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    C'è chi con "Lady Oscar" ("Le rose di Versailles") - la versione animata - c'è rimasto letteralmente "fregato": quando ti dicono «14 luglio 1789», sì, pensi alla presa della Bastiglia, ma perché , ai suoi piedi s'è consumata la tragedia del più bel personaggio femminile partorito dal mondo dell'animazione ; a distanza di anni e anni ti viene sempre da piangere quando guardi l'episodio 40 (ma anche una bella fetta di quelli precedenti, il 19 per1 [ continua a leggere]
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    Ayako è un manga di due volumetti pubblicato in patria tra il 1979 e il 1980. La storia è di Etsuko Ikeda, mentre i disegni sono affidati a Riyoko Ikeda (no, pare non siano parenti), la famosa e apprezzata autrice di Versailles no bara ('Lady Oscar'). In Italia è stato pubblicato da Goen tra il 2013 e il 2014 in un'edizione abbastanza curata, con una buona rilegatura e sovraccoperta, al prezzo di € 5,95 a volume.

    La storia inizia con i tremendi1 [ continua a leggere]
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    L'inverno del pescatore è il terzo manga di Gengoroh Tagame ad arrivare in Italia, nel 2014, dopo la raccolta di storie brevi Racconti estremi, pubblicata da Black Velvet nel 2009, e il volume lungo auto-conclusivo Virtus, edito nel 2011 da Renbooks. È sempre a quest'ultima casa editrice, specializzata nei fumetti a tematica LGBT, che dobbiamo la pubblicazione di questo nuovo fumetto di quello che è considerato l'indiscusso maestro del 'bara man1 [ continua a leggere]

    9.0/10
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    Virtus, pubblicato in patria nel 2007, è la seconda opera ad arrivare in Italia (alla fine del 2011) di Gengoroh Tagame, l'indiscusso maestro dei "bara manga", cioè i fumetti omoerotici giapponesi disegnati da uomini gay per un pubblico gay. Tagame è noto per lo stile estremamente realistico dei suoi disegni e soprattutto per la predilezione di tematiche BDSD nei suoi fumetti, che risultano quindi molto erotici e violenti. In Italia lo abbiamo c1 [ continua a leggere]
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    Non mi farò coinvolgere è il primo shounen-ai/yaoi che leggo dopo una pausa piuttosto lunga dal genere, quasi dieci anni (!), causata in linea di massima dallo scarso interesse che questi manga - ne lessi alcuni in scan, quando ancora in Italia erano pubblicati col contagocce, e uno in cartaceo - avevano suscitato in me (lettore gay, all'epoca adolescente). Ho ricordi spiacevoli di storie irreali, dove le donne non comparivano neanche per sbagli1 [ continua a leggere]

    6.0/10
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    Chi è nato tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta ricorderà sicuramente un'infanzia piena di... dinosauri! Era una vera mania, tra cartoni animati (si pensi alla serie di film Alla ricerca della Valle Incantata), film (tra tutti Jurassic Park) e annesso merchandising, dai giocattoli agli album di figurine, fino alle collezioni da edicola di "veri denti" di dinosauro. L'ossessione per i dinosauri venne meno sulla fine del decennio,1 [ continua a leggere]
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    Ho conosciuto Gengoroh Tagame grazie a varie notizie e approfondimenti pubblicati negli ultimi anni su AnimeClick. È un mangaka (ma direi più genericamente artista) piuttosto noto sul panorama internazionale, al punto che gli sono state dedicate diverse personali a Parigi, sebbene operi in un settore di nicchia, cioè quello dei bara, i fumetti omoerotici giapponesi scritti da gay per gay.

    Cercando un po' di immagini sul web, sono rimasto subi1 [ continua a leggere]
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    Dopo l'ottimo risultato ottenuto col progetto multimediale di Utena, composto da una serie manga, un manga autoconclusivo, una serie TV e un film cinematografico, il gruppo Be-Papas nel 2002 si riunisce ancora per partorire una nuova idea, da cui nasce il manga qui recensito, World of S & M. Dietro la sceneggiatura c'è la mano e la mente di Kunihiko Ikuhara, noto regista amante del simbolismo e dell'ermetismo, mentre ai disegni troviamo Chiho S1 [ continua a leggere]
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    Mi spiace un po' dare un voto basso a un'opera delle CLAMP, che sono a tutti gli effetti le mie autrici preferite, ma d'altra parte trovo che, a cuor sincero, Miyuki nel paese delle meraviglie non meriti di più.

    Nel complesso è un'opera graziosa da un punto di vista estetico e avrebbe anche potuto essere divertente, se non fosse stata così breve e lapidaria. So benissimo che nel realizzarla le CLAMP non dovevano avere nessuna aspettativa, tutt1 [ continua a leggere]
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    Devo mettere l'avviso di spoiler? No va be', a grandi linee conoscono tutti la storia di Cleopatra e sanno come va a finire! (Meno l'autrice del manga!)

    Mi aspettavo molto di più, ma d'altra parte fino ad ora l'unica mangaka che abbia saputo romanzare bene la storia è stata solo Riyoko Ikeda. Tutto il resto è fuffa, compresa questa Cleopatra.

    Sono davvero troppe le cose che mi hanno irritato e pochissime le cose che mi sono piaciute. Iniziamo1 [ continua a leggere]
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    Ho letto per la prima volta questo manga nel 2004 (quindi, ormai, quasi dieci anni fa), quando è stato pubblicato in Italia, e poi lo rilessi pochi anni dopo (insieme al seguito). Ricordo che mi piacque moltissimo, anche perché lo feci leggere a mia sorella e, per una volta tanto, condividevamo un interesse. Ero appena un ragazzino, con una grande vena romantica, e Chiho Saito mi stregò con le sue storie piene di eroine romantiche e aitanti mili1 [ continua a leggere]