è un'opera che si avvicina alla perfezi1 [ continua a leggere]
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    "AnoHana" è un anime triste e malinconico sin dal primo episodio, un anime che racconta come la grande amicizia che c'è tra un gruppo di ragazzi possa venire sconvolta dalla morte di una di essi. E' un anime che ti lascia dentro qualcosa, che ti fa provare delle forti emozioni, capace di scalfire anche la scorza dei cuori dei meno sensibili. Una storia ben fatta insomma, che pone come protagonisti tutti i sei amici, senza tralasciare nulla, anch1 [ continua a leggere]